Cap.30 Stanza 409

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Il rumore dei vetri che andavano in frantumi ovunque interruppe quel loro momento così romantico, coprendo anche il suono delle loro grida. Un tuono, illuminò dietro di me la finestra sfondata.
Ero atterrato con le ginocchia,
qualche vetro ci si era conficcato dentro. Basto un gesto con la mano e andò via, mi rialzai senza ferite, solo qualche graffio.
Ero Cosciente. Mi controllavo.
Stringevo le mani. Guardavo con i miei quella carta da parati rosea che abbelliva le pareti. Sorridevo.
Passai la lingua sui canini e incisivi notai la loro affilatezza.
Ero quasi più concentrato su di me, e ciò che ero in grado di fare che su quei due.
Erano immobili.
Lukas, in canottiera con dei jeans strappati, aveva lo sguardo molto più terrorizzato rispetto a Giuly, che cercava, nel suo terrore, di aggiustarsi il più possibile la camicia sbottonata.
Mi rifiutai apposta di incrociare il suo sguardo.
Nonostante il vento portasse addirittura la pioggia dentro la casa, nessuno muoveva un muscolo.
Il mio occhio brillava, riuscivo a sentire le vene caricarsi di quel energia, sta volta pervadermi tutto il corpo.

"C..CHI S-SEI TU??" Sputò Luke indietreggiando piano..

Lo fissavo. Era divertente vedere il terrore nei suoi occhi. Feci un passo verso di lui. Calpestando
i vetri. Abbassai lo sguardo e presi un pezzo di vetro più grande degli altri. Aveva una punta ben affilata. La guardai per bene, per poi riguardare Luke. Lui, deglutì, fece un altro passo indietro e preso dal panico:

"CHI CAZZO SEI?? COSA VUOI?!?"

"Mmmh..mhmhm.." ridevo a bocca chiusa.

"CHIAMA LA POLIZIA NO?!?" Urlò Giuly presa da un attacco di panico a Luke, che sorpreso dalla reazione, si accorse poco dopo che aveva a pochi metri da lui il telefono fisso.
Si mosse velocemente verso il telefono. Era troppo concentrato a digitare i tasti che non si accorse che avevo già scagliato il pezzo di vetro verso il tavolino dov'era poggiato il telefono.
Colpii la mano di Luke, trapassandola con il pezzo di vetro.
Imprecò e iniziò a stringere i denti dal dolore lasciando cadere il cellulare per terra.
Si prese il polso e si inginocchiò.
Del sangue iniziava già a gocciolare sul pavimento.
Giuly si buttò in ginocchio al suo fianco. Iniziarono a tremare entrambi, lui dal dolore, lei dalla paura, non di me, quanto delle condizioni di Luke.

Questo gesto. Così Affettuoso nei confronti suoi.
Mi fece spalancare la bocca in un tremendo sorriso.
L'energia dentro le mie gambe aumentò vertiginosamente. Scattai in avanti, in direzione del ferito. Il mio cuore stava per esplodere, sentivo tutto dentro di me accelerare.
Lo colpii in pieno viso con una ginocchiata.
Sputò sangue per poi venire scaraventato a qualche metro da me. Guardalo a terra, piegato dal dolore. Fece rimembrare i ricordi di quando lui e la sua comitiva erano al posto mio, e io al suo.
Tossiva. Muoveva piano piano le braccia per provare a rialzarsi.
Gli avevo rovinato quel bel visino.
"Volevo farlo da tanto...Come ci si sente ora?" pronunciai con voce calma e di una tranquillità insana.
Calpestai di netto il cellulare, mandandolo in frantumi. Il rumore fece sobbalzare Giuly ancora seduta per terra, a pochi centimetri da me.
Mi girai di scatto.
Incrociai il suo sguardo.
Fu un intesa senza vinti.
Occhi incastrati senza staccarsi.
Quelli di un anima macchiata di sangue, cattiva, senza principi di giusto o sbagliato se non per propria decisione, e i suoi. Di chi ha amato e sofferto, così dolci che ti pervadono, tra il celeste delle iridi e il trasparente delle lacrime. Tra lo stupore di riconoscere i miei lineamenti e la visione di un eventuale assassino.

Eppure non riuscivo a non guardala con gli occhi miei.
Quelli stessi che si erano persi nei suoi senza aver trovato l'uscita. Gli stessi che avevano detto accompagnato parole dolci in momenti di necessità. Stava per riconoscermi quando Luke gridò:
"CHI..CHI SEI TU?!? PRENDITELA CON ME CODARDO..LASCIA STARE LA..MIA..."

Mi fece girare di colpo. Svanì quella parte di me che Giuly stava scoprendo. Ringhiai, stringendo i denti e le mani, lasciai Giuly lì per terra.
Mi avvicinai di corsa a lui, che vedendomi avvicinare,indietreggiava.

The Dark Side of LoveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora