61. Tutto cambia velocemente

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-"Non offederlo, è carino"- lo difesi, mentre scelsi l'abito nero e riposi nell'armadio quello indaco.

-"Carino? Non sai dire di meglio?"- ridacchiò superbo.

-"Gentile? Educato? Non mi va il terzo grado"- tenni su il suo gioco, per non appesantire la cosa.

-"Sul serio? Esci con un ragazzo e l'unica cosa che dici e che è educato?"- enfatizzò quest'ultime. A dorso nudo, recuperò un paio di slip dal cassetto e un pantalone lungo nero.

-"Cosa dovrei dire?"- scrollai le spalle, scegliendo dal mio cofanetto un paio di accessori da abbinare. Ormai quella era la mia camera, la nostra camera.

-"Non dicevi questo di me, quando ci siamo conosciuti"-

-"Forse perchè eri un superbo maleducato?"- lo canzonai, provando allo specchio le varie pettinature.

-"Almeno sono più interessante di quel dottore"-

-"No non lo sei"- ridacchiai, osservandolo dallo specchio tondo appeso sopra al comò.

-"E come sono?"- rabbridivì al tono sensuale che usò improvvisamente, di fatto distolsi lo sguardo con un sorriso pizzicato e imbarazzato.

-"Tu sei un'altra cosa"- misi ai lobi un paio di perle.

-"E cioè?"- insistette, ossevandomi dallo specchio e mettendo in risalto i suoi muscoli scolpiti.

-"Lo sai Der, adesso smettila che devo vestirmi"- calò lo sguardo e sorrise sensualmente.

-"Prego.."- mi passò di fianco e la sua acqua di colonia come al solito mi lasciò senza fiato. Tirai un sospiro quando richiuse la porta alle sue spalle e minuti dopo udì il getto forte dell'acqua. Mi vestì infretta, prima che Derek potesse tornare e la situazione potesse in tal caso complicarsi, ero pronta poi sul mio comodino una busta bianca attirò la mia attenzione, sbarrai gli occhi e mi fiondai immediatamente a richiudere il tutto nel mio cassetto. Avevo omesso la questione delle foto scattate di nascosto e i biglietti che continuavano ad arrivarmi, cercavo di far finta di niente e di restare sempre accanto a Will o a Derek e quando uscivo con Peter mi guardavo sempre attorno. Rabbrivdì al sol pensiero, a come avevo fatto ad essermi comportata come una stupida ragazzina del liceo in pre dagli ormoni adolescenziali. Mi ero sempre rifiutata di amare Derek, non pensavo che quello fosse amore ma semplice attrazione fisica, tutto ciò che volevo terribilmente evitare uscendo con Peter e provando a scordarmi di lui come mio fidanzato perfetto. Riguardo all'uomo che mi cercava, che mi teneva gli occhi addosso ero certa fosse uno degli scagnozzi di Robert, quest'ultimo non si sarebbe mai abbassato a tali movenze, prima o poi sarebbe uscito allo scoperto e quello che mi sarebbe accaduto non volevo neanche minimamente immangiarlo.

-"Ehi, mi senti? E' la terza volta che ti chiamo"- quella roca voce mi fece scuotere la testa, tornai alla realtà intravedendo il moro a petto nudo e con solo un asciugamano alla vita, infilarsi dietro la porta.

-"Si.. scusa ero sovrappensiero"- sorrisi.

-"L'avevo capito.. ascolta alla porta c'è il tuo dottore lo faccio entrare?"-

-"Si, si grazie"- il ragazzo accantonò la porta, io finì di stendermi del gloss sulle labbra e uscì anch'io raggiungendo l'ingresso dopo il salotto. Peter era sull'uscio della porta, elegante e in maniera curiosa fissava l'arredamento. I capelli biondastri erano sistemati bene sul capo con della gelatina,  la barba perfettamente rasata e un profumo molto forte, dinamico. Il sorriso mi morì in viso, quando accanto con uno sguardo omicida vi era il moro che con solo un asciugamano in vita mi fece arrossire in un batter d'occhio.

-"Peter, sei in anticipo"- mi schiarì la voce.

-"Ehm si.. scusami, sei pronta? Il film sta per cominciare"- si grattò la nuca, dopo aver tolto le mani dalla tasca.

IL CORAGGIO DI RESTARE (In corso)Where stories live. Discover now