The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]

44. Un vincente può essere libero.

Non avevo notizie di Selina da diverso tempo... pensare in questo momento alla famiglia rappresentava un pericolo per la mia concentrazione.

Tornai nel loft e mi feci una bella doccia calda.
Indossai il completo più bello per la gara e mi diressi sul posto.

Notai anche Lilia tra i presenti. Era un po' di tempo che non ci vedevamo... era cambiata. Molto cambiata.

"Lilia?" chiesi incredulo avvicinandomi.

"Justin!" rispose portando le sue braccia intorno al mio collo per abbracciarmi.

"Che hai fatto?" domandai guardandola meglio.

Aveva tagliato i capelli, ora le arrivavano un po' sopra le spalle, eliminato le punte rosso fuoco e cambiato colore... aveva fatto un bel biondo californiano che spiccava sul suo incarnato.
Anche nel modo di vestire, sembrava assomigliasse più a Selina...

"Ho cambiato un po'..." rispose sorridendomi.

"E tu piuttosto, ti sei bevuto il cervello?" mi chiese portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

"Dici per la gara? Non ho avuto altra scelta..." ammisi stringendo bene i guantini di pelle nera sulle mani.

"Capisco.. spero tu possa uscire dal tunnel, uscire vittorioso." disse prendendo le mie mani tra le sue.

"Grazie" risposi sinceramente.

"Io e Selina ci siamo chiarite... non so se te l'ha detto.." mi comunicò sollevata.

"Ah davvero? Sono molto felice per te. Ci speravi tanto..." ammisi sentendomi improvvisamente triste.

"Problemi?" chiese sollevandomi il viso.

Non riuscii a rispondere alla domanda perché in quel momento il rimbombo di due auto da corsa sovrastava la mia voce.

Mi voltai e vidi il Cobra arrivare già vittorioso e trionfante sulla sua McLaren Senna GTR.
La potenza era il punto forte di questo gioiello da pista.

A seguire arrivò una Lamborghini Sesto Elemento nera opaca, guidata da uno dei suoi collaboratori. Supponevo che la seconda auto fosse quella destinata a me.

"Sulla parità dei modelli ci siamo... ma sento puzza di bruciato." disse Chaz avvicinandosi a me.

Il Cobra scese dall'auto e mi lanciò le chiavi della Lamborghini che presi al volo.

Fece uno dei suoi soliti discorsi per riscaldare la folla e aprirono i banchi delle scommesse.

Tutto era un modo per guadagnarci, che figlio di puttana...

"A noi due ragazzo" disse stringendomi forte la mano.

Salii sull'auto e ci mettemmo in posizione.

"Justin, permettimi di accompagnarti." mi chiese Lilia avvicinandosi al finestrino.

"Non esiste proprio. È una cosa che devo fare da solo." risposi con un tono che non ammettesse repliche.