Capitolo 6

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Mi sveglio che i raggi del sole stanno già invadendo la mia camera da letto, sono tutta dolorante ho dormito a terra vicino alla porta per tutta la notte.

Mi avvicino all'armadio e mi infilo la prima cosa che capita, voglio uscire, camminare e cercare di liberarmi la mente. Infilo il portatile nello zaino, il portafoglio e mi infilo un paio di scarpe comode. Esco con cautela dalla mia camera. Non vorrei che lui sia ancora li, ma per fortuna, di lui non c'è traccia. Vado in cucina, bevo un sorso di succo di frutta e mi dirigo all'uscita, lì attaccato alla porta, un bigliettino dice "Non dimenticare, io non lo farò. Ti prego chiamami" seguito dal numero di cellulare. Mi infilo distrattamente il biglietto in tasca, recupero le chiavi ed esco.

Inizio a camminare senza una meta, cammino fino a non sentire più le gambe, sono arrivata in un posto che non avevo mai visto prima, inizio a guardarmi intorno, credo proprio di essermi persa. Più avanti l'insegna di un negozio attira la mia attenzione entro per chiedere indicazioni e mi dice che la stazione è molto vicina.

Seguo le indicazioni e arrivo alla stazione, il primo treno porta all'aeroporto, ottima idea, controllo nel portafoglio, c'è ancora il passaporto. Quindi decido di partire. Senza nemmeno rendermene conto sono su un aereo, il portatile aperto, continuo a scrivere il mio libro per tutto il volo, le ore passano, finché la hostess mi dice che stiamo per atterrare e che tutti i dispositivi elettronici vanno spenti.

Esco decisa dall'aeroporto e salgo sul primo taxi libero che trovo.

Dopo circa trenta minuti, sono davanti alla tomba della mia mamma.

Rimango li tutto il giorno, le racconto tutto quello che mi è successo, la riempio di domande, faccio mille preghiere, ma lei non mi risponde, non può più.

Torno in me quando ormai è quasi sera, faccio il conto e devo essere sveglia da quasi due giorni, ma cosa mi è saltato in mente di tornare qui? Cerco un albergo, ma appena arrivo la ragazza alla reception mi riconosce. E appena la gente intorno sente il mio nome, iniziano a bisbigliare e alcuni curiosi cercano di avvicinarsi. Ecco perché me ne sono andata!

Mi faccio dare la chiave della mia camera il più velocemente possibile e mi infilo subito in ascensore, lasciando indietro la piccola folla di curiosi. La stanchezza si fa sentire e appena arrivata in camera, mi butto sul letto e rimango addormentata. Mi sveglio nel cuore della notte, il sogno che si è appena interrotto ancora ben impresso nella mia mente, quegli occhi color ambra, così vicini ai miei, le sue mani che mi accarezzano, il sapore delle sue labbra. Mi guardo intorno, era solo un sogno, sono dall'altra parte del mondo adesso.

Ordino il servizio in camera, il cameriere che me lo porta è agitato e io ho un bruttissimo presentimento, mi affaccio alla finestra e sulla strada davanti all'albergo sono già accampati decine di furgoncini