PARTE 3 - capitolo 31 - california

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Un anno dopo

Teresa's POV

-Sì, ecco a te, fanno 5 euro in totale. - dissi alla ragazza che aveva preso da bere.

-Scusa, mi aggiungi un po' di ghiaccio?

-Certo, ecco! - devo sforzarmi di mantenere il sorriso. Fare la barista è più sfiancante di quanto potessi immaginare, bisogna accontentare tutti e sembrare sempre allegra e felice, non dire nulla quando qualche ragazzo ci prova con te perchè hai le tette di fuori.

Ora di prendere le mie medicine, mi volto un secondo e le mando giù con un bicchiere d'acqua. Mi squilla il telefono, è Alya. Dico a Kate che mi allontano cinque minuti per parlare al telefono.

-Buongiorno amore! - mi dice al telefono. In Italia si deve essere appena svegliata.

-Buongiorno a te. Qua da me è sera, ti sei dimenticata? - rispondo.

-No, me lo ricordo... solo è strano. Sei in California solo da due settimane e già mi manchi... e poi volevo passare le ultime due settimane d'estate con te...

-Lo so, anche io avrei voluto, ma la sai la storia. Mi manchi tantissimo...

-Vorrei essere con te ora... tu stai bene?

-Sì, tutto bene, sono solo un po' stanca.

-Teresa, vieni un secondo, ho bisogno di una mano! - mi chiama Kate.

-Devo andare, hanno bisogno di me al bar. Buona giornata. Un bacio. - saluto.

Mentre continuo a servire al bar, inizio a perdermi nei miei pensieri. I miei zii erano andati in Italia per due settimane, ed erano partiti un mese prima. Mi avevano proposto di andare da loro in California, e di restare lì anche a studiare. Io cercavo l'occasione per trasferirmi da tantissimo tempo, e quindi avevo accettato. Anche se questo significava stare lontana da Alya e dalle mie vecchie amiche. Anche se significava che avrei dovuto lavorare un po' perchè avevo solo la scuola pagata, e per il resto dovevo arrangiarmi.

I miei mi avevano lasciato andare, e vivere con i miei zii significava vivere anche in un'ambiente più sereno e più comunicativo, anche quello mi avrebbe fatto bene, forse avevo bisogno di un po' più di attenzioni a casa, l'unico problema è che non potevano pagarmi tutto loro quindi dovevo lavorare.

Ma alla fine in America stavo benissimo, era fantastico, quando non lavoravo andavo in spiaggia e prendevo la tavola da surf e cavalcavo le onde, avevo preso anche qualche lezione, ed era diventata praticamente la mia vita. Avevo trovato qualcosa che mi faceva veramente stare bene, e avevo tanta passione per quello sport. La California era stupenda. L'inglese l'ho sempre parlato fluentemente quindi non ho avuto problemi. L'unica cosa è che mi mancava la mia ragazza... avevamo trascorso un anno fantastico.

Cioè, c'erano stati dei problemi, ma non con lei. Era davvero una ragazza fantastica, la migliore che potessi trovare. Però l'ultimo anno di superiori non era stato proprio una passeggiata. A parte lo studio e lo stress, la gente a scuola continuava a vedermi come quella che aveva tentato il suicidio e questa cosa rendeva l'ambiente abbastanza inconfortevole. C'era tanto da studiare e poco tempo per vedersi, ma questo faceva sì che ogni momento che passavo con la mia ragazza fosse ancora più speciale. Desideravo ardentemente di stare con lei, e quel desiderio mi dava la motivazione per andare avanti. I miei genitori continuavano ad odiarmi abbastanza, così come mia sorella che non era mai a casa. Ma tutto sommato, finchè avevo lei, tutto il resto passava in secondo piano.

Ormai avevo diciotto anni, e iniziavo a rendermi conto che tutta la mia vita sarebbe stata diversa. Nulla sarebbe stato come prima. Ero maggiorenne e iniziavo ad avere delle responsabilità, avevo preso la patente. Quello era stato l'ultimo anno di superiori, e da lì sapevo che la vita sarebbe stata solo più difficile. L'università, e poi trovarsi un lavoro, e poi la famiglia, e sempre più responsabilità. Mi faceva una paura tremenda. Anche perchè io non ero mai riuscita ad immaginarmi un futuro. Negli anni della mia adolescenza non vedevo più in là di un paio di giorni, non sapevo se sarei stata ancora viva, figuriamoci immaginarsi un futuro a lungo termine. Ma poi, quando sono diventata maggiorenne ho iniziato a vedere la possibilità di un futuro molto più concreta, come se tutto quello che avrebbe comportato si fosse improvvisamente materializzato davanti a me.

***

raga alla fine ce l'ho fatta, inizio la pubblicazione della parte 3

voglio solo te // LGBTWhere stories live. Discover now