Un giorno qualunque, la guerra. LORO.

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Raggiunsero la terrazza e quando Nina si accorse che non c'era nessuno si girò verso Jonathan con sguardo complice e saettò subito sulle sue labbra
"Visto? Più facile di quanto pensassi"
Il ragazzo non poté che rispondere con un sorriso sereno e si sporse verso l'entrata "Ora fammi chiudere la porta a chiave, poi sarò tutto tuo"

A Nina l'uso di quell' aggettivo possessivo piacque tanto. Non aveva mai voluto davvero qualcuno ma quella sera iniziò a ricredersi. Non amava più gli assoli, avrebbe voluto danzare quel duetto tutta la notte.

"Smith adesso vieni qui, fai sentire alle mie labbra come può cambiare un giorno qualunque in uno da ricordare "
E Nina allora non se lo fece dire due volte, si avvicinò a Jonathan e con le mani dietro la testa lo spinse verso la sua bocca.
Se solo Londra avesse potuto raccontarlo, lo avrebbe descritto come il bacio più desiderato e avido di sempre.
Le loro bocca erano un connubio di passione e ricerca del respiro dalla bocca dell'altro.
Jonathan spinse Nina verso il muro e iniziò a far scendere il bacio verso il collo, mentre con le mani cercò di passare sotto la maglia.
A Nina quella passione provocò la pelle d'oca, forse fu anche il freddo che nonostante la copertura della terrazza, qualche soffio di freddo riusciva comunque a passare.

"Non sai da quanto volevo questo momento " Jonathan lo fece uscire quasi come una supplica sulle labbra di Nina, perché avrebbe davvero supplicato Dio di farlo sentire così sereno e beato se non l'avesse incontrata.

"Baciami" Nina non riusciva ad aggiungere altro perché fu davvero l'unica cosa che voleva in quel momento

Jonathan poi prese la mano di Lei e cercò di staccarsi "Seguimi..."
E il ragazzo forse ancora non aveva capito che Nina in quel momento lo avrebbe seguito davvero ovunque.

"E questa porta?" Nina guardò la struttura ancora stretta nella sua mano calda e protettiva.

Il ragazzo non rispose e tirò fuori ancora il mazzo di chiavi dalla tasca dei jeans e aprì

"Perché hai fatto costruire una camera matrimoniale sulla terrazza del Copperfield?" Nina sembrò davvero confusa quando vide quel letto
Jonathan posò un dito sulle labbra di Nina che avevano assunto un'espressione davvero da baciare ma si trattenne e si consolò con quel leggero toccò fatto di ebbro, perché le sue mani tremavano ubriache per la felicità.
"Qui ci dorme Pedro quando ha il turno al Copperfield, preferisce non guidare quando lavora è sempre troppo stanco. Così abbiamo deciso di trasformare questo sgabuzzino per le scope in una camera"

Nina passò in rassegna la stanza e anche le parole che uscirono dalla bocca di Jonathan, infine guardò fisso il ragazzo negli occhi
"Non farò l'amore con te sul letto di Pedro"

Il ragazzo la fece avvicinare ancora un po' a se e sbuffò cantilenandola "Nina, le coperte sono state cambiate se ti preoccupi di questo "
La ragazza però sentiva di fare qualcosa di male, la sua intimità la stava condizionando "Non sono le coperte, ma insomma.... è la sua camera"

"Nina fino a 10 minuti fa avevo capito non avessi problemi a farlo davanti ad un pubblico" Jonathan allora con quella frase si meritò un pugnetto da parte di Nina che comunque rise della sua battuta e non poté che sciogliersi
"Sei un vero idiota"

"E tu sei bellissima " Jonathan le si avvicinò di nuovo, con una mano la riprese da un fianco e con l'altro chiuse la porta alle sue spalle.
Lentamente riprese a baciarla, amava il suo profumo e amava ancora di più che ormai se lo sentisse addosso.
Riprese a toccare la sua pelle da sotto la maglia e Nina decise che voleva assaporarne ancora di più il contatto.
Prese i lembi della maglietta di Jonathan e la tirò su quanto bastava per accompagnarne i baci sulla pelle provocandogli una scia di brividi lungo il tratto.
Il ragazzo avvantaggiò il compito di Nina, si tolse la maglia gettandola alla rinfusa da qualche parte nella stanza .
E solo in quel momento la ragazza vide i tatuaggi di quel moro mezzo nudo davanti a lei.
Scorse con il dito il contorno di quel sole sulla spalla sinistra con la scritta Susan, ne baciò lo stampo
Continuò a scendere per baciargli il costato, dove trovò tatuata una scritta che le fece vibrare l'anima di spasmi e sorrisi Non è che un giorno qualunque...
Per poi passare al suo braccio destro, rivelandole tra le parole di inchiostro nero una nuova scritta che assorbiva la sua pelle Verso albe migliori che le fecero fare un battito agitato al suo cuore. Nina non aveva tatuaggi ma non fu difficile intuire il motivo per quella posizione, aveva scelto di tatuarlo sopra il passaggio delle vene. Doloroso, come le sue precedenti albe, come il suo passato, come il suo tormento.
Continuò a baciarlo, passando la lingua sul suo petto alternandone una scia di baci.
Nina notò quanto Jonathan avesse voglia di assaporarla, lo percepì dal modo in cui si disfò velocemente delle sua maglia.

Un Giorno Qualunque...Where stories live. Discover now