The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]

41. Fratelli?

No Justin, no, hai fatto la cosa giusta.

Continuavo a ripetermi cercando di convincermene.

Anche se mi era difficile convincermi di ciò perché in questo momento, ella stava lottando fra la vita e la morte.

Dopo che svenne tra le mie braccia, chiamai il 911. Erano già in zona e ci raggiunsero facilmente.

A primo impatto, il dottore presente sull'autoambulanza sospettava un arresto cardiaco, ma probabilmente non si trattava nemmeno di questo.

"Lei chi è? Un familiare?" mi chiesero schiantandomi nella realtà.

"Si... sono il fratello" risposi sentendomi impotente.

"Allora venga con noi." dissero invitandomi a salire sull'autoambulanza.

Iniziarono a farle un po' di controlli a tappeto, a tenerla sotto controllo mentre non giungevamo in ospedale.

"Più veloce! Più veloce! Questa è un'emergenza. Dobbiamo arrivare in ospedale, presto!" Urlò il dottore al conducente.

Tenevo la sua mano stretta fra le mie, ma percepivo che fosse più lontana.

Giunti in ospedale, c'era un equipe medica che ci aspettava. Un'infermiera mi prese da parte ed iniziò a chiedermi un po' di informazioni su Selina, tipo gruppo sanguigno, peso, altezza, se avesse allergie e a cosa.

Cercai di essere il più esauriente possibile, era l'unico mezzo che avevo per aiutarla.

"Posso vederla? Dottore? Posso vederla?" chiedevo come un pazzo a tutte le persone che entravano ed uscivano da quella porta.

"Resti calmo, vi aggiorneremo noi, stiamo facendo alcuni esami sulla paziente." rispose uno accennandomi un sorriso.

Mi trascinai senza forze su una delle sedie nella sala d'aspetto ed aspettai.

Non so di preciso dopo quanto tempo, un dottore avanzò verso di me.

"Bieber? È qui per la paziente Selina Kelly Bieber?" ripetè cercando di essere sicuro.

"Si, dottore.. sono io, mi dica. Cos'ha mia sorella?" dissi velocemente e alzandomi in piedi in modo da essere alla stessa altezza.

"Dovremmo operarla. Sua sorella ha un'aneurisma all'aorta. Se non interveniamo subito rischia che si rompa e può morire per un'emorragia interna. Non c'è tempo da perdere" disse il dottore serio.

Mi mancò la terra sotto i piedi.

"Certo dottore... capisco. Ma siamo sicuri sia davvero questo?" chiesi disorientato. Non riuscivo a credere che una ragazza così vitale potesse trovarsi in queste condizioni.

Era impossibile. Mi rifiutavo di crederci. No.

"Le abbiamo fatto una tac toracica ed è risultato ciò. Serve il consenso di un genitore però." disse sfogliando le carte che aveva dinanzi a lui.

"Li faccio arrivare immediatamente. Proceda dottore, vi prego, salvi mia sorella." dissi prendendo le sue mani tra le mie.

"Non si preoccupi ragazzo, è in ottime mani" rispose cercando di tranquillizzarmi.

Se ne andò scomparendo dietro quell'enorme porta verde. Mi sedetti sulla sedia, con le carte appoggiate sulle gambe e tirai fuori dalla tasca dei jeans il cellulare.

Avevo numerose chiamate perse da parte di mamma e papà.

Composi il numero e chiamai. Squillo dopo squillo, quel rumore diventava eterno e straziante finché non risposero.