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May's POV

È Domenica, il mio turno all'ospedale è finito intorno alle 17. Non ci sono stati casi di particolare rilevanza. Ho avuto tre interventi, ma niente che non si è affrontato con un buon caffè, lungo e senza zucchero.

Sono tornata a casa. Ho preso un taxi per tornare, è più costoso della metro, ma almeno mi ha portato davanti casa. Dovrò usare questi mezzi per muovermi, non voglio disturbare Chris o altri e poi, è tutto temporaneo, i miei genitori stanno cercando un modo per mandarmi la macchina.
Ho fatto una doccia e asciugato i capelli. Devo scegliere come vestirmi questa sera, per andare al compleanno del padre di Chris e Lea.

Chris mi ha detto che a suo padre avrebbe fatto piacere incontrarmi e il giorno dopo ho trovato l'invito nella cassetta delle lettere. Fortunatamente sono arrivati tutti i miei vestiti, lenzuola, asciugamani e prodotti per la cura personale che erano nella mia casa a San Francisco che mia madre ha messo in vendita. Ho deciso di non farmi inviare i mobili, che saranno portati nella casa dai miei, mi piace com'è arredato questo appartamento: minimalista e moderno, ma con qualche tratto vintage dato da dettagli in oro.
Non ho ancora sistemato i vestiti contenuti in ben quattro valigie, ma cerco qualcosa da indossare. Scelgo un vestito blu scuro, lungo appena sopra il ginocchio, con le maniche lunghe fino al gomito e poco scollato. Metto un paio di scarpe con il tacco e passo al trucco. Rimango sul semplice: uno smokey-eye con i toni del marrone, eye-liner, mascara, correttore e cipria. Bussano alla porta. Vado ad aprire con ancora la cialda dell'illuminante nelle mani
-Ciao!
È Chris
-Ciao...
Sorrido imbarazzata
-Stai benissimo...
Dice. Lo guardo. Indossa uno smoking nero, papillon e...scarpe da tennis
-Anche tu!
Sorride. Guardo le sue scarpe
-Hai messo le scarpe da tennis?
-Non ho mai ascoltato quello che mi dicevano i miei genitori per gli eventi importanti...quando ero piccolo e mia madre organizzava qualche festa, mi presentavo in pigiama.
Rido
-Sei pronta?
Chiede
-Si...
Poso l'illuminante, prendo il cappotto e la borsa e usciamo.
-Il portinaio mi ha detto che sono arrivate le tue cose...
Dice mentre saliamo in macchina
-Si. Provvederò a sistemarle nei prossimi giorni...
Dopo poco che siamo partiti, nessuno dei due parla
-Non ti ho visto oggi...dove sei stata?
-Ho avuto degli interventi, ma niente di particolarmente impegnativo...
Dico. Altri minuti di silenzio. A tratti mi giro per guardare Chris mentre guida. I capelli marroni scuro, leggermente mossi, la fossetta su una guancia, mi ricorda Oscar, ma forse è solo una mia impressione. È possibile che non riesca a dimenticarlo? Caccio via il pensiero dalla mia testa
-Siamo arrivati!
Dice. Attraverso un cancello entriamo nella villa dei genitori di Chris. Due uomini della sicurezza fermano la macchina
-Buonasera signori.
Dice uno
-Chris! Da quanto tempo!
Dice l'altro
-Ciao Dylan!
Dice Chris
-La signorina è con te?
Chiede
-Si, dottoressa May Milton, è in lista...
I due controllano velocemente la lista dei nomi che tengono in mano
-Potete entrare e buona serata!
Chris alza il finestrino e mi guarda
-Che c'è?
-Niente...
Sorrido
-Solo che...
Sorride
-Non te lo aspettavi vero?
-No...
Mi chiedo cosa altro vedrò questa sera.

Chris posteggia la macchina. Scendo e sistemo i cappelli
-Non essere nervosa...
Dice mettendomi una mano sulla schiena. Arriviamo davanti a un portone aperto. Una donna ci chiede i nominativi
-Chris Sayer e May Milton...
Dice Chris
-Prego...
Dice la donna cancellando i nostri nomi dalla lista con una penna.

Entriamo in casa. Il corridoio che ci porta alla sala dei ricevimenti è lunghissimo. Alle pareti ci sono quadri che rappresentano paesaggi vari del mondo. A terra tappeti decorati con motivi indigeni. Il salone è pieno di gente
-Non saremo in ritardo?
Chiedo
-Probabile, ma io arrivo sempre in ritardo!
Dice facendomi l'occhiolino. Il salone è addobbato con fiori, una piccola orchestra suona musica classica dal vivo e tavoli con cibo sono sparsi per la stanza. C'è anche un cocktail bar, vedo bicchieri pieni di bevande colorate e luccicanti. Mi guardo ancora attorno. Ci sono donne e uomini vestiti di tutto punto. Mi passa accanto una donna con orecchini di diamanti e collana di perle, sta bevendo qualcosa...un Margarita, intuisco dalla forma del bicchiere.
-May vieni! Ti presento i miei genitori. Donna e Will Sayer.
Dice Chris riportandomi alla realtà. Chris non ha voluto che portassi un regalo, ha detto che avrebbe messo il mio nome sulla busta con all'interno il biglietto per l'Italia, che è il regalo che lui e Lea hanno fatto.
-Ciao papà! Auguri!
Dice Chris abbracciandolo. L'uomo sembra abbastanza giovane. Lo guardo meglio. Credo che Chris abbia preso da lui gli occhi blu.
-Ciao mamma!
Dice dandole un bacio sulla guancia. La donna è anch'essa abbastanza giovane, entrambi potrebbero avere intorno ai 65 anni, 70 massimo. Lei porta un collier di perle e indossa un vestito di velluto nero.
-Mamma, papà, lei è la dottoressa May Milton.
Dice presentandomi
-Piacere...
Dico porgendo la mano
-E auguri signor Sayer...
Sorrido
-Finalmente abbiamo il piacere di conoscere la famosissima cardiochirurga!
Dice l'uomo
-La mia fama mi anticipa...
Sorrido imbarazzata
-Credo che Chris abbia fatto bene ad assumerla...
Dice la donna
-A proposito di questo, vi volevo ringraziare per l'aiuto che mi avete dato, la casa e tutto il resto...così senza una garanzia...
-Chris ci ha raccontato della sua avventura, ci dispiace che la sua relazione sia finita in un modo così brusco...e poi è un piacere avere una figura così di rilievo nel nostro ospedale!
Dice l'uomo
-Ma adesso divertitevi!
Dice la donna.

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