Capitolo 25

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L'attesa è peggio di una tortura.

Passano le ore e nessuno sa dirmi niente, dopo un po' vedo arrivare Mako con altre ragazze, mi ha portato dei vestiti puliti e qualcosa da mangiare, ho lo stomaco chiuso, ma insistono per farmi cambiare.

Poi cercano di farmi parlare, cercano di distrarmi, ma non ci riesco, vorrei solo piangere, ma le lacrime devono essere finite perché non riesco più, anche se non avrei più smesso.

Poi esce un dottore, si avvicina e mi dice che dopo essere stato operato ed essere andato in arresto diverse volte Akito si è ripreso, adesso però è in terapia intensiva e non possono farmi entrare. E in ogni caso mi chiedono di chiamare un famigliare perché non possono darmi altre informazioni.

Akito è vivo.

Vedo arrivare la sorella di Akito, la fanno entrare quasi subito, vorrei chiederle di farmi entrare con lei, ma con che diritto? Quando scoprirà che il fratello è stato quasi ammazzato per colpa mia vorrà solo che io sparisca per sempre.

Resto nella sala d'attesa, non so nemmeno io perché, ma non voglio andare a casa, almeno qui sono più vicina a lui.

Il tempo passa lento come non mai, mi da l'impressione che appena si metta piede in un ospedale il tempo rallenti in modo considerevole, mentre fuori continua tutto a girare, qui il mondo si ferma. L'attesa è snervante.

Dopo quella che mi sembra un'eternità, qualcuno mi appoggia una mano sulla spalla e io mi riscuoto dal mio torpore, non capisco subito, poi mi volto e vedo Natsumi, la sorella di Akito, mi sorride dolcemente, non sembra arrabbiata, ma io mi sento terribilmente in colpa, non riesco a reggere il suo sguardo e fisso la piastrella davanti ai miei piedi.

"Potresti entrare? Mio fratello continua a chiedere di te, è preoccupato"

"Lui preoccupato?" torno a fissarla sconcertata.

"non so cosa dirti, continua a dire di aver sbagliato tutto e che deve parlare con te, che ti è successo qualcosa per colpa sua" dice lei che evidentemente non sa altro.

"io, io sto bene" dico confusa.

"Questo lo vedo"

"Mi ha salvata lui! Mi dispiace tanto!" dico mentre le lacrime tornano.

"Ascolta, se conosci un po' mio fratello saprai che non è di molte parole, ho notato che era strano ultimamente, ma non so altro perché parlare con lui spesso è come parlare con un muro. Però è mio fratello e gli voglio bene, ha rischiato di morire e mi ha chiesto di te è tutto quello che so e farò qualsiasi cosa per lui."

"Portami da lui ti prego"

Il corridoio dell'ospedale mi riporta alla mente i più tremendi ricordi della mia vita, quel orribile giorno in cui ho perso la mia famiglia, e adesso vado verso l'ignoto, anche questa volta non so cosa mi dovrei aspettare.

Apro la porta. Sento il battito del mio cuore accelerare, rimango immobile a fissarlo e lui fonde il suo sguardo con il mio, alza un braccio nella mia direzione e io non posso far altro che fiondarmi tra le sue braccia.

Sentire il suo calore, il suo profumo mi fa star subito meglio. Lui è ancora qui, è vivo!

"Scusa, sono stato il peggiore degli stupidi, farò qualsiasi cosa per farmi perdonare..." mentre lui cerca di dire mille cose io lo interrompo.

"Promettimi solo che non mi lascerai mai più da sola e non mi farai più spaventare così!" dico mentre gli appoggio un dito sulle labbra.

Quel lieve contatto fa partire una scossa elettrica che parte da quel piccolissimo contatto passando per la schiena. Anche lui deve essersene accorto e un secondo dopo mi tira verso di se e unisce le nostre labbra. Finalmente mi sembra di riuscire a respirare di nuovo.

Un rumore attira la nostra attenzione, il medico è entrato nella stanza, cerco di ricompormi in fretta e lui sorride "Sono venuto a darle notizie per quanto riguarda le ultime analisi." dice rivolto ad Akito "Signorina potrebbe aspettare fuori?"

"No, no preferirei che lei restasse" dice Akito agitato.

"Come preferisce, allora dalle analisi e radiografie è emerso che il nervo del braccio destro è stato lesionato, il suo braccio non riuscirà a rispondere ai comandi per un po', ma con qualche operazione, tanta pazienza e la fisioterapia potrebbe tornare ad utilizzare la mano, almeno per le cose più semplici" il mio sguardo va subito alla sua mano che giace immobile sul letto, non mi ero accorta di nulla, poi vedo il suo sguardo oscurarsi un attimo.

"So cosa significhi per lei, lo capisco bene, ma ci sono moltissime opzioni valutabili e noi faremo del nostro meglio per aiutarla. Adesso pensi solo a riposare e riprendere le forze, il suo cuore ha faticato parecchio. Nei prossimi giorni la terremo in osservazione e decideremo come procedere"

Appena il medico esce dalla stanza mi volto di nuovo verso di lui.

"Aki..."

"No non ti preoccupare, troverò il modo, adesso non voglio preoccuparmi di questo" dice tranquillo, poi mi attira di nuovo verso di lui abbracciandomi con il braccio sano e nascondendo il volto nel mio maglione.

"Io sarò con te, sempre!" dico cercando di tirarlo su di morale.

Lui mi guarda e i suoi occhi profondi mi fanno sparire ogni dubbio, lo amo, non c'è niente che non farei per lui. Le nostre labbra tornano a sfiorarsi e quel nodo in gola e tutta la paura di questi giorni scompaiono.

Qualcuno bussa alla porta della stanza ed entra un poliziotto, ci assicura che hanno preso la colpevole, che adesso è in carcere e dovrà rispondere dell'accusa di tentato omicidio, hanno requisito la sua pistola e preso il proiettile che è stato estratto dal corpo di Akito. Prove sufficienti a farla incriminare.

Chiede di poter avere la nostra testimonianza e poi ci assicura che non ci saranno altri problemi.

Quando lui esce Akito mi racconta quello che è successo qualche giorno prima, che aveva lasciato Fuka appena saputo che non era incinta, ma che lei aveva fatto una scenata. Mi racconta tutto nei minimi dettagli e almeno mille volte dice di essersi pentito di non essermi stato vicino come avrebbe dovuto. Finalmente riusciamo a parlare e lui si apre con me come non aveva mai fatto. Ognuno ha le sue parti di colpa.

Sarà dura ma insieme possiamo farcela.

Quando ormai è molto tardi arriva un'infermiera e mi dice che l'orario delle visite è finito, e io vado a casa, con la promessa che tornerò il mattino dopo.

In sala d'aspetto c'è ancora la sorella di Akito che mi sta aspettando e si offre di darmi un passaggio a casa.

Mentre siamo in macchina lei rompe il silenzio "Non mi è mai piaciuta quella ragazza, lo ammetto, non pensavo però che sarebbe arrivata a tanto. Non so cosa ci sia tra te e mio fratello, ma ti prego solo di non illuderlo, avrà già molte dure prove da affrontare e non voglio che stia più male del dovuto"

"Sono innamorata di lui, abbiamo avuto dei problemi a causa di Fuka, ma io sono sicura dei miei sentimenti e voglio stargli vicino più che posso" ammetto.

Lei sorride gentile "lo spero davvero, mi sembrate una bellissima coppia"

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