Capitolo 53

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Il giorno dopo.
Barcollo in doccia e inizio a sentire il vapore bollente salirmi dalle narici, la schiena bollente e i capelli che mi arrivano ormai fino al mento.
Mi sono trascurato, e dovrei prendere il rasoio per risistemarmi l'immagine, ormai Megan è come se vivesse con noi, quasi come se fosse una Douglas.
Vedo il riflesso della mia schiena e socchiudo un attimo gli occhi, prendi fiato e spengo l'acqua.
Nessuno deve entrare nella mia vita, fare di me una persona importante.
Nessuno.
Sono già le 23:00, ma la luce della cucina è ancora accesa.
Davvero voglio andare da lei? Contraddirei me stesso...

"Ancora sveglia?"
"Ancora sveglio?" Mi guarda con la sua solita tazza di tè, ha indosso una felpa enorme, color violetto e tutta pelosa.
Vorrei tanto essere io a scaldarla, senza aver bisogno di felpe.
"Il té non ti aiuterà a dormire"
"Ed il tenerti tutto dentro non ti aiuterà a vivere. Ma siamo qui"
"Ne abbiamo già parlato"
"Lo so, ma spero ancora di poterti aiutare in qualche modo"
"Tu non p-"
"Di aiutarti più di quanto hanno fatto quelle pasticche"
Appoggia la tazza nel lavabo e la riempie di acqua gelida del lavello, noto un grande cerotto color carne sul suo pollice.
Potrebbe essere un semplice cerotto su un semplice graffio, ma la sensazione di aver causato tutto io mi rende impulsivo
"Che hai fatto al dito?"
"Nulla che ti interessi"
"Sono stato io vero?"
"Sí, spero ti senta bene al riguardo" è dura, arrabbiata e non la biasimo.
"Non ti biasimo per essere incazza con me" dico piano, lei sta già andando nella sua camera, quando si ferma e mi da uno schiaffo.
Risuona come un schiocco, non sento il dolore sulla guancia.
Ma sento quello nel cuore.
"Tu devi smetterla di every quelle strane cose in testa, devi smetterla di drogarti con pillole che non aiutano, DEVI SMETTERLA DI TENERTI TUTTO DENTRO" le sue guance diventano rosse dalla rabbia e il suo respiro si fa pesante.
Io sono lì.
La ascolto, mi merito ogni parola uscita dalla sua bocca, ma non mi merito lei.
"Non capisci che sto qui ogni fottuto giorno, in ogni fottuta ora di ogni fottuta settimana da troppo per non potermi interessare a te?!"
"Ho buttato le pastiglie"
"Ormai non me ne frega più un cazzo"

Non mi ero mai reso conto del bisogno di parlare con lei, fino a quando lei stessa non ha smesso di cercare il dialogo tra noi.
"Ho bisogno di capire come non ferirti"
"Non più di così?"
"Megan" ci sto male, e lei è troppo orgogliosa per capirlo.
Beh, mai più orgogliosa di me.
"Cosa vuoi sapere?"
"Tutto"
"Non posso"
"Perché?"
"Perché ti ho detto di no"
"Hai visto tante persone morire?"
"Si"
"Hai ucciso persone innocenti?"
"Si"
"Perché"

Nel buio riesco solo a sentire il suo profumo e l'aro ma di tè.
"Jiann Kardu" la faccia di quella donna mi riappare in testa, ed è come se parlassi a lei.
"Ti ho uccisa pensando fossi una donna cattiva, mi avevano detto che saresti stata tu a lanciare una bimba in pieno campo, mi hanno detto di spararti al cuore ed al cervello. Tu sei caduta una volta a terra nella realtà, ma cadi 1000 volte al giorno nella mia testa. I tuoi occhi aperti coperti da sangue e polvere del deserto... Jiann, scusami"
Rivedo la sua figura camminare per una stradina sterrata, forse andava dai suoi figli, forse a trovare suo marito.
Un marito buono e in attesa della moglie.
"Ed io Ti ho strappato via la vita"

Sento la mano di Megan sul mio viso, una lacrima salata mi passa sulle labbra per cadere sulla maglia.
Un abbraccio caldo e scomodo per via della mia altezza mi copre la vista e ciò che posso fare è stare fermo.
Megan piange con me, mi accarezza i capelli e cerca di tenermi su, sa di non poter fare più di così.
Ma non sa quanto stia facendo veramente.
"Non lasciarmi" singhiozzo nel buio.
"Non perdermi" risponde lei.

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CIAO BELESSE 🐞

mi dispiace to the moon and back, ma Ho perso la password.
Ero sicura di averla trascritta su qualche foglio e finalmente l'ho trovata!!!

-mappleuzz🥔

Cry but do not bleed [ IN REVISIONE ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora