VIRGINIA (PARTE DUE)

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"Pronto?".

Roger allontanò la cornetta dall'orecchio destro con un'espressione perplessa; osservò l'oggetto nero in silenzio e, anziché rispondere, riagganciò.

Attraversò la hall dell'albergo e raggiunse Nick e Rick, seduti su un divano, che stavano chiacchierando e fumando nell'attesa di uscire per la cena; il bassista si lasciò cadere su una poltrona e, senza abbandonare l'espressione perplessa e corrucciata, accese a sua volta una sigaretta.

"Ehi, Rog, che succede?" chiese Nick, notando come l'umore di Roger era bruscamente cambiato da quando si era allontanato dal telefono fisso messo a disposizione degli ospiti dell'albergo "brutte notizie da casa?"

"No, non proprio, è... Appena successa una cosa... Strana" rispose Waters, ponderando con attenzione le parole, con gli occhi azzurri rivolti verso un tavolino di vetro, senza vederlo veramente.

"Cioè?"

"Ho provato a chiamare Judith, solo che... Dall'altra parte del telefono ha risposto una voce che non conosco. La voce di un uomo".

Nick assunse a sua volta un'espressione perplessa e si scambiò un'occhiata con Rick.

"Sei sicuro che non fosse il padre di Judy, o magari tuo fratello? Non so... Forse uno di loro è andato a farle visita e per puro caso ha risposto al telefono" disse Mason, concentrando di nuovo lo sguardo su quello che, dai tempi del politecnico, era uno dei suoi più stretti e cari amici; Waters piegò le labbra in una smorfia e si appoggiò allo schienale della poltrona, senza mai distogliere gli occhi dal punto indefinito che stava continuando a fissare.

"Pensi che non sappia riconoscere la voce di mio suocero o tantomeno quella di John?"

"Beh... Siamo in America, ci troviamo quasi dall'altra parte del mondo... Può essere che ci sia qualche interferenza... O magari c'era qualche vicino a casa vostra... Rick?"

"Sei sicuro che la centralinista abbia inoltrato correttamente la chiamata?" intervenne Richard, rispondendo alla richiesta di aiuto di Nick "forse ha sbagliato a digitare una cifra del numero che le hai dettato"

"Ohh, è vero! A me è successo una volta, in Olanda: volevo chiamare Lindy, ma dall'altra parte del telefono ha risposto una signora anziana! Sono sicuro che deve essere andata così anche nel tuo caso, non c'è altra spiegazione! Sono sicuro che incidenti come questo capitano spesso, soprattutto nel caso delle telefonate oltreoceano... Non c'è altra spiegazione, deve essere andata sicuramente in questo modo!" esclamò Mason, supportando la tesi lucida, razione e fattibile di Wright.

Waters rimase in silenzio, aspirò un'ultima boccata di fumo e spense il mozzicone dentro un posacenere.

"Sicuramente la centralinista deve aver digitato un numero sbagliato" disse infine, giungendo alla stessa conclusione plausibile.

"Prova a richiamare Judy"

"No, ci riproverò domani, ormai è tardi. Dov'è Dave? È in ritardo" il bassista lanciò un'occhiata contrariata al suo orologio a polso: erano trascorsi già dieci minuti dall'orario che avevano concordato in precedenza per ritrovarsi nella hall dell'albergo, e Gilmour non era ancora sceso dalla sua camera.

"Sono sicuro che sarà qui a momenti" disse subito Rick, prendendo le difese dell'amico.

Agli occhi delle persone che li circondavano, i quattro ragazzi apparivano come un gruppo omogeneo e legato, ma la verità era leggermente diversa: all'interno della band c'erano due frazioni che diventavano subito evidenti quando nasceva qualche screzio, sia in ambito lavorativo che in quello della vita quotidiana.

The Dark Side Of The Moon; Pink Floyd (✔️) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora