Adam avrebbe decisamente preferito correre a riabbracciare Donovan come prima cosa, ma i suoi doveri di capo della casa di Ares venivano prima di ogni altra cosa. Inoltre, doveva ammettere che i suoi compagni lo avevano incuriosito, era da un bel po' che non si vedevano figli di Ares in giro.
Appena entrato nella capanna, trovò ad aspettarlo – compagni a parte – un ragazzo sudamericano sui quindici anni, non particolarmente alto ma ben proporzionato, con i capelli cortissimi, la pelle olivastra e gli avambracci pieni di tatuaggi. Sembrava non esattamente a suo agio lì in mezzo, ma era abbastanza naturale per un nuovo arrivato.
- Ah, bene, nuovo acquisto- disse Adam, sorridendo per cercare di dimostrarsi amichevole e metterlo a suo agio- io sono Adam Rodríguez, capo della nostra casa-
- Mi chiamo Antonio Delgado, ma preferisco Tony- rispose il ragazzo nuovo, stringendogli vigorosamente la mano- sei anche tu messicano per caso?-
- Oh, no, io sono americano! Però mio padre è di origini colombiane-
- Forte. Mi avevano detto che la casa di Ares non era proprio il massimo, ma tu sei, ehm... diverso-
Tony osservò i compagni, tutti abbastanza sulle loro. Adam rise.
- Sì, beh, per definizione i figli di Ares sono casinisti, attaccabrighe e poco amichevoli- spiegò- ma da quando sono io il capo, le cose vanno un pochino diversamente. Anche perché, non so se lo sai, io non sono figlio di Ares-
Tony sbatté le palpebre, alquanto perplesso.
- Non sei un semidio?-
- No, no, lo sono, ma sono suo nipote. Lunga storia che magari ti racconterò un altro giorno. Ti hanno fatto gli onori di casa?-
- Veramente no. Ho scoperto di chi ero figlio all'incirca un'ora fa-
Annuendo, Adam gli fece fare un piccolo tour della loro casa, mostrandogli dove poter dormire. Tony gli disse di aver parlato con Chirone e il signor D e di aver visto il filmato di orientamento, quindi non era proprio digiuno. Inoltre, i ragazzi della casa di Ermes con cui era stato i primi giorni gli avevano fatto fare il giro del campo. Adam ne fu sollevato, così doveva fare poca fatica a spiegare cose.
- Dai tempo ai ragazzi di abituarsi a te e ti troverai bene. In ogni caso, se qualcosa non va vieni da me, ci penserò io! Adesso andiamo più o meno d'accordo con tutte le case, ma ci sono vecchie ruggini con la casa di Apollo che a volte tornano fuori. Evita di litigare con loro, sono molti più di noi e, malgrado non sembri, sono anche pericolosi. È un attimo che ti ritrovi con una freccia nelle chiappe-
Tony sembrò divertito dalla cosa. Adam ne fu contento, pareva essere un ragazzo dal buon carattere e dallo spirito di adattamento molto elevato, qualità rare tra i discendenti del dio della guerra.
- Scusa, ora devo lasciarti- gli disse- ci vediamo più tardi per organizzare le nostre tabelle degli allenamenti-
Tony sembrò voler protestare, ma Adam schizzò via, lasciandolo alla casa di Ares. Si precipitò alla ricerca di Donovan e lo trovò che trasportava a riva con alcuni fratelli una delle canoe. Aspettò che fosse da solo, poi gli si fece incontro, tirandolo a sé prima di lasciarlo anche solo parlare, baciandolo.
- Bentornato. Non sapevo foste già qui!-
- Siamo qui da tipo dieci minuti, ma ho già avuto noie dai ragazzi. Nuovo arrivato-
- Sì, Tony. Lo ha portato Sam, sembra uno a posto-
- Persino simpatico! Non sono certo sia figlio di Ares-
Donovan rise.
- Ti sono mancato?- gli chiese Adam.
- Che domanda sarebbe! Ovviamente- rispose Donovan.
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Riley Jackson e gli Dei dell'Olimpo - Il Seme della Follia [CONCLUSA]
Short StoryCome preannunciato poche settimane fa, malgrado la storia principale della fan fiction si è da poco conclusa, le avventure di Riley e compagni non sono ancora finite! Pubblicherò una serie di storie auto-conclusive, brevi prevalentemente, scollegate...