Billy deve ripagare un debito di cui non sa niente

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Sarebbe stata una giornata non troppo agitata per Billy, se lei non fosse arrivata a scombinare tutto. Era tarda sera e, dopo essersi riunito con gli amici per sentire la profezia di Michaela, Billy era tornato verso la casa di Afrodite prima di cena, ma si era fermato per una ragione sconosciuta davanti alla casa di Zeus. Entrando, era rimasto immobile al centro, nel totale silenzio del luogo, bellissimo e freddo.

Qualcosa cadde alle sue spalle, facendolo voltare di scatto. A terra, vi era un grosso volume rilegato e sembrava abbastanza impossibile che cadesse così, dal cielo. Alzando un sopracciglio, si avvicinò per andare a raccoglierlo e, chinandosi, lesse il titolo: "La storia di Roma, dalle origini alla caduta".

- Non è un caso che piovano libri romani, mio giovane eroe-

Sobbalzando, Billy cadde seduto, il libro ancora in mano. In piedi davanti all'ingresso, l'aria altezzosa e composta, vi era la regina del cielo in persona.

- Perché fai cadere libri dal niente, Era?- domandò Billy, rialzandosi e posando il libro a terra.

Era non rispose e si guardò attorno.

- Fin troppo ordinario, qui- commentò- e tu non vieni mai! Hai preso da tuo padre, davvero in molte, forse troppe cose-

- Continuo a non capire il motivo della tua visita, mia signora-

La dea gli rivolse uno sguardo così intenso che Billy si sentì trapassare. Rabbrividì e sentì come se non potesse fare a meno di starla a sentire. Indietreggiò appena, guardandola.

- Sono venuta a riscuotere il mio debito- disse Era, come se fosse ovvio.

- Ah, certo. Il tuo debito- fece Billy, fingendo che fosse proprio tutto ovvio.

Era alzò un sopracciglio.

- Non fare dell'ironia con me, giovanotto. Ho una particolare simpatia per te, ma potrei incenerirti, per la tua irriverenza! Tu non hai la minima idea di cosa io stia parlando-

- Infatti, è così. Che io ricordi, non ho debiti con te o sbaglio? Quando mi hai aiutato, lo hai fatto di tua spontanea volontà-

- Giusto-

- Allora di che debito parli?-

La dea si mosse e la sua tunica immacolata frusciò sul pavimento.

- Oh, è un debito che risale a molto, molto tempo fa!- esclamò- Ma ho scelto te per saldarlo, malgrado tu, all'epoca, non fossi nemmeno nato. Mi sono riservata il diritto di scegliere come sarebbe stato un giorno ripagato questo enorme debito. Ma non sono la persona giusta a cui chiedere, dovresti parlare con la tua famiglia... con tua madre, in particolare. Le dissi che, quando avessi deciso, sarei tornata a reclamare il mio pagamento. Se penso che Afrodite stava per dirle di non accettare, sciocca dea! Tua madre ha fatto benissimo. Il debito che però voi tutti avete con me, è davvero grosso, credimi. Senza di me, tu non esisteresti-

E puntò un dito verso di lui. Billy sentì il polso bruciare appena e fece un salto sul posto. Si spostò la manica e osservò la pelle: stava comparendo qualcosa, come un marchio a fuoco, simile ad un occhio; no, non un occhio, ma la piuma di un pavone.

- Mio padre non sarà contento di un tatuaggio- fece Billy, aggrottando le sopracciglia.

- Sciocchezze, gli hai tenuto nascosto anche l'altro che hai fatto con il tuo amico nipote di Ares- replicò Era, guardandolo in tralice.

Billy trattenne un'imprecazione. Come faceva a saperlo? Beh, del resto era una dea. Il bruciore al polso era scomparso, ma quel minuscolo tatuaggio sembrava ormai impossibile da togliere. Era lo aveva marchiato.

Quando il giovane alzò gli occhi, la dea era scomparsa. Non perse tempo ad arrovellarsi in domande senza risposta e uscì dalla casa vuota, per ora nascondendo bene con la manica quel tatuaggio misterioso. Trovò sua madre che usciva dalla casa di Atena, probabilmente aveva fatto compagnia ad Annabeth.

- Sarai contento, al campo non solo verdura!- gli disse, voltandosi verso di lui e sorridendo.

