44. Un vincente può essere libero.

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Mi voltai e richiusi la porta alle mie spalle.

Come previsto Juliette era già là fuori.

"Sei pronta? Ma ci pensiii non ho dormito per tutta la notte pensando che c'è ne andremo a Milano!! Insieme!!!" esclamò al settimo cielo.

"Pronta" risposi accennando ad un sorriso e sedendomi affianco a lei.

"Ma cos'è quel muso lungo suuuuu" mi canzonò facendomi sorridere.

"Andiamo Juliette o faremo tardi..." sospirai aspettando mettesse in moto.

Ci allontanammo velocemente dall'abitazione e realizzai ogni cosa solo quando mi trovai sull'aereo.

Era incredibile come in così poco tempo la mia vita era cambiata. Mesi fa ero convinta di avere la mia famiglia intorno a me e ora mi trovavo su un aereo diretto in Italia per cercare il mio vero padre.

Prima che l'aereo decollasse, Juliette mi strinse la mano. In quel momento pensai a quanto fossi fortunata ad averla al mio fianco.. lei c'era sempre stata, fin dall'inizio.

Non nego che pensai anche a Justin... perché l'aveva fatto? Ora che potevamo stare insieme...

Il solo pensarci mi faceva del male e scacciai quel pensiero. Spensi il cellulare e mi lasciai cullare dal movimento dell'aereo.

Stavo fluttuando nel cielo, le nuvole non facevano altro che dissolversi. Era una sensazione difficile da esprimere con le parole.
Meravigliosa.

Daniel, papà, presto sarò da te, spero non mi farai del male anche tu... non lo sopporterei.

Milano, arriviamo!

Justin's Pov

Meccanici.
Movimenti meccanici.

Caratterizzavano ogni cosa che facessi da dopo che Selina se ne fosse andata.

Non mi aveva neanche voluto salutare.

Chissà quando l'avrei rivista...

Ciò non doveva distrarmi dall'obbiettivo principale delle ultime settimane che caratterizzava tale giorno.

Presi i miei pantaloni di pelle a vita bassa e li indossai insieme agli anfibi. Da sopra abbinai una maglietta a maniche corte grigia e rispolverai la giacca della gang.

Andare dal Cobra disarmato non mi sembrava una buona idea, così presi una pistola e me la portai dietro.

Forse stavolta bastava giocare d'astuzia, visti i tempi oscuri nella gang...
Ma una parte di me sapeva che non sarebbe stato affatto facile.

Chaz mi raggiunse a casa parcheggiando la sua auto nel capannone.
Salii sulla mia e ci dirigemmo nella villa del Cobra... nella tana del serpente possiamo dire.

"Hai visto gli ultimi articoli sul giornale? Stanno cominciando ad indagare sulle morti sospette. Non sanno che sono le vittime di questo scontro contro il Cobra." sospirò Chaz sfogliando il giornale.

"È spazzatura. Cerca di restare tranquillo" proposi mentre tenevo lo sguardo fisso sulla strada.

In poco tempo giungemmo alla villa.

The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]Donde viven las historias. Descúbrelo ahora