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Passo dopo passo, in un percorso a ritroso che Katarina faticò a ricordare, riuscì a tornare in quella che pareva essere una zona di Londinium più rispettabile, ma non seppe dirsi con certezza se fosse rispuntata nella parte giusta della città. Le vie si rassomigliavano tutte ai suoi occhi stanchi, inoltre non aveva prestato la corretta attenzione ai dintorni durante l'inseguimento della zână - l'unica cosa certa, si ricordò un po' a malincuore, era il nome di quello stravagante e fatiscente bordello, dove fate e fauni davano orgasmi in cambio di mance, portafogli, e qualche anno di vita, trasformando i loro sventurati clienti in succubi bavosi.

Come fosse possibile, che un luogo del genere esistesse in un Paese affiliato con la Chiesa della Vergine Oscura, era qualcosa che la donna non seppe spiegarsi e, guardandosi attorno, quasi confusa, si soffermò su ognuno dei passanti alla ricerca di un particolare, uno solo, capace di darle risposte.
Sì, anche a Roma, Viennsburg, Nuova Parigi e in moltissime altre capitali del Vecchio Continente era possibile trovare qualche creatura del Mundus Umbrae intenta a portare avanti il proprio commercio di pozioni, testi eretici, erbe, cristalli, armi e tanto altro, ma lì, per quelle strade affollate, a Miss Bahun parve che Londinium fosse ben diversa. Gli umani non temevano, né schifavano, le cosce sode delle Figlie di Titania, men che meno ritenevano gli Exilati della feccia, insulsi doppiogiochisti ancora capaci di far del male; ma perché? Per quale ragione non comprendevano il pericolo?
Eppure, era certa, nei suoi venticinque anni di vita aveva visto le tragedie peggiori essere perpetrate proprio dagli eredi della Notte, ma anche dai membri del Piccolo Popolo. Villaggi interi erano stati ridotti in ginocchio da licantropi privi di remore, esattamente come le vite dei giovani erano state succhiate via dai loro colli pallidi a causa di qualche ripugnante vampiro. Madri e padri avevano scoperto nelle culle dei loro figli i corpi deformi di troll, fate, fauni e molto altro ancora, mentre qualcuno si era ritrovato a piangere sul corpo bubbonico di un caro baciato e soffocato nelle profondità più oscure del mare da letali sirene. 
E lei aveva visto tutto ciò - forse persino di più.
Aveva camminato tra pozzanghere di sangue evitando carcasse, aveva esaminato cadaveri costretta a inalare il puzzo dei loro umori. Si era ritrovata a perdere conoscenti e a, erroneamente, sacrificare innocenti per riuscire a debellare solo una piccola parte della piaga che affliggeva quel mondo, ma agli abitanti della capitale dei Possedimenti di Britannia pareva che tutto ciò fosse oscuro. Ognuno di loro, seppur possibile vittima delle atrocità peggiori, camminava con infinita spensieratezza, accettando la presenza della minaccia come prede consapevoli dell'imminente fine. Possibile?

I piedi di Katarina presero a rallentare l'andamento, fino a fermarsi. Immobile su un marciapiede affollato, la donna si rese conto di non capire assolutamente quell'atteggiamento. Una passività così evidente nei confronti di tali mostri era per lei un vero e proprio scempio, eppure non seppe come affrontare l'annichilante coscienza che per quelle persone fosse normale. Sapevano di camminare accanto ai loro aguzzini, ma non gl'importava.

«Oh, la Vergine sia lodata! Miss Bahun!» Un richiamo, non molto lontano dalle sue spalle, la fece voltare nella direzione da cui era venuta e, con un certo fastidio, si ritrovò a posare gli occhi sulla figura di Lord Terry, intento a sventolare la mano in cielo per farsi vedere - come se il suo metro e novanta abbondante, unito a quei terribili baffi color carota, non fossero sufficienti a farlo spiccare in mezzo alla folla. Credeva davvero che un esorcista abituato a cacciare di notte potesse farsi sfuggire la sua presenza alla luce del giorno? Beh, se il  vânător in questione era lui, pensò Katarina, forse non era cosa poi così ovvia.

Tirando un sorriso, ben lontano dall'essere sincero, la donna attese l'arrivo del compare senza muovere un singolo passo e, quando questi finalmente le fu di fronte, si poggiò una mano sul petto a sottolineare la fatica della corsa: «Sono minuti che vi cerchiamo, Iddio! Non avevate detto che sareste stata alla caffetteria?»
«Invero, Lord Terry...» ed ecco che, come aveva presupposto, il momento di mentire era infine giunto. Ammettere la verità avrebbe certamente mandato in fumo il suo piano per ottenere informazioni anche dal fronte nemico, soprattutto non conoscendo ancora il modus operandi dei suoi nuovi - e momentanei - colleghi. Seppur gli abitanti di quell'eccentrica città sembrassero predisposti ad accettare ogni forma di libertà senza grandi polemiche, Katarina non possedeva alcuna certezza che quei due avrebbero sostenuto il suo iter professionale - certamente, se si fosse trovata a casa propria, gli altri membri dell'Ordine non avrebbero visto di buon occhio i suoi modi così rozzi, loschi, lontani dalla morale richiesta dalla Santissima Sede.

Miss Bahun: caccia ai vampiriKde žijí příběhy. Začni objevovat