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•March 7 ~4 am•

Non so che ore siano, ma mi sveglio perché sento il telefono suonare
-Pronto?
-Dottoressa, sono Isa. Al pronto soccorso c'è una donna che chiede di te.
-Di me? E...chi è?
-Si chiama April...
-April? Ha l'appendicite?
-Si!
-Va bene. Arrivo!
Metto una tuta e vado da Chris. Non ho la macchina, quindi gli chiedo se mi può prestare la sua. Busso alla porta
-Chris...
-Chi è?
-May, sono May!
Apre
-May, che succede?
-Quella ragazza, April, la farmacista. Mi hanno chiamato dall'ospedale perché è arrivata in pronto soccorso con l'appendice infiammata. Mi presteresti la macchina?
-Assolutamente no! Vengo con te.
Sorride.
Mette una tuta, prende le chiavi ed esce.

Arriviamo in ospedale
-Allora?
Chiedo a Isa
-La devono operare, ma stiamo aspettando che arrivi il chirurgo.
-Non c'è il chirurgo al turno di notte?
Chiede Chris
-No. Ha preso un permesso e...
-Va bene, la opero io. Chiama il medico che sarebbe dovuto essere di turno e digli di venire domani nel mio ufficio. I permessi devono essere verbalizzati e presentati almeno 24 ore prima!
Chris non è arrabbiato, mantiene sempre un tono calmo.
Saliamo in sala pre operatoria. Ci cambiamo e ci laviamo
-È un intervento semplice, non c'è bisogno che entri...
Dice
-Voglio assistere.
Sorrido.

Entriamo in sala operatoria. April, la ragazza, è cosciente, ma con l'anestesia parziale
-Dottoressa, è qui...
-Si, April, adesso ci prendiamo cura noi di te.
Chris inizia l'intervento. Io lo assisto. Rimuove l'appendice infiammata e richiude.
Usciamo dalla sala operatoria. L'intervento è durato un'ora. Guardo l'orologio
-Sono le 5, se vuoi torna a casa, io vado a dormire nel mio studio...
-No. È inutile tornare a quest'ora. Vado a sistemare il problema dei medici che mancano.
Mi dà una pacca sulla spalla e va via.

Torno nel mio studio. Mi corico sul divano. Sono stanchissima, ho dormito poco e nella mia testa ci sono mille pensieri diversi.
Prendo il telefono. Ci sei sono messaggi di Oscar

Vediamoci
Dobbiamo parlare
May, vediamoci

Rispondo ad un messaggio

Cosa vuoi?

La sua risposta è immediata, come se stesse guardando il display aspettando solo me

Voglio solo parlare...

Guardo l'orologio. Sono le 5.30

Va bene, vediamoci. Quando arrivi?

Sono già qua.

Ci vediamo tra mezz'ora

Dove?

All'ingresso della metro, vicino al fiume

Non so il nome dei luoghi, ma quello è l'unico posto di cui mi ricordi.
Mi lavo il viso ed esco. La fermata della metro non è molto lontana dall'ospedale.
Sto per uscire
-Dove vai?
Chiede Isa vedendomi uscire
-Faccio un giro...
Mi guarda
-A me lo puoi dire...
-Oscar è qui e vuole parlarmi.
-Sei sicura di volerlo incontrare?
-No, ma voglio sapere cosa ha da dirmi.
-Va bene.
-Non...non lo dire a Chris.
-Non glielo dirò.
Sorride ed esco.

Mi ci vogliono un paio di minuti per arrivare dove Oscar mi sta aspettando. Lo vedo da lontano con il suo cappotto nero. Gliel'ho regalato io per un compleanno, mi è costato la paga di un mese, ma a lui piaceva tantissimo e ho voluto fargli una sorpresa, ora come ora mi pento di aver fatto tutto questo per lui.

Mi avvicino
-May, ciao.
Tende una mano come per abbracciarmi
-Ciao. Cosa vuoi?
-Mi vorrei scusare...
-Per cosa di preciso?
Faccio una risatina
-Per avermi tradito o per aver messo incinta un'altra donna, mentre organizzavamo il matrimonio?
-Per tutto...
-Ti ha lasciato?
-Cosa?
-Lei ti ha lasciato?
-No.
-L'hai lasciata tu?
-No.
-Per me abbiamo finito.
Mi giro e faccio per andare
-Aspetta.
Mi prende un braccio
-Ti amo.
Prova a baciarmi, ma mi allontano
-Beh, indovina? Io no!
Mi allontano. Mi riprende
-May...ti prego...
-Ho detto no! Mi hai sempre e solo usato per i soldi! E questo
Esco dalla tasca l'anello
-Questo, ti è costato una fortuna, so che l'hai pagato a rate, ma non lo potrai tornare e riprenderti i soldi che ti spettano.
Lo butto nel fiume. In meno di un secondo è sparito sott'acqua
-No!
Grida. Mi spinge, ma riesco a mantenere l'equilibrio
-Sei un avvocato stupido. Mi hai minacciato, so tutto quello che hai fatto con i tuoi clienti, i favoritismi, le mazzette. So tutto e lo racconterò.
-Se non sbaglio anche tu hai trovato lavoro grazie a un piccolo favore...
Sorride
-Posso sempre dire che mi hai costretta, perché così è stato, ricordi? Io lo ricordo bene, ce l'ho impresso sulla pelle!
Si avvicina e mi spinge di nuovo. Cado a terra. Mi guarda. Faccio una smorfia di dolore con il viso
-Sei solo una bambina viziata!
Dice e va via.
Mi provo a rialzare. Mi è caduto il telefono dalla tasca, si trova a un paio di metri da me. La gente si ferma a guardare. Un uomo si avvicina e mi chiede
-Tutto bene?
Lo guardo. È Matt, il vigile del fuoco.
-Ciao...si, bene...
-Chi era quello con cui parlavi?
-Il mio ex.
Mi aiuta ad alzarmi
-Mi ha tartassato di chiamate e messaggi per vederci, ma a quanto pare voleva solo che non dicessi delle sue truffe.
Mi guarda
-Non dirlo a Chris, ha fatto tanto per me e ha tanti pensieri per la testa, non c'è bisogno di una preoccupazione in più.
-Glielo dovrai dire...
-Lo so.
Prende il mio telefono da terra. Ha lo schermo distrutto. Prova ad accenderlo, ma niente, è morto.
-Ci mancava solo questo!
Dico
-Ti accompagno in ospedale.
-Grazie.
Sorrido
-Parlerò con Evan, per sporgere denuncia. Voglio dire tutto quello che ha fatto Oscar in tutti questi anni nei confronti di gente perbene.
Sorride
-È la decisione migliore!

Chicago MemorialWhere stories live. Discover now