Il terzo incomodo, la testa tagliata e la follia collettiva

33 2 4
                                    

Nella giornata in cui Donovan, Michaela e Sam erano stati via alla ricerca di Ian, Riley, Adam e Billy avevano cercato di tenersi impegnati il più possibile. Mancava solo un giorno alla vigilia di natale e il campo addobbato a festa era bello e alquanto bizzarro. Il signor D aveva concesso che cadesse un po' di neve, rendendo migliore l'atmosfera natalizia, ma soprattutto credibile.

Adam, in particolare, aveva passato il tempo con il nuovo arrivato, Tony, il quale si era dimostrato, come un po' tutti i semidei, iperattivo e incapace di stare fermo, ma anche incredibilmente abile. Spada e scudo gli erano risultati subito facili e questo aveva reso Adam molto soddisfatto, non doveva stargli troppo dietro. Ma Tony insisteva nel volere che lui lo aiutasse, aveva fatto così tutta la giornata e, anche il giorno seguente, sembrava tentare ogni mossa pur di avere l'attenzione di Adam.

Dopo essere andato a letto piuttosto tardi a causa del ritorno dei compagni, il giorno seguente Adam si era alzato un po' di malumore, scontroso e irritabile. Aveva dormito malissimo, malgrado si sentisse sollevato che Ian fosse di nuovo sano e salvo con loro. Si era quindi svegliato presto e aveva deciso di non unirsi ai compagni nelle attività, ma di andare da solo ad allenarsi nell'arena, vuota a quell'ora del mattino.

Lo aveva raggiunto Tony, ma senza scudo e spada. Appena lo vide, Adam sbuffò.

- Sei peggio di un'ombra- gli disse, brusco.

Il ragazzo sembrò restarci un po' male e si voltò per andare via. Il nipote di Ares si sentì in colpa, lo aveva maltrattato senza motivo.

- Scusami, Tony- gli disse- non ce l'ho con te-

- E con chi ce l'hai?- chiese l'altro.

- Con nessuno in particolare! Ho dormito poco e male-

- Ma i tuoi amici ieri sera sono tornati tutti e stavano bene, l'impresa è compiuta! Pensavo saresti stato contento-

Scrollando le spalle, Adam si sedette, lasciando cadere la spada da allenamento. Tony si sedette con lui, osservandolo. Adam sorrise.

- A volte mi comporto proprio come Ares, non farci caso- gli disse.

Tony rise.

- Non mi stupisce, hai il suo sangue- replicò, per niente preoccupato- come tutti noi! Ma tu hai qualcosa di diverso, qualcosa... in più. Anche se non sei mezzosangue, hai qualcosa che a noi manca-

Osservandolo, Adam si rilassò.

- Sono preoccupato per la faccenda delle piante impazzite- confessò alla fine- e, beh, c'è una cosa più personale che non riesco a comprendere, ma è sciocca-

Tony diede un calcio ad un sassolino col piede.

- Tu e il capo della casa di Apollo state insieme, vero? Vi ho notati, ieri- disse, quasi per caso- è per lui che sei preoccupato o arrabbiato?-

- C'è qualcosa che Don non mi sta dicendo, di recente, ma non so di che si tratta. Cambia sempre discorso, se glielo chiedo. Ma lo conosco e non mi nasconderebbe mai qualcosa di importante! Forse è una stupidaggine o, forse, io mi immagino le cose. Ultimamente mi capita spesso, da quando siamo più impegnati con lo studio e veniamo meno al campo. Ci vediamo poco e sento una sorta di distanza che non mi piace-

Prese un rametto da terra e lo scagliò lontano.

- Prima era diverso, era più facile- aggiunse, per poi zittirsi.

Tony rimase in silenzio a sua volta, come assorbito dalle sue parole. Adam poi scoppiò a ridere.

