Cap.22 Volere unico

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Il dolore lancinante mi aveva fatto piegare sulle ginocchia. Riuscivo a malapena a digrignare i denti. Sapevo come fermare tutto. Con enorme sforzo strinsi il ciondolo che fluttuava davanti ai miei occhi. Al contatto venni ancora trascinato nelle tenebre, dove avrei trovato il colpevole di ciò che mi stava succedendo. Ero incredulo. Mi trovavo davanti a occhi diversi da quelli che avevo abbandonato. Erano accesi, luminosi di un rosso spento, quasi ipnotico. La stessa espressione folle, ma in quello sguardo assassino, si poteva vedere rammarico, forse.. tristezza.

Nonostante fossimo nella mia testa, sentivo ancora la fatica e le scariche di prima.

"Che stai facendo?!? Non puoi uccidermi, altrimenti morirai anche tu!"
"Purtroppo è così..già. E' vero, ma Tu mi hai lasciato e hai deciso di cambiare vita se così si può dire. Ora sto assorbendo tutto ciò che ti è successo in mia mancanza. Ti sto facendo male? Beh ti avevo avvertito."

"Perché allora mi fai così male?!? Perché sei cambiato?? Cos..."

Venni colpito ancora una volta e mi piegai dal dolore.
"Troppe domande. Sono cambiato perché Hai fatto crescere il mio Dolore, anzi, il Tuo. La tua frustrazione e il tuo rancore per tutto quello che è successo, senza di te, sono aumentate in me fino a diventare Odio e Rabbia. Ecco il perché del cambiamento del colore. Ma...una stranezza..io ho immagazzinato pure altro. Non proviene da te, e non è nemmeno forte come il tuo legame di sangue.."

"Se..magari LA SMETTI CON QUESTE SCARICHE POSSO DIRTI COS'È SUCCESSO!!"

Le fitte che sentivo al petto e alla testa pian piano diminuivano e io riprendevo a respirare normalmente.
"Così impari a staccarti da me. A tuo rischio e pericolo. Ora, spiega"

"In questi giorni..sono successe cose..con Giuly e..uuff..non è facile quando qualcuno ti...Fulmina sai?!"
"Allora risparmia il fiato. Ho visto i tuoi ricordi e tutto ciò che è successo questi giorni, solo che non ho potuto fare nulla."

"Beh...allora se sai..forse dovresti sapere che i sentimenti estranei probabilmente sono di Giuly, e sarà caduta qualche lacrima sul ciondolo. Ma...cosa hai..assorbito?"
"A differenza di te, che nonostante avessi tanta rabbia e voglia di vendetta nei confronti di Luke, al mio ritorno effettivo eri felice e innamorato, che piccolo stupido. Ma ho sentito una parte dei sentimenti di Giuly...eh.."

"Non..dire nulla su di lei! È solo tanto confusa e, dopo quello che ha passato, è normale che sia così.."
"E allora perché prova lo stesso sentimento che provavi tu quando la vedevi e non potevi fare nulla..eh? Non credere che lei sia innamorata di te illuso..lei ama ancora Lukas. È la verità."

"..sta zitto..lei non sa chi amare..."
"Ahh..al posto di pensare a te stesso che sei innamorato di un illusione, una fantasia..perché non pensi a chi sta veramente male..poi sono io il mostro,assurdo!"

"Che intendi....non..oh cazzo!"
"Oh ma salve! Mentre tu stavi ad immaginare come spogliare Giuly, il tuo amico sta passando una situazione non tanto piacevole"

"Devo andare da lui, ma è troppo lontano da qui, come faccio a raggiungerlo?"

Mi rialzai da terra, ero ancora scombussolato dal ritorno della voce, ma, non mi ero affatto preoccupato di come stesse Jo. Forse ero davvero egoista, ma per una volta che pensavo a me. Assorto dai pensieri non mi ero accorto che ero distante una decina di chilometri da casa sua, così iniziai a correre, ma prima di poter fare qualsiasi cosa, sentii un'energia partire dal petto, espandersi nei polmoni e finire nelle gambe. Mi sentivo leggero e pieno di energie.

"Che succede??"
"Diciamo che quando ero solo, ho imparato a muovermi meglio e sono curioso di sapere che posso fare con te. Ora come ora, ti ho permesso di raggiungere Josef il prima possibile, per cui muoviti."

