Accartocciai il pezzo di carta e lo lanciai verso la porta.

Non tornò indietro. Mi lasciò solo, in quella stanza che non aveva più nulla che mi parlasse di lei.

Iniziai a piangere, ero furioso. Era andato tutto a puttane! E per cosa ? Per quegli stronzi dei gemelli Blossom, per tutte le scelte sbagliate che avevo fatto fino a quel momento.

Lanciai tutto ciò che mi capitasse sotto gli occhi, la vista si stava annebbiando per le troppe lacrime.

Volevo solo riaverla tra le mie braccia, dormire abbracciato a lei senza alcuna preoccupazione... come facevamo da piccoli.

Ma ormai, quei tempi, sembravano quasi una vita passata, parallela.

Dopo che mi ricomposi, incrociai Lilia nel corridoio ma non le rivolsi la parola.

Iniziai a prendere tutte le mie cose e a caricarle in auto.

Il tempo di firmare le ultime carte e mi misi sulla strada verso casa.

Dovevo preparami mentalmente a l'interrogatorio dei miei, non solo su ciò che fosse accaduto a scuola, e che in parte risultavo responsabile, ma anche per Selina.

Che cazzo gli avrei detto?

Iniziai a chiamare innumerevoli volte sul numero di Selina, ma risultava sempre occupato. Probabilmente aveva spento il telefono.

Prima di lasciare il Campus, avevo chiesto un po' in giro sue notizie, ma nessuno sapeva nulla.

Era diventata proprio sveglia.

Una volta arrivato a destinazione non ebbi neanche il tempo di scaricare tutte le mie cose e portarle in casa che i miei erano già lì ad aspettarmi.

"Quindi Justin... cosa hai da dirci?" chiese mamma alzando un sopracciglio.

La odiavo quando faceva così.

"Niente. Mi lasciate in pace ora?" Sbottai non degnandola neanche di uno sguardo.

"Vieni qua signorino e non parlare così a tua madre!" mi riprese papà, ma ormai non me ne fregava più un cazzo.

"Io non ho niente da dire. La polizia farà le sue indagini. Ma n'è io e n'è Selina centriamo qualcosa." Risposi a metà scala.

"Tua sorella è sconvolta. Dov'eri mentre assisteva a quel drammatico scenario ?!" sbraitò papà sbattendo le mani sul tavolo nel soggiorno.

"Dov'eri Justin? Dove?! Dovresti proteggerla" sputò acido.

"Lo faccio da anni. Ma evidentemente non è abbastanza" urlai in preda alla frustrazione.

Me ne infischiai altamente di qualsiasi risposta potesse darmi e salii in fretta e furia le scale per andare in camera mia.

Mentre cercavo di calmarmi, iniziai a chiamare tutte le cheerleaders... volevo sapere dove fosse, così sarei potuto andare a cercarla e riportarla a casa.

Dopo le ultime chiamate, iniziai a valutare l'idea di farmi aiutare da qualcuno della gang per ritrovarla... ma non volevo che la voce si spargesse e che il Cobra lo venisse a sapere.

Lui proprio, non l'avrebbe mai avuta.

I ricordi di quella notte riaffiorarono, sentivo i suoi gemiti di quando stava con Chris e ciò creava tante piccole crepe nel mio cuore.

Probabilmente, stava solo imparando da me. Si stava comportando come una stronza a cui importava solo di se stessa e del suo piacere personale.

Non riuscivo ad accettarlo.
No.

The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]Where stories live. Discover now