20. Come in un film

2.4K 77 5
                                    




STEVEN

Sono seduto davanti alla scrivania di Alan mentre aspetto di ricevere informazioni sul motivo della mia presenza qui. E' passata una settimana dal malore di Kimberly, e da quel giorno non l'ho più vista.

Quando ha saputo da Chloe che le pillole, che il medico amico di suo padre le stava somministrando, non servivano ad aiutarla ma bensì a confondere i suoi pensieri e i suoi ricordi, si è chiusa in se stessa. Non ha più voluto vedere nessuno. L'unica persona, che ha autorizzato ad entrare nella stanza, è stata Chloe. Ed è proprio dalla sua amica che ho saputo che oggi sarà finalmente dimessa. Le sue condizioni sono buone, e il corpo ha quasi espulso del tutto quella merda.

<<Steven benvenuto.>>

Ricambio il saluto in maniera tirata mentre lui si accomoda sulla sedia dietro la scrivania. Al suo seguito entra Trevis e resto sinceramente colpito dal vederli entrambi qui e insieme. Dai racconti di Abigail, tra i due non corre per niente buon sangue.

Alan inizia a firmare alcuni fogli, mentre io non faccio che spazientirmi. La mia gamba traballa così forte da farmi assomigliare ad un bambino timoroso della propria maestra. La scrivania traballa leggermente.

<<Posso sapere perché sono qui?>> Chiedo alzando il tono di voce, e riportando l'attenzione di Alan su di me.

Alan continua a non dire niente, in silenzio mi passa una busta. Quando la apro quasi non riesco a credere ai miei occhi. Mi sembra di vivere in un fottuto film. Molte persone pagherebbero per essere i protagonisti, io no.

Credevo che venendo in America avrei trovato la mia pace. Credevo di riuscire a riprendere in mano la mia vita dopo quel maledettissimo incidente che mi ha portato via tutto ed invece, il destino ancora una volta si fa beffa di me.

<<Lei lo sa?>> Ed è la prima cosa che mi chiedo. È l'unica cosa che mi fa paura.

Non importa se la Dea (dipartimento investigativo antimafia), la buoncostume e l'FBI stanno conducendo un'indagine per eliminare il senatore Adams dalla faccia della
Terra. Dopo tutto quello che ha fatto,  dopo il dolore che ha procurato a così tante persone e a sua figlia è il minimo.

Mi importa dell'indagine che stanno conducendo su Kimberly. Mi importa perché lei non ha niente a che fare con gli affari del padre. È una persona pura, genuina, leale. Non può pagare per reati che non ha commesso.
E nonostante sui documenti compaiano innumerevoli proprietà comprate con soldi falsi, a suo nome, in tutto il mondo, io so che non è così.

Come so anche che Kimberly potrebbe vendere suo padre alle autorità. Le basterebbe raccontare solo una piccola parte delle cose che sa e suo padre scomparirebbe per sempre dalle nostre vite.

<<Non lo so Steven e non è necessario che lo sappia. Abbiamo già capito che con tutta quella merda non c'entra niente.>> Il procuratore capo giocherella con la penna incerto.

C'è qualcosa che Alan sta omettendo. Ed è una cosa talmente seria da farlo titubare. Ne sono sicuro.

<<Dobbiamo tirarla fuori di lì al più presto. Deve essere protetta.>> La mia non è una proposta, ma un ordine. Se loro non vorranno aiutarmi farò da solo.

Se davvero l'FBI ha così tante prove da incastrare il senatore  Adams, tutto quello che hanno scoperto verrà a galla. Tutte le testate giornalistiche parleranno dello scandalo. Uomini potenti cadranno insieme ai loro imperi e cercheranno di vendicarsi. Kimberly potrebbe diventare un facile bersaglio, non soltanto perché è la figlia di Adams, ma perché è anche la futura moglie di Summer.

Ridammi luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora