IX (4)

194 22 31
                                    


La Fata sussultò: «Che intendete? Se vi servono informazioni sul sang-»«I vampiri, lo so» nuovamente Miss Bahun si ritrovò a dover tagliar corto, ma più la conversazione con quei due proseguiva, più dubitava di aver preso la decisione giusta - opp...

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

La Fata sussultò: «Che intendete? Se vi servono informazioni sul sang-»
«I vampiri, lo so» nuovamente Miss Bahun si ritrovò a dover tagliar corto, ma più la conversazione con quei due proseguiva, più dubitava di aver preso la decisione giusta - oppure erano veri i suoi sospetti sulla pessima formazione degli esorcisti di zona? Fece un sospiro: «Loro però affermano di non avere alcuna conoscenza in materia».
«Dubito sia così» sprezzante, la prostituta si permise di mimare uno sputo. Nessuno amava i vampiri, alle volte nemmeno tra di loro riuscivano a sopportarsi, eppure esistevano e piegavano sotto il loro brutale potere fin troppi esemplari delle varie specie che abitavano quel mondo: umani, Piccolo Popolo, sirene, streghe e maghi e, di tanto in tanto, persino i licantropi, anche se quei cagnacci provavano in tutti i modi a resistergli.

«Anche io, ma non posso provarlo» Katarina finalmente mollò la presa sulla sua prigioniera, ma questa, forse troppo impegnata a capire il suo piano o comoda in quell'angolo di letto, non mosse nemmeno un muscolo per allontanarsi dall'aguzzina: «per questa ragione mi sono recata qui».

«Non comprendo... le Fate non giacciono con gli eredi di Dracula» - sì, la vânător sapeva anche quello; in fin dei conti solo un folle si sarebbe lasciato avvicinare in qualsiasi modo da un vampiro e, a prescindere da tutti gli insulti che aveva rivolto alla donzella alata fino a quel momento, Miss Bahun sapeva bene che quelle della sua specie erano tutto tranne che stupide. Nemmeno la più menomata tra le figlie di Titania avrebbe donato il suo corpo a uno di quei mostri.

Il Fauno, forse accorgendosi della nuova condizione dell'amica, la strattonò verso di sé e con un tonfo il sedere della giovane finì a terra. Ancora una volta le due donne si ritrovavano faccia a faccia, ma ora, guardandola, Katarina vide nella Fata tutto ciò che da sempre le era stato insegnato dovesse evitare. A Bistria le regole erano ferree, così come la magnanimità un lusso, per questo i cacciatori che uscivano dal quel monastero sperduto erano pochi e molto più preparati di molte altre divisioni dell'Ordine.

Scrutando il corpo di fronte a sé, la donna non si poté evitare di soffermare i propri occhi sulla tonalità verdastra della pelle della creatura, sull'arabesco quasi traslucido delle vene e dei capillari che le ornavano le carni - chissà se mordendole avrebbe inciso quella delicata epidermide, se a furia di sfiorarla avrebbe finito con il creare solchi.
Sotto ai pallidi boccoli biondi, che tanto le avevano ricordato quelli di Sylvia Goldchild, le orecchie si appuntivano nell'area dell'elice, mentre, oltre le labbra che Katarina aveva avaramente baciato, i denti si erano trasformati in lame sottili - ciò che mancava, a deturpare definitivamente la bellezza con cui la Figlia di Titania aveva catturato le attenzioni dell'esorcista, erano le ali ancora costrette nel bustino succinto.
Seppur ora contrariata dai pensieri avuti in precedenza, mentre i loro corpi si erano premuti l'un l'altro e le sue labbra avevano cercato quelle della Fata, Miss Bahun non aveva potuto impedirsi di trovarla bella, un ottimo palliativo per gli appetiti carnali che avevano iniziato ad agitarsi in lei alla vista della Madre Superiora. Aveva rivisto, nel volto di una, le stesse linee dolci e provocanti dell'altra, così come in entrambi i casi la coscienza del "vietato" le aveva solleticato la mente - peccato che davanti a sé avesse un mostro, non una Santa.

Miss Bahun: caccia ai vampiriWhere stories live. Discover now