Ma Billy doveva avere davvero una strana espressione, perché Piper si preoccupò subito. Si fermò di colpo, quasi piantandosi.

- Che succede?- domandò.

- Che cosa hai fatto, mamma?-

- Che cosa... ho fatto quando? Di che parli?-

- Dimmelo tu-

Si scoprì il polso e le mostrò il simbolo. La pelle attorno era ancora arrossata e gli pizzicava appena. Piper si portò le mani al viso, un'espressione tremendamente angosciata.

- Oh, no- gemette- è venuta da te... avrei dovuto saperlo. Tutti questi anni a dire che ti aveva preso in simpatia, a voler fare di te il suo paladino! Dovevo capirlo che mirava a questo-

Billy la bloccò subito, afferrandole le mani e togliendole dal suo viso.

- Mamma fermati, non divagare- la interruppe- dimmi solo che cosa le hai chiesto!-

- Niente. Lei mi concesse un desiderio, come fa sempre con i semidei-

- Ok, lo ha fatto anche con altri, lo so. Ma che cosa le hai domandato? Perché ti sei fidata di lei? Annabeth ti aveva già detto com'era!-

Piper sembrò entrare nel panico e svicolò, mettendosi a camminare per la piazza buia.

- Aveva promesso che lo faceva per gentilezza, Afrodite aveva ragione, Era non sa essere gentile, malgrado tutto quello che Jason ha fatto per lei!- esclamò, un po' isterica- Sarebbe ancora preda dei Giganti se non fosse stato per lui!-

Billy era sbigottito, non aveva mai visto sua madre così, in simili condizioni. Stava per andare nei matti anche lui.

- Mamma, mi stai agitando- le disse, gesticolando- insomma, mi vuoi dire che cosa è successo? Perché diavolo devo pagare un debito di cui non so niente?-

- Non dovresti essere tu a pagare, ma io!- strillò Piper, sull'orlo di una crisi di pianto.

Billy stava perdendo la pazienza.

- Oh, per gli dei!- imprecò, facendo saltare qualche lampadina nelle capanne attorno, senza volerlo- Perché non me lo dici e basta? Perché proprio tu, che sei intelligente e coraggiosa, ti sei fidata di lei?!-

- Perché se non lo avessi fatto, questa famiglia non esisterebbe!-

Dovevano aver entrambi alzato parecchio la voce, perché molti semidei apparvero sbirciando. Dal campo di pallavolo emersero Jason e Percy.

- Ma che vi prende a voi due? Vi si sente fino in fondo alla strada!- disse il figlio di Giove, sorpreso.

Silenzio assoluto. Billy non sapeva cosa rispondere, non aveva ancora capito niente e la sua espressione interrogativa doveva essere evidente. Jason voltò allora la testa verso Piper, che ora singhiozzava in un angolo.

- Mi dispiace, mi dispiace- disse, tra le lacrime- lo ha fatto... è venuta qui, ha marchiato Billy!-

Sempre più sconvolto, Billy mostrò il tatuaggio di Era a suo padre. Ma anche Jason aggrottò la fronte con fare confuso.

- Perché?- fece solo- Avevi detto che ti aveva elargito lei il desiderio, che lo aveva fatto come ricompensa per averla aiutata... che voleva lei aiutarmi!-

- No, ho mentito. Diversamente non saresti tornato- spiegò Piper, calmandosi un poco- Era mi disse che sì mi concedeva il desiderio, ma che era qualcosa di così importante che avrebbe dovuto convincere persino Zeus. E Ade, naturalmente. Mi disse "sei in debito con me, figlia di Afrodite e, un giorno, verrò a riscuotere"-

- Beh, Ade fa pochi sconti anche per i figli di Zeus- rispose Jason, che poi sospirò e andò ad abbracciarla.

Billy li osservò ancora un po'.

- Potete, per favore, dirmi che cosa sta succedendo e di cosa parlate?- ritentò, esasperato.

Suo padre lo guardò dritto negli occhi.

- Era mi ha praticamente fatto tornare in vita- gli rivelò- perché tu non lo sai, ma io sono morto in una battaglia molto tempo fa. Se non lo avesse fatto, la nostra famiglia non esisterebbe nemmeno-

Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Seme della Follia [CONCLUSA]Where stories live. Discover now