5. Il mio migliore amico

4.2K 137 14
                                    

INSTAGRAM: Scrittricefolle




STEVEN

Impaziente, cammino avanti e indietro nello spazio riservato a coloro che aspettano i voli in arrivo. Sbuffando quando, dopo aver controllato il mio Rolex, noto che il volo è in ritardo di ben venti minuti.

Quando Connor mi ha chiamato stamattina, di certo non mi aspettavo che mi dicesse di andarlo a prendere in aeroporto. L'ultima volta che abbiamo parlato a telefono, circa una settimana fa, stava lavorando come un pazzo a causa del taglio di personale che c'era stato nel suo ospedale. Quindi il mio amico o ha deciso di prendersi una vacanza meritata, oppure è qui perché è successo qualcosa.

<<Si avvisa la gentile clientela che il volo Toronto- New York è appena atterrato sulla pista.>>

Finalmente.

Aspetto per altri cinque minuti intensi: gente che torna dalla guerra e rincontra la propria famiglia, fidanzatini che si sbaciucchiano dopo mesi. Poi finalmente lo vedo. Cammina disinvolto con un borsone sulle spalle. Si guarda intorno e quando i suoi occhi catturano la mia immagine sul suo viso appare un sorriso sincero.

Vado verso di lui e lo saluto con un abbraccio forte e qualche pacca di troppo sulla spalla. Io e Connor ci conosciamo da una vita, siamo sempre stati vicini di casa. Abbiamo condiviso tutto. E sono più che convinto che oggi non sarei quello che sono se non ci fosse stato lui.

<<Amico che sta succedendo?>>

Lo so. Dal mio modo di salutare non si direbbe che sia contento di vederlo, ma la verità è che quando non ho tutto sotto controllo mi sento morire, quindi, siccome lui è parte integrante della mia vita ho bisogno di sapere cosa lo ha portato lontano da casa.

<<Tuo padre non te l'ha detto? Sono stato assunto al New York- Presbyterian Hospital.>>

Sorride felice come un bambino, mentre io mi fermo sui miei passi.

No, mio padre non mi ha detto niente e sono quasi sicuro di saperne il motivo. Da quando sono bambino mi ha sempre visto come il suo figlio prediletto. Il primogenito perfetto. Non che voglia meno bene ai miei fratelli sia chiaro, ma per me ha sempre avuto quella piccola attenzione in più. Ha sempre cercato di proteggermi da tutto, anche dai fantasmi. Motivo per il quale ha cercato di farmi affibbiare altri tirocinanti, motivo per il quale Connor è qui. E se da un lato sono lusingato, dall'altro non posso fare a meno di essere arrabbiato. Connor è qui perché mio padre gli avrà raccontato l'accaduto. Sa come sono stato a Toronto e ha immaginato come sto qui, perciò è venuto. Ma il fatto che sia arrivato fin qui per me, mettendo fine alla sua routine quotidiana mi manda in bestia.

Quando nota che mi sono fermato, di conseguenza si ferma anche lui e torna al mio fianco.

<<Perché sei qui?>> Ed è una domanda che esce più minacciosa di quanto vorrei.

<<Perché tuo padre mi ha offerto questo posto fantastico nell'ospedale più importante di New York, e non potevo rinunciare.>>

E se non lo conoscessi potrebbe addirittura fregarmi. Ma è proprio perché lo conosco che quando la sua palpebra sinistra inizia a tremare mi rendo conto che sta mentendo.
Tutti quando diciamo una bugia abbiamo una specie di movimento che ci frega. La palpebra è il suo.

<<Perché sei qui?>>
Questa volta quasi urlo, tanto che una donna si volta nella nostra direzione preoccupata.

Esita, ma alla fine scuote il capo e si arrende.

Ridammi luceNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