Capitolo XXV-Odore metallico

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Mi alzai presto a causa del dolore che emanava il marchio. Stephan disse che mi avrebbe fatto male per giorni sopratutto perchè era stato inciso sulla pelle di una strega che risultava più sensibile rispetto a quella di un vampiro.

Fu proprio lui ad accompagnarmi a casa ieri notte.
Dopo il discorso che fece Garret,non volevo farmi riportare a casa da Brayden e così andai subito da Stephan e le chiesi se poteva farmi questo favore.

Preferii non vederlo o andare in macchina con lui anche perché l'unica che soffriva e che avrebbe continuato a soffrire per questa situazione ero io.

Durante il tragitto Stephan mi chiese più volte il motivo per cui lo avevo chiesto a lui e non a Brayden, datosi che era stato il suo amico a portarmi qui e ospitarmi anche nella sua baita,ed io risposi sempre la stessa cosa e ovvero che non andavo d'accordo con il suo amico e che non accettano il modo in cui mi rispondeva.

Ma dell'espressione che fece,capii che aveva intuito che stavo mentendo ma per mia fortuna non continuò più a farmi domande e lo ringraziai tantissimo mentalmente.

L'orologio segnava le sette di mattina e decisi di farmi una doccia calda.
Prima di entrare in bagno,passai davanti alla scrivania e lessi i post-it che lasciai appesi prima di partire per la settimana del raccolto.

Tra una settimana avevo un esame da fare e con lo studio ero a zero. Tutte quelle cose successe in così poco tempo,hanno fatto si che mi distraessi dal vero motivo per cui mi ero trasferita a Berna ovvero studiare.

Stava per avvicinarsi la sessione invernale con i suoi tanti esami da fare,stress da studenti,serate a studiare ed io ero sempre a meno zero.

Se solo i miei genitori sapessero quel che stavo combinando, non esiterebbo due secondi a farmi tornare a Salem.

Ma non volevo fare la fine dei miei fratelli. Loro abbandonarono l'università per aiutare papà nel suo studio dentistico ma il mio sogno non era chiudermi in un ufficio a pulire i denti delle persone.

Decisi quindi di iniziare a impegnarmi come si deve. Niente distrazioni, solo studio e ogni tanto un po' di svago anche se non credevo nemmeno io a tutto ciò.

Una sola cosa era vera..avevo tante cose da fare e tante pagine da studiare.

Per non parlare anche degli incontri serali con la professoressa di astronomia sulla lettura della mente. Mi aveva dato il compito di avvicinarmi al vampiro ma,come potevo farlo ora?

Non potevo più. Mi era stato vietato.

Durante la mia piccola villeggiatura a Medwegya,avvisai anche la professoressa della mia finta febbre ed anche lei mi consigliò di restare a casa ma oggi avrei ricominciato.

Lasciai la maglia del pigiama contro il muro e per poco non facevo cadere le piantine sugli scaffali. Ero esausta.

Le piantine erano cresciute in meno di una settimana e stavano iniziando a cacciando piccoli fiori bianchi e rossi. Li avrei usati per fare infusi profumati o tisana salutari.

Mi affacciai alla finestra ed il vetro era bagnato da gocce di pioggia. Fuori pioveva a dirotto. Durante la notte, la città fu invasa da pioggia e tuoni che mi svegliarono un paio di volte.

Era rilassante ma non ero di buon umore per trovare nelle piccole cose,qualcosa di stimolante.
Come se il mondo intorno a me sembrasse di nuovo banale,ordinario,privo di magia e del mistero di qualche istanti prima.

Sentii il suono di un messaggio e presi il telefono sul letto.
Rachel mi aveva appena scritto che mi avrebbe aspettato all'entrata.

Ieri sera le mandai un messaggio dicendole che stavo meglio e che sarei venuta all'università il giorno dopo.

Nightfall blood [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora