Cap.23 Identità Confuse

630 42 4
                                    

Non so come spiegarlo, ma essere controllati da qualcuno e come sentirsi una marionetta. Senti il tuo respiro, ma non lo controlli. Senti le tue braccia, ma non le muovi. Senti il tuo cuore battere, ma non lo condizioni. Ero chiuso in me stesso, letteralmente. Riuscire a vedere attraverso gli occhi era l'unica mia volontà. La Voce mi aveva ingannato, ero schiavo della sua rabbia e voglia di risolvere le mie questioni a modo suo. Questo mi preoccupava. Tempo fa, lui commesse un omicidio, e fu tutto un incidente. In effetti mi soffermai su questo avvenimento. Harry, se non sbaglio, era il nome del tipo. Era stato trovato ucciso in una chiazza di sangue con segni di contusioni, strangolamento e tagli sulla gola e petto. Eh..se effettivamente ero stato io, come ci sarei riuscito?

Io ero solito mangiarmele le unghie, come avrei mai potuto addirittura squarciare una gola? Mentre cercavo di ricordare quei momenti, pensai anche a quando litigai con Christopher. Non avevo la forza necessaria per alzarlo e sbatterlo così violentemente al muro..eppure lo feci..Mi ricordavo la sensazione in quel momento, la stessa che mi invase quando dovetti correre da Jo,solo che in quella situazione la sentivo nelle braccia, sul viso e intorno agli occhi, ma non ci feci più di tanto caso...

Solo in quel momento mi resi conto che essere un' "anima" ti da molto tempo per riflettere su cose accadute, quindi la voce doveva sentirsi così ogni volta, e a proposito..
"Cosa...cosa hai intenzione di fare adesso..?"

"Mi sto abituando al tuo Corpo..sai è bello sentire un paio di gambe giù e un paio di braccia sulle spalle..ah già..e delle spalle!" Faceva dello stretching come si fosse appena svegliato: girava le mani, i piedi, la testa. Poi sorrise e ridacchiando aggiuunse:

"Perfetto..Ora, vediamo di partire da un punto ormai chiaro. Tu odi a morte Lukas, ma prima dobbiamo trovare il mio, lui lo lascio per ultimo. Ora Voglio avere ciò che non ho avuto la scorsa volta"
"cosa intendi?.."

"Il Rosso...la carota che ha rovinato la felice vita di Jo, sai no? L'amico tuo."

Ormai obbiettare era inutile, quindi decisi quasi di interessarmi su come o cosa avrebbe fatto.
"Hai..intenzione di..ucciderlo?"

"Si"

Non mi sorpesi più di tanto, perché sapevo cosa era in grado di fare. Quindi mi rassegnai all'idea che mi sarei sporcato ancora le mani di sangue.

"Ora però..non posso. Ci penserò domani a scuola, ahahah"
"Un favore...almeno non durante l'orario scolastico. Se devi farlo, fallo in un momento in cui non ti possa vedere nessuno, non ho alcuna intenzione di finire dietro le sbarre per colpa tua"

"Mmm..vedremo..Adesso..vediamo di fare qualcosa da umani. Adam, innanzitutto voglio provare le cose basilari: un letto, del caffè, la pizza..tu lì hai sempre considerati banali e li hai trascurati. Adesso..me li godrò io"

Iniziò, o meglio, iniziai a camminare senza meta. Non avevo idea di come fare per imporre qualche ordine al mio stesso corpo. Era frustrante, ma piano piano dovevo capire come fare per riprendere il mio corpo, senza farglielo capire. Mi trovavo nei pressi della scuola, perché Jo abitava lì vicino. Andai lì. Era strano vedere quella scalinata grigia, senza vita con quell'enorme struttura dietro da cui non proveniva il solito vociare studentesco o lo squillo della campanella.

"Perché sei qui? Non è già una tortura la mattina per 6 ore?

"..quando tu vivevi la tua vita normale ti interrompevo ogni volta? Quind, Taci"
"Maa..che vita e vita?!? TU HAI LA MIA VITA, NON NE HAI UNA TUA??

"Appunto per questo, io ho il tuo corpo e la gente, quindi fa ciò che dico, a meno che domani, tu non voglia farmi andare a scuola con le mutande da sopra i pantaloni, se tanto ci tieni."

The Dark Side of LoveKde žijí příběhy. Začni objevovat