🔥5 SETTEMBRE🔥

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"Prossima Fermata: Stazione di Seoul" Dopo ben due ore di viaggio sto per scendere, finalmente, da questo maledetto treno. Mi alzo dallo scomodo sedile e mi sistemo la giacca, l'autunno è alle porte e il freddo inizia a farsi sentire. Con fatica prendo la mia grossa valigia e mi avvicino alle porte del vagone, appena aperte scendo immediatamente e ringrazio il cielo che la tortura sia finalmente finita.

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Finalmente vedo il palazzo che mi ospiterà per chissà quanto; dopo tre piani di scale trovo la tanto agognata porta con su inciso il numero 347, estraggo le chiavi dallo zaino e le infilo nella toppa. Entrando trovo ciò che mi aspettavo, un piccolo appartamento composto da un salotto collegato ad una piccola cucina e un piccolo corridoio dove si trovano la mia camera da letto e un bagno. Sapevo non mi sarebbe servito tanto spazio essendo sola, e la cosa che più mi premeva era che ci fosse un garage personale. Con la valigia che ormai sembra un macigno entro in camera: pareti azzurrine e scrostate, un letto ad una piazza e mezzo, un piccolo comodino, scrivania con varie mensole sopra e un armadio a quattro ante...poteva andare peggio, ma almeno c'è il balcone penso guardando la finestra. Decido di mettere immediatamente a posto le poche cose che mi sono portata da Ulsan, mentre il resto degli scatoloni arriverà la prossima settimana insieme alla mia piccola, una Harley-Davidson nera opaca. Dopo essermi lavata opto per vestirmi con una semplicissima t-shirt bianca e dei jeans neri a vita alta con strappi alle ginocchia. Decido di truccarmi con una sottile riga di eye-liner e aggiungo un po' di mascara. Mi specchio e ciò che vedo mi piace, i lunghi capelli rosso fuoco cadono in morbide onde fino alle anche, gli occhi azzurri risaltano contornati di nero e adoro il modo in cui il discreto septum che porto mi adorna il viso. Sorrido allo specchio soddisfata, mi siedo sul fatiscente divano per infilare i miei amati Dr Marten neri con la zeppa; prendo uno zaino a caso dove butto dentro cellulare, portafoglio e il pacchetto quasi finito di Camel Blue; una volta indossata il chiodo bordeaux ed appoggiati i tondi occhiali da sole sul naso prendo le chiavi ed esco, destinazione supermercato.

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Sono persa tra gli scaffali alla disperata ricerca del mio amato cioccolato fondente, se non lo trovo potrei essere una potenziale macchina da guerra durante il ciclo.

"Cioccolato, dove sei?!" mi trovo a pensare ad alta voce.

"Terza corsia in alto a destra" mi giro e vedo il mio salvatore, o meglio, "il salvatore di tutti quelli che mi saranno attorno durante quella settimana", lo ringrazio accennando un sorriso e mi avvio dove indicato. Arrivata alla terza corsia finalmente vedo le tanto sognate tavolette, mi allungo per prenderle e....secondo problema, non arrivo così in alto. 

"Andiamo, ma siamo seri? Ma perché deve fare tutto così schifo" sbuffo mentre mi tiro indietro una ciocca di capelli ribelli, sì sto sbuffando per una misera tavoletta di cioccolato. Sto ancora allungando invano un braccio quando una mano afferra ciò a cui sto puntando, mi volto per vedere che sia il peccatore e mi ritrovo il ragazzo di prima sorridente che mi porge il dolciume.

"L'hanno messo in alto perché a poche persone piace il cioccolato fondente al 98%, comunque piacere, io sono Chanyeol", solo adesso mi rendo conto di quanto sia tremendamente bello e maledettamente alto, afferro la barretta e la metto nel carrello, con la coda dell'occhio vedo che ancora mi osserva. 

"E tu? Ce lo avrai pure un nome" chiede continuando a sorridere.

"Non penso ti possa salvare l'esistenza saperlo" rispondo con voce sgarbata poi mi rigiro verso lo scaffale rimettendomi in punta di piedi, dopo due saltelli inutili mi rigiro verso il gigante.

"Mi prenderesti altre 9 barrette per favore?" mi trovo a chiedere contro voglia incrociando le braccia al petto.

"Solo se mi dici come ti chiami" urla ridendo, sbuffo e girando gli occhi mi presento.

"Mi chiamo Mars, ora mi passi quel dannato cioccolato?" sbotto irritata indicando lo scaffale. Chanyeol riallunga il braccio verso le barrette e mentre mi passa tutto quel ben di dio si complimenta per il nome.

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Mi avvio vero la cassa e vedo la specie di gigante buono che mi segue insistentemente; ma cosa diamine vuole ancora. Mentre rifletto pago e dopo aver imbustato la spesa mi ritrovo nel parcheggio sommersa da buste.

"Vieni, ti accompagno a casa" Ancora lui? Lo guardo e vedo che stringe nella mano delle chiavi di una BMW mostrandole con orgoglio.
"Aish, solo per pigrizia" tengo a precisare mentre lo seguo. Subito dopo aver caricato la spesa nel bagagliaio accende il motore iniziando a sfrecciare per le strade di Seoul.

"Allora, da quanto abiti qui?" lo guardo e decido di non rispondere.

"Sai, nessuna ragazza avrebbe accettato un passaggio da uno sconosciuto...sei altamente strana ed interessante" mi rivela i suoi pensieri utilizzando un tono di voce molto più basso, tono che non rispecchia per nulla il suo viso da bravo ragazzo.

"Okay...uno! Solo perché una ragazza compra dieci barrette di cioccolato non è strana, si chiama ciclo, quella dannata cosa che voi ragazzi non avete, insieme a quell'organo detto cervello. Due! Ho accettato solo perché non è l'ambizione che ho nella vita perdermi sommersa di buste della spesa nella capitale della Corea del Sud e Tre! Lo prendo come un complimento". Durante il mio gentilissimo discorso enfatizzato dal contare i suddetti punti con le mani lo vedo strabuzzare gli occhi e fissarmi per qualche secondo. Riporto lo sguardo sulla strada e fermatosi al semaforo rosso risponde con il solito sorriso sornione.

"È un complimento infatti".

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Arriviamo al mio condominio dove accetto l'aiuto che mi offre per portare i sacchetti nell'appartamento. 

"Ti do una mano a mettere a posto la spesa" e, neanche il tempo di obbiettare che apre il frigo riponendoci il latte. Che ragazzo strano, lo fisso per alcuni secondi e decido poi di riporre nei vari scaffali il resto del cibo.

Dopo mezz'ora abbiamo finito di riordinare la spesa... questo cretino voleva mettere il cioccolato in frigo "Altrimenti si scioglie" diceva lui, ma chi è il pazzo che d'autunno mette la cioccolata in frigo, santo cielo!

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Capitolo di introduzione al personaggio, dal capitolo due/tre inizieranno i POV.

She and Her Fucking Mind//Kim TaehyungWhere stories live. Discover now