Un giorno qualunque, la politica. LEI.

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Le previsioni politiche per quel 29 gennaio registrarono l'avvicinarsi dell'evento più importante per una nazione dopo il secondo dopoguerra.
La Gran Bretagna da lì a 2 giorni avrebbe dovuto salutare le sue amiche europee con una bella Brexit e degli arrivederci che sembravano dire magari poi organizziamo per una rimpatriata di classe.
Il che rendeva tutto davvero drammatico se si calcolava che milioni di cittadini avrebbero dovuto arrendersi all'idea di dover pagare un passaporto.
Se Nina fosse stata a dieta la vicenda non l'avrebbe toccata più di tanto, ma Nina non vedeva una dieta da quando Colombo scoprì l'America e di sicuro quella spocchiosa di una Brexit avrebbe avuto un nuovo temibile nemico, Nina, l'amante per eccellenza dell'Italia e della sua cucina e quel doloroso distacco per Nina significava merce italiana venduta a Londra a prezzi esorbitanti. Stava già organizzando una manifestazione in piazza con tanto di bandiera tricolore e mandolino.

Finalmente era Sabato e Nina sentiva l'inebriante odore del weekend, adorava il sesto giorno della settimana per mille motivi: uno su tutti non doveva sentire l'assordante suono della sua sveglia, poteva rimanere in pigiama tutto il giorno e soprattutto avrebbe potuto finire di vedere le varie serie tv cominciate e mai finite.

Finite, esattamente come le sua mani dopo aver potato quel maledetto roseto il giorno prima con Jonathan, gliel'avrebbe fatta pagare.
Ne era certa.

"Che ne dici vogliamo provare la maschera per il viso che ho comprato ieri? O hai forse altri programmi con il tuo Hemingway ?" Adria stava accendendo la radio, sintonizzandola su qualche frequenza pop. Nina invece si stava già dirigendo verso il bagno per prendere l'acquisto del giorno precedente.
"Adria, è sabato mattina. Il momento perfetto per il restauro, con Jonathan abbiamo in programma di vederci domani sera" si sentivano sportelli aprirsi "Lui deve lavorare al locale e lo raggiungo, vuoi venire anche tu? Infondo non è da noi rimanere senza fare serata insieme per così tanto tempo" e poi tornò in salotto con il barattolo contenente i migliori fanghi del mar morto.

"Dammi un solo buono motivo per cui dovrei venire per fare il terzo incomodo" Adria nemmeno la guardò, era intenta a sistemare la postazione bellezza, il divano.
Aveva acceso anche qualche candela alla vaniglia sul tavolino davanti.

Nina invece si fermò a pochi centimetri da lei e , dei suoi occhi,  si impadronì uno sguardo furbo e compiaciuto "Beh un buon motivo potrebbe essere il migliore amico di Jonathan, Mark"
Adria allora la guardò, improvvisamente le sue parole l'avevano interessata.
"È davvero un buon motivo ?" Quella domanda le uscì spontanea, come il sorriso dalle sue labbra, mentre la stanza iniziava ad inebriarsi del profumo dolce della vaniglia.

"È davvero molto buono come motivo"

Ovviamente alle amiche fu molto chiaro che con quel buono in realtà intendessero l'aspetto fisico dell'amico di Jonathan.
Nina sapeva quanto Adria avesse un debole per i biondi, ma soprattutto quanto avesse anche voglia di altro. Tanto valeva approfondire la conoscenza.

"Ok, verrò anche io" Adria si sistemò sul divano, incrociò le lunghe gambe e si sbarazzò delle sue ciabatte in pelo rosa.

"Ottimo" Nina rise e si diresse verso la cucina per iniziare la loro giornata di benessere "vado a tagliare i cetriolini per gli occhi".

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Nina ed Adria passarono la successiva ora di quella mattina con il fango cosparso per tutto il viso e dei dischetti di cetriolini che cadevano ad ogni movimento.

"Ho detto a Jonathan che domani ci sarai anche tu" Nina approfittò delle varie cadute del vegetale per poter scrivere al moro.
Adria invece decise di posizionarsi meglio con la testa sul bracciolo del divano, "Finalmente potrò conoscere questo ragazzo", la sua voce era uscita un po' monocorde, visto che il fango ormai asciutto aveva pietrificato ogni espressione dell'amica, così decise di aggiungere un movimento della mano destra per far capire il suo entusiasmo.
Improvvisamente lo squillo del citofono destò le due ragazze dalla loro conversazione, Adria si spostò i dischetti dagli occhi per guardare l'amica e Nina di rimando fece lo stesso. Ci furono attimi di silenzio in cui i loro sguardi sembravano chiedersi chi potesse essere.

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