Era strana come sensazione, ma aveva ragione. Così iniziai a correre verso casa sua. Mi stupii di quanto fossi diventato più agile, veloce e non sentivo stanchezza anche dopo minuti interi. Così raggiunsi casa sua nell'arco di 10 minuti, superando macchine, staccionate e cassonetti con facilità. Non nego che un po' mi piaceva. La sensazione scomparve quando arrivai davanti a casa sua. La porta era semi chiusa. Mi preoccupai e decisi di entrare.

"Jo..sei in casa? Joo"

Un lamento mi fece capire che si trovava nel suo salotto. Infatti era li, disteso sul divano. Ma in condizioni pessime. Aveva una bottiglia di qualche alcolico preso ad un super market, circondato da cicche di sigarette per terra davanti a lui.

La faccia distrutta dal pianto e gli occhi che fissavano il vuoto. In 15 anni, non avevo Mai visto Jo in quelle condizioni.

"Ehi Ad, ho lasciato la porta aperta e non me ne sono accorto?..Ahh..questo  coso è proprio una merda..Coff coff" poggiando la bottiglia tremolante in maniera goffa.

"Jo..perché hai bevuto così tanto? E poi tu non fumi...perché.."

"ADAM. SONO STATO LASCIATO DAVANTI A TUTTI PER UN TIPO SCONOSCIUTO, E LEI E' STATA COSI' CHIARA E CONCISA DA COLPIRE ANCORA PIU' DURAMENTE!  PERMETTI CHE IO FACCIA QUELLO CHE MI PARE?!"

"Josef..io.."

"No Adam..Davvero, sono rimasto solo in quell'atrio troppo tempo immobile per cercare di capire.."

Prese la bottiglia e iniziò a bere ancora. Per poi voltarsi e dirmi:

"Tanto cosa valgo per Rosy..infondo se ha sbagliato qualcuno sono stato io ad essere cieco."

"Non lo potevi sapere, io o Giuly, nessuno poteva immaginarsi che lei facesse una cosa del genere"

"Ah GIUSTO!" esclamò "Giuly l'ho vista correre via mentre tu, tu guardavi lei sofferente e immobile, proprio come me. Siamo stati umiliati e non ti sei minimamente importato neanche di te stesso. E nonostante tutto ti presenti qui e pensi a quella?!" Si alzò, voltandosi e tirando fuori un altra sigaretta dalla tasca. Prima di accendersela tossì, ma era chiaro che non gli importasse.

Abbassai lo sguardo, strinsi i pugni e davanti alla porta gli dissi:"Mi dispiace, terribilmente tanto per non esserti stato vicino..Ho fatto di testa mia, come al solito.." Uscii vedendo che lui non si voltò per guardarmi andar via.

Sotto il suo porticato. Mi sentivo la rabbia crescere, e con essa sentivo la voce rimbombare nel cervello.
"Come vedi..c'è qualcuno che sta peggio di te, è un tuo amico tu pensi soltanto alle farfalle nello stomaco"

"Non è vero..io..."
"No! Tu e lui volete solo una cosa, ma vi rifiutate di ammetterlo.
Voi volete levarvi i problemi davanti. Tu cerchi ti coprirli illudendoti,lui vorrebbe perderli in quella bottiglia. Ma non capite che i problemi continueranno a esserci fino a quando ci saranno Rosy e compagnia bella."

"Cosa vuoi che faccia..che vada da Luke e lo levi di torno una volta per tutte?"
"No..."

Chiusi gli occhi tirando un sospiro di sollievo..ma sbagliai..
"Non lo farai tu..lo farò IO!"

Improvvisamente sentii il mio corpo perdere volontà. Non controllavo più le gambe e le braccia. Caddi in ginocchio e ricordo che misi le mani al volto.

"Mmmm...decisamente molto..meglio così..ahahah"
"Che cosa hai fatto al mio corpo?!?
Lasciami andare!! Cosa hai intenzione di fare?!"

"Quello che hai già fatto..o meglio,ho già fatto. Liberarmi dei tuoi problemi."

Tolsi le mani dal viso e guardavo le mie mani come se non fossero le mie. Ero come intrappolato nei miei occhi. Riuscivo a vedere, a sentire, sentivo i muscoli muoversi, quasi si stessero assestando. Vidi il mio riflesso in una chiazza d'acqua lì vicino e notai subito che il viso era lo stesso, ma quello sguardo infuocato non era umano, i miei occhi erano accesi proprio come il ciondolo.
"Ti prego...lasciami andare,fammi uscire da qui"

"Oh tranquillo..non farò del male a Giuly...se non ce ne sarà bisogno mhmhahahah"

The Dark Side of LoveWhere stories live. Discover now