Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Seme della Follia [CONCLUSA]

Larry si prende una cotta per una emo

Il giorno seguente, Percy decise di recarsi sull'Olimpo e Riley dovette purtroppo andare a scuola. S'incontrò con Adam e Billy prima delle lezioni, al solito caffè, raccontando loro quanto accaduto la notte precedente mentre facevano colazione e poi si avviavano a scuola.

- Spero che Era non sia troppo dura con lei- disse Billy, camminando- ma sappiamo quanto può essere vendicativa-

- E ce l'ha a morte con sua madre- aggiunse Adam- però, cavolo, deve essere stato incredibile vedersi entrare una mandria di bovini in casa! Perdonami, fatico a non ridere-

Riley annuì.

- Lo ammetto, sulle prime è venuto da ridere anche a me, ma qualcosa mi dice che mamma non si stia divertendo- replicò- spero che mio padre riesca a parlare con il nonno o con Zeus-

- Vedrai, andrà bene, Era voleva solo fare scena- cercò di tranquillizzarla Billy.

Misero le loro cose negli armadietti e presero i libri per la prima lezione, che sarebbe stata letteratura inglese, insomma un vero mattone appena svegli. Entrarono in aula, andando a sedersi e trovando il loro amico mortale Larry intento a ronfare, appoggiato sul banco.

Il signor Mitchell, il loro insegnante di letteratura inglese – un uomo alto e allampanato sulla cinquantina, con occhiali quadrati dalla montatura bizzarra – entrò col solito fare lento e pesante. Dietro di lui, però, c'era qualcuno. Era strano che uno studente nuovo si trasferisse all'ultimo anno, ma capitava, di tanto in tanto.

- Cercate di sembrare svegli- disse loro il professore- abbiamo una nuova studentessa-

La ragazza in questione se ne stava a fissare a terra, forse a disagio. Non era molto alta e leggermente grassottella, rotonda anche nella forma del viso. Aveva lunghi capelli stopposi color ruggine, con due bizzarri chignon in cima, che visti dalla distanza sembravano due rotonde, piccole orecchie. In mezzo alla paglia che costituiva la sua chioma, fili scoloriti che un tempo dovevano essere stati azzurri. Aveva la pelle chiarissima, il naso spruzzato di lentiggini dello stesso colore dei capelli e occhi nocciola dalla bizzarra sfumatura rossastra. Il suo aspetto sarebbe stato ordinario se non fosse stato per gli abiti e il trucco: portava solo il rossetto, molto scuro, tanto da farla sembrare una specie di emo, avevi la sensazione che si sarebbe potuta tagliare con un cutter da un momento all'altro. Al suo confronto, l'abbigliamento dark di Emeraude al suo arrivo al campo non era niente!

Ma la nuova arrivata non vestita di nero, bensì di marrone scuro, che faceva tinta unita con capelli e trucco; maglioncino, vestito lungo, leggins e bizzarri stivali. Il tutto faceva sembrare come se fosse uscita da un vecchio baule, gli abiti erano decisamente fuori moda e un po' troppo larghi, probabilmente per nascondere le rotondità.

- Lei è Scarlett Madison, viene da Portland, in Ohio- la presentò senza troppo entusiasmo il professor Mitchell, sedendosi e aprendo il registro per fare l'appello. Notò la ragazza immobile e si voltò- beh, se non hai niente da aggiungere, vai a sederti-

Mantenendo un'espressione imbronciata, Scarlett marciò verso il solo banco vuoto in fondo all'aula e si sedette. Larry pungolò con il fondo della matita la schiena di Adam, per farlo voltare.

- Cosa?-

- Non è dannatamente carina?-

Adam alzò un sopracciglio. Non era perché non gli piacevano le ragazze, ma Scarlett Madison era tutto fuorché bella. Poteva piacere o meno, quello era soggettivo, ma Adam era sicuro che le ragazze carine fossero altre. Ma non volendo offendere l'amico, fece spallucce.

- Sei tu il tipo da ragazze, non io- replicò- prova a fartela amica, magari, non conoscerà nessuno!-

L'idea parve esser gradita e Larry sorrise, annuendo. Passò tutto il resto della lezione a osservare Scarlett, che invece non alzò mai minimamente gli occhi dal libro di testo. Non tentò nemmeno di alzarsi e fare due passi tra una lezione e l'altra, così che Larry dovette attendere la pausa pranzo per cercare di parlarle.