La mia felicità.

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«Zayn! Hai finito?» urlai al ragazzo.

Ero già davanti alla porta e lui era ancora di sopra. Per prepararsi impiegava un secolo.

«Si, piccola! Arrivo!» rispose con un urlo.
Piccola. Mi piaceva quando mi chiamava così.

Lo vidi scendere le scale con molta tranquillità e lentezza. Gli corsi incontro, lo presi per il braccio e lo trascinai fuori casa. «Se non l'avessi capito, io vado di fretta!» lo rimproverai. «Ti avevo detto di fare presto ma tu hai comunque perso tempo!» dissi infilandomi in macchina.

«Si okay, scusa piccola.» disse tranquillamente. Come faceva ad essere così tranquillo? La mia migliore amica era già arrivata e io ero ancora a casa ad aspettare che il mio rag... Che Zayn si preparasse! E lui era tranquillo! Che nervosismo.

«Scusa? Soltanto un semplice scusa? Emma è già arrivata e per colpa tua dovrà aspettare non so quanto tempo prima di incontrarmi!»

«Perchè dovrebbe avere tanta fretta di vederti? Sei così insopportabile! Soprattutto arrabbiata!» gridò lui.

Mi credeva insopportabile? Ma come? Non mi aveva detto che...? Mi stava scoppiando la testa! Aveva comunque ragione. Rimasi a fissarlo, ci ero rimasta male.

«Ehi... Io scherzavo.» disse cercando di recuperare la situazione.

«No, no. Tranquillo, hai ragione.» dissi con un nodo in gola e voltandomi. Fingevo di essere attratta dal panorama fuori dal finestrino, mentre una lacrima mi scese sulla guancia. Non mi ero mai offesa per uno scherzo, ma detto da lui... Non lo so, mi ha ferito. Mi scappò un singhiozzo. Speravo che non si fosse accorto di niente, quando la macchina si fermò. Aveva parcheggiato. Spense la macchina.

«Ehi.». Non risposi.

«Piccola, vieni qui.» disse attirandomi a sé ma mi dimenai dalla sua presa. Mi tirò con più forza facendomi voltare.

«Perchè piangi?» mi chiese.

«Niente. Niente di importante.» singhiozzai.

«Non dirmi che è per quello che ti ho detto.» non risposi.

«Piccola, io scherzavo. Okay forse ho esagerato.» cercò di giustificarsi.

«No, era un normale scherzo. Il problema sono io. Non riesco a sopportare uno scherzo del genere, tanto meno se è da te.»

Inarcò un sopracciglio. «Soprattutto da me?»

Merda, avevo parlato troppo. «Si, Zayn. Ho sempre la sensazione che scherzando tu dica quello che pensi veramente.»

Sorrise. «No. Non sei insopportabile, nemmeno quando ti arrabbi. Anzi, da arrabbiata sei ancora più sexy.». Risi.

«Scemo.»

«È quello che pensi? » mi domandò imitandomi.

«Si. Ma mi piace il tuo modo di essere scemo, così come sei.» sorrisi.

Avevo ancora una lacrima sulla guancia e Zayn provvedette subito a toglierla con un bacio.

«Credo che tu stia esagerando con tutti questi baci.» mi finsi infastidita.

«Se vuoi smetto. » mi provocò.

«Non resisteresti.» risi.

«Scommettiamo?»

«Perderesti la scommessa!» incrociai le braccia al petto.

«Hai ragione. Mi arrendo.» ridemmo.

Lo attirai a me abbracciandolo. Mi strinse forte.

«Zayn...»

«Si, piccola?»

«Emma...»

«Emma, cosa?»

«Ci sta aspettando. Continueremo l'abbraccio dopo.»

«Promesso?»

«Promesso.»

-

Scesi dalla macchina correndo verso l'aeroporto. Entrai guardando a destra e a sinistra in cerca della mia amica. Quando un imbecille sbatté la valigia su di me facendomi cadere.

«Amore, stai bene?»
Amore? Chi mi aveva chiamata amore? Mi voltai: Zayn. Zayn? Zayn mi aveva chiamata amore?

Si buttò a terra. «Che è successo? Stai bene? Ti sei fatta male, piccola?»

Risi. «Zayn, sto bene. Un idiota mi ha fatta cadere, ma va tutto bene, tranquillo.»

La sua faccia preoccupata aveva assunto un aria di sollievo. Mi aiutò ad alzarmi.

Mi aveva chiamata amore.  Quando stavo per chiedergli spiegazioni, venni interrotta da un urlo.

«GIORGIA!» mi girai. Era Emma.

«EMMA!» le corsi in contro e l'abbracciai.

«Mi sei mancata da morire!» dissi.

«Anche tu!» rispose con le lacrime agli occhi.

Ci staccammo dopo circa 3 minuti.

Zayn ci guardava con un sorriso sulle labbra.

«Emma, lui è Zayn...» mi interruppe.

«Finalmente ti conosco. Giorgia mi ha parlato tanto di te. Sono felice di conoscere il fidanzato della mia migliore amica!» disse senza fermarsi.

Lanciai un' occhiata a Zayn e mi guardava compiaciuto.

«Ehm, Emma. Io e...» mi interruppe di nuovo.

«AAAH! Non sai cosa è successo! Ho fatto un sogno troppo troppo troppo bello! Incontravo un ragazzo bellissimo! Occhi azzurri, capelli castano/biondi... Un figo da paura!» parlava senza riprendere fiato.

Io e Zayn ci guardammo ridendo.

«Comunque, Zayn, come avrai capito, lei è Emma, la mia felicità!»

-

«Questa è la tua stanza, Emma!» disse Zayn aprendole la porta.

«Wow. È stupenda! » esclamò lei entrando.

Io la seguii ma prima mi volta i verso Zayn. «Io sto un po' con lei. Devo dirle che tu... Che noi... Che non siamo fidanzati.» ero imbarazzata.

Sorrise. «Okay. Devo ammettere che sentirglielo dire è anche stato piacevole.»

Gli diedi un leggero pugno sul braccio. «Ci vediamo dopo.» dissi baciandolo sulla guancia. Lui uscì e io chiusi la porta.

«Sono contentissima di essere qui! Non vedevo l'ora di vederti e di conoscere il tuo ragazzo!» disse Emma.

«Emma, Zayn non è il mio ragazzo.» dissi con non troppo entusiasmo. Non capivo come mai mi fosse uscito un tono così angosciato.

«Ah. E sembra che a te non vada bene la situazione.»

«No, è che... Non lo so. Io e Zayn siamo amici.» mi giustificai.

«Nemmeno lui ne sembra contento.» mi guardò con un sorrisetto malizioso.

«Oh ma dai! Non penserai mica che...» mi interruppe.

«Oh, si che lo penso.» annuì lei.

Trascorremmo il pomeriggio stese sul letto a scherzare, eppure non riuscivo a togliermi dalla testa quel pensiero. Anche perché Emma aveva sempre ragione.

Zayn avrebbe voluto stare con me?

The Bradford bad boy.Where stories live. Discover now