Cap.7 Luna Piena

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"Quindi...sono bloccato qui, e non c'è alcuna via di uscita..è passato così poco tempo da quando ho conosciuto Adam, ma è come se lo conoscessi da sempre..i suoi sentimenti, le emozioni, i ricordi, li ho sentiti come se li avessi provati io...è devo ammettere che ne ha passate di cose. Ma tornando al problema principale..Sono chiuso in questa prigione e...Voglio uscire!..solo come?..devo trovare un modo. Forse se provassi....Cazzo si sta svegliando, meglio non pensarci per adesso.."

La mattina ero solito svegliarmi bruscamente. Ma quella mattina era diversa, dovette venire mamma a tirarmi giù dal letto. Ero completamente a pezzi, ma non per mio padre ne per la "voce" nella testa,  avevo il ricordo di quel bacio. Non doveva essere nulla, un semplice bacio che si danno i fidanzati, non è la prima volta che li vedo. A scuola ci sono sempre quelle coppiette che si sbaciucchiano tranquillamente. Invece quel bacio, non riuscivo a mandarlo giù..mi sembrava così sbagliato, ma senza un motivo reale.

Pronto, vestito, lavato e dopo i soliti 45 minuti di pullman arrivai a scuola. Arrivato di fronte alla classe, feci un bel sospiro ed entrai, e vicino al mio banco vuoto c'era lei. Che appena mi vide entrare accennò un sorriso che la rendeva fantastica, ma la mia faccia rimase passiva e cupa. Seduto accanto a lei, lei si girò e la sua gioia doveva farmi un effetto che mi avrebbe rallegrato, ma non in quel momento.

"Buongiorno Addy, come va? "

"..Ciao.."

"Tutto ok? Sei ancora stanco della festa o cosa?"

"..See..sono stanco..ma tu mi sembri in perfetta forma no?"

"Si..mi piace iniziare la settimana con il sorriso"

"Beh..se c'è qualcuno che ti rende felice la sera prima si.." brontolai abbassando la testa.

"Cosa? " domandò avvicinandosi e facendomi sentire il suo profumo da cui per un attimo venni quasi stregato.

"Nulla..lascia perdere"

Lei mi accarezzò i capelli che cadevano sugli occhi mostrando i miei occhi spenti dalla tristezza.

In quel momento entrò il professore e interruppe. Passai il resto delle 6 ore a disegnare sul quaderno, notando più volte Giuly che guardava i miei pastrocchi, che potevano essere belli, ma subito li cancellavo con foga. Passarono le ore e mi affrettai ad andarmene, quando sull'uscio della porta che portava fuori dall'istituto mi senti tirare il braccio. Era ancora Lei.

"Mi spieghi cos'hai? Ieri siamo stati tutti il tempo a parlare e oggi non hai fiatato minimamente..guarda che se c'è qualcosa che non va a me puoi dirlo" Aveva uno sguardo preoccupato e mi guardava con compassione.

"Ho detto che sto bene ok? Io dico la verità a differenza di qualcuno che aspetta che saltino fuori delle sorprese.."

Finito di parlare feci un gesto con il braccio per levarmi il suo di dosso e uscii da scuola. Lei mi seguì fino alla base delle scale e riprese:

"A cosa ti riferisci ? Non capisco"

Quando da dietro di me si sentì il suo nome essere gridato. Mi girai per vedere chi fosse ed era la stessa figura della sera prima casa di Giuly, solo che questa volta era giorno e riuscivo a vederlo.

"Buongiorno Piccola" si avvicinò a Giuly e la bacio ancora, solo che era molto più vicino della scorsa volta. Lei aveva uno sguardo scioccato e sorpreso. Finito si staccò e mi squadrò dall'altro al basso e domandò :

"Tu devi essere il compagno di banco della mia piccola Giuly..Adam Giusto? Piacere Lukas Taricate, ma gli amici mi chiamano Luke"

"Perché mi hai chiamato? Ehi amico calma, si sta solo presentando"

In effetti, è cortese da parte sua.

Lui era alto, con un fisico ben formato e muscoloso. Aveva un ciuffo biondo in su che faceva spazio a due occhi completamente azzurri. Un viso semplice da solito belloccio di turno, nulla di particolare se non un sorrisetto che gli rendeva la faccia come quella dei modelli sulle riviste.

"Ecco..a cosa mi riferisco"

Dopo aver guardato il tipo incessantemente negli occhi, mi voltai e me ne andai senza dire nulla. Sentivo solo Giuly che cercava di fermarmi ma il suono della musica negli auricolari era troppo forte per capire. Quell'incontro mi aveva fatto perdere il pullman quindi ero costretto a ritornare a piedi.
"Che ti è preso? Cos'è non ti piace quel tipo?"

"La verità..AFFATTO, ovviamente lui è il principe azzurro di qualsiasi ragazza, ma proprio di lei doveva essere?!"
"Mi sembra che voi la chiamate "Gelosia" questa emozione giusto?"

"Ma che dici?!? Io non sono geloso di quel Luke..perché dovrei geloso di un deficiente palestrato??
"Allora perché stai provando gelosia adesso? Non puoi mentire con me, mi dispiace..e se vuoi posso anche rispondere che sei geloso perché lui se la bacia bene bene e tu no aahahah"

"Tsk..fammi il piacere.."

Essendo ormai tardi, mi comprai un trancio di pizza e pranzai. Subito dopo essermi calmato un pò decisi di andare a fare un pò di graffiti in giro. Era tanto che non assaporavo l'odore di uno spray. Mi inoltrai nella parte più buia della città, solo lì decisi di dare sfogo alla confusione accumulata quei giorni. Il risultato fu un enorme cuore a metà su una parete di un palazzo. Da una parte era di un rosso vivo avvolto da fiamme, dall'altra era un cuore nero coperto da del ghiaccio e la linea di mezzo era del vapore. Si era fatta ormai sera inoltrata quando finì completamente il disegno. Essendo un quartiere non molto raccomandabile decisi di andare via al più presto. Era poco illuminato e i rumori che potevano essere gocce d'acqua la mia mente li trasformava in chissà quali mostri in agguato. Per fortuna conoscevo il posto e sapevo che per tagliare avrei preso una stradina circondata da degli alberi che la rendevano tetra e buia, ma sempre meglio di qualche drogato nei vicoli bui. Nel tragitto cercai di pensare a qualcosa di bello per non avere sorprese sconvenievoli, ma l'unica cosa che mi tormentava era il bacio tra Giuly e Luke. Se prima non sopportavo il fatto che Giuly mi aveva mentito senza motivo, adesso era troppo il fatto che avesse un ragazzo. Al posto di calmarmi in quella strada ormai finita ero stracolmo di collera. Si intraveda una luce rossastra in fondo al viale.

Arrivato, alzai lo sguardo e la vidi..La Luna, in tutta la sua bellezza, solo che 'sta volta è più bella che mai. Era Rossa. Di quel rosso che mi illuminava tutto. Riuscivo a sentirla come se fosse vicina pronta a portarmi via. Ma la sensazione di semplice piacere alla vista si trasformò in vero è proprio richiamo per i miei istinti.

La collana iniziò a levitare da sola e ad emanare quella luce viola come nei sogni, solo che questa volta era realtà..
"Qualunque cosa tu stia facendo..Non smettere!!"

The Dark Side of LoveWhere stories live. Discover now