CAPITOLO OTTAVO

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Sogni inquietanti popolano il mio sonno. Il viso di Lucas, la sensazione del suo corpo sopra il mio, il leggero sapore di sangue sulle labbra quando gli ho dato un morso al braccio. Sogno anche Gale, con la faccia triste rimasto solo sul divano, sogno i bei momenti passati insieme cacciando, pescando e barattando il bottino al Forno, prima che tutto questo ci succedesse. Vorrei tanto tornare indietro.

Poi sogno mia madre di nuovo assente e irraggiungibile e Prim smunta e terrorizzata. Le guance scavate dalla fame e lo sguardo spento.

-Katniss, è tutta colpa tua- mi sussurra guardandomi dritto negli occhi.

Mi sveglio urlando con tutto il fiato che ho in corpo, rendendomi conto di essere sola.

Dalle finestre comincia a spuntare l'alba. Capitol City appare nebbiosa, spettrale.

Lentamente mi trascino dal letto alla doccia. Premo a casaccio alcuni pulsanti e mi trovo a saltellare fra getti di acqua gelata in alternanza con quella bollente.

Quando sono asciutta scopro che mi hanno lasciato dei vestiti sul letto rifatto. Pantaloni neri aderenti, una tunica bordeaux a maniche lunghe e un paio di scarpe nere. Mi posiziono davanti allo specchio e pettino i capelli in una treccia che ricade sulla spalla destra. Arrotolo le maniche verso l'alto e mi piego per allacciare le scarpe.

Haymitch non ci ha dato un orario preciso per trovarci a colazione e stamattina nessuno si è fatto vivo, ma ho fame, e così vado in sala da pranzo, sperando che  ci sia qualcosa da mangiare. Non vengo delusa. Anche se la tavola è vuota, un buffet su un lato della sala è apparecchiato con almeno venti piatti. Un giovane uomo, uno fra i molti camerieri, sta sull'attenti accanto al banchetto.

- Posso servirmi?-

-Sì, certo- mi dice con un largo sorriso. -Mi dispiace per quello che è successo con Lucas ieri sera. Non lo conoscevo di persona, ma sapevo che tipo è, avrei dovuto avvertiti. Scusa.-

-Oh, non fa niente, davvero, sto bene.- grazie a Gale.

Riempio il piatto di uova, salsicce, frittelle coperte di marmellata d'arancia,  fette di melone viola pallido. Mentre mi ingozzo osservo il sole che sorge su Capitol City. Il panorama è molto bello, ma non è niente in confronto all'alba che si vede al Giacimento.

Interrompo i miei pensieri profondi, per servirmi un'altra porzione di cereali bollenti annegati nello stufato di manzo. Per finire, riempio un piatto di panini e spezzetto il pane, inzuppandolo, poi, nella cioccolata calda, come faceva Gale sul treno.

Vado con la mente a mia madre e a Prim. Devono essere alzate. Mia madre starà preparando la pappetta della colazione. Prim starà mungendo la sua capra prima di andare a scuola. Solo due mattine fa ero a casa mia. È possibile? Sì, solo due.

Cosa avranno detto ieri del mio fiammeggiante debutto nel reality? Le ha fatte sperare o ha semplicemente accresciuto il loro terrore quando hanno visto la realtà di ventiquattro tributi sapendo che uno solo sarebbe sopravvissuto?

Haymitch e Gale entrano, il primo mi dà il buongiorno, mentre entrambi si servono. Noto che Gale indossa una maglietta aderente dalla quale si può facilmente notare la forma del corpo al di sotto di essa. Anche i pantaloni sono neri e leggermente stretti. È bellissimo. Come al solito. Non può essere meno bello, ogni tanto?

Sono nervosa per l'addestramento.  Tre giorni in cui i tributi fanno pratica insieme. L'ultimo pomeriggio, ognuno di noi avrà l'opportunità di esibirsi in privato davanti agli Strateghi. Il pensiero di incontrare gli altri tributi faccia a faccia mi fa venire la nausea. Giro e rigiro tra le mani il panino che ho appena preso dal cestino, ma l'appetito se ne è andato.

I 74° Hunger Games: GalenissWhere stories live. Discover now