Fortuna che ci sei.

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20 Dicembre
Pov. Zayn

È sempre un piacere risvegliarmi nel mio letto con la mia ragazza. Il mio letto? Il nostro letto. Ormai tutto di quella casa non è più mio, ma nostro.

Finalmente non dovevamo più nasconderci dai ragazzi, avevamo detto la verità.

Louis e Niall, anche se sconvolti, sembravano non dispiaciuti dalla notizia.

Liam... Beh, Liam... Lui l'ha presa male, come avrete capito.

Non rispondevamo al cellulare da giorni, Giorgia non voleva sentire nessuno.

Liam sembrava un pazzo, non lo avevo mai visto così arrabbiato, non lo riconoscevo più. Ripeteva di tenere a lei, non sapendo quanto la amassi io. Lei era diventata tutto per me, era il mio ossigeno, la mia droga. Tutto di me amava tutto di lei: le sue labbra, i suoi occhi, i suoi fianchi, i suoi capelli, le sue mani...

Dormiva ancora. Mi stringeva a sé. Mi scostai per guardarla meglio: aveva le labbra rosse dal freddo, l'espressione poco rilassata e i capelli legati.

La strinsi e le baciai la fronte. Si aggrappò alla mia maglietta.

«Sei sveglia?» sussurrai.

«Si.» sbadigliò.

Le diedi un bacio sulla bocca.

«Come stai? Ti fa male la pancia?» chiesi, ricordando il vomito di qualche giorno precedente.

«Non tanto, mi sento meglio... Da questo punto di vista.» abbassò lo sguardo.

Sapevo a cosa si riferiva.

Continuò. «L' unica cosa che mi fa sentire un po' meglio sei tu, accanto a me.» leggermente sorrise.

«Starò sempre al tuo fianco.» sussurrai, accarezzandole il viso.

Squillò un cellulare, il mio: Emma.

«Pronto?» risposi.

«Zayn, sono Emma. Come sta Giorgia?» aveva anche lei un tono triste, non era da lei.

Sospirai. «Non molto bene.»

Sentii un sospiro anche da parte sua. «Posso parlarle?»

Lo chiesi alla mia ragazza e mi rispose di mettere l'altoparlante.

«Emma, puoi parlare. Adesso può sentirti.» avvisai la ragazza.

«Gio...» la chiamò.

Lei singhiozzò. «Emma...»

«Come ti senti?»

«Male. Molto male.» alzò lo sguardo e fece un piccolo sorriso. «Fortuna che c'è Zayn.»

«Vorrei essere con te in questo momento.» disse la sua migliore amica. «A proposito, dove siete?»

Mi guardò, non sapendo cosa rispondere.

Mi intromisi. «Non ha importanza, ma sicuramente lontani da Holmes Chapel.»

Lei sbuffò. «Comunque, non sapete cosa è successo.»

La mia ragazza alzò un sopracciglio. «Cosa?»

Spiegò. «Alla festa, le tartine al salmone erano andate a male e molte persone si sono sentite male. Hanno avuto mal di pancia e vomito. Bleah!»

Giorgia alzò lo sguardo scattante verso di me. «Ecco perché sono stata male!»

«Cosa? Sei stata male? Non ne sapevo niente!»

The Bradford bad boy.Where stories live. Discover now