- Scusami, non volevo caricarti dei miei stupidi problemi!- esclamò, dandogli una pacca sulla spalla- E' che parlare con te è facile-

Ma Tony non rispose e fece qualcosa di assolutamente inaspettato: approfittò di quella vicinanza stretta e si chinò verso Adam, dandogli un bacio. Il mistero del suo stargli sempre dietro ora era svelato. Ma, ancora più sorprendente, fu la reazione di Adam, che rimase immobile come pietrificato. Di certo non se lo era aspettato, era rimasto spiazzato. Rimase solo a fissarlo ad occhi spalancati, immobile come una statua. Tony aggrottò le sopracciglia, incapace di interpretare la sua reazione e ci riprovò. Questa volta, al contatto Adam si allontanò, scattando in piedi.

- Oh, fermo, fermo- gli disse- mi hai spiazzato una volta, ma la seconda no!-

- Scusa, ma non ho resistito. È che mi sei piaciuto dalla prima volta che ci siamo incontrati- rispose semplicemente Tony, sincero.

- Beh, grazie, ma abbiamo appena detto che sono impegnato o sbaglio?-

- Sì. Ma non ti sei tirato indietro-

Adam alzò le mani e, semplicemente, se ne andò via. Nonostante avesse finto indifferenza, si era preoccupato da solo della propria reazione. Perché non lo aveva respinto subito? Perché aveva esitato? Sentì l'impulso irrefrenabile di mettersi a fare qualcosa di faticoso per non pensare. Probabilmente lo avrebbe fatto, ma un grido proveniente dal campetto di pallavolo lo raggelò: i ragazzi della casa di Demetra e Ipno, intenti a giocare, erano stati aggrediti da alcuni della casa di Iride. Guardandosi attorno, Adam notò che la maggior parte dei semidei sembrava come impazzita, vagava per il campo con occhi vacui e attaccava gli altri. Qualcuno gli arrivò al fianco e lo strattonò.

- Non dormire, Adam, dobbiamo fare qualcosa!- esclamò Riley.

Da dove era sbucata? La nipote di Poseidone lo guardò dritto negli occhi e, come svegliandosi, Adam si rese conto che quella specie di magia stava per sopraffare anche lui. Riley aveva la spada in mano, era già pronta a lottare. Adam si unì e a lei e cercarono gli amici, trovando Billy e Piper intenti a respingere senza ferire la casa di Afrodite.

- Sono tutti andati fuori di testa- disse Billy, incredulo- come i mortali quando Don e gli altri sono andati a cercare Ian!-

L'interruttore spento nella mente di Adam si accese. Corse immediatamente verso la casa di Apollo, con un'urgenza pazzesca di trovare Donovan. Ma a metà strada si bloccò, perché qualcosa risaliva la collina. Altri semidei si fermarono e a qualcuno cadde addirittura lo scudo, perché la visione era mostruosa e, soprattutto, impossibile: un idra gigantesco si dirigeva verso di loro, sputando fiamme, acido e soffiando.

- Un idra- disse una ragazza della casa di Afrodite, in un verso strozzato.

- No, quello è l'idra- la corresse Matt Walsh della casa di Ermes- quello originale!-

Una barriera scintillante apparve davanti a loro appena in tempo, prima che una fiammata li incenerisse tutti. Amelia e la casa di Ecate apparvero alle loro spalle.

- Qualcuno deve aver trovato la testa seppellita nel mito da Ercole- disse la figlia di Ecate- perché solo così è possibile risvegliarlo! L'idra non si materializza come gli altri mostri grazie a questo... o meglio, non lo faceva prima-

La dimensione del mostro era impressionante. La barriera magica iniziò ad incrinarsi.

- Oddio, ma chi lo ha evocato dentro al campo?- gemette Michaela.

Si scambiarono tutti occhiate interrogative. Adam venne raggiunto da Riley e Billy, sconvolti quanto lui. E, con la coda dell'occhio, notò Tony che correva, ma dove stava andando? Aveva spada e scudo e sembrava inseguire qualcuno. Gli occhi di Riley seguirono quelli di Adam.

- Miei dei- trasalì- quella è Scarlett Madison!-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Seme della Follia [CONCLUSA]Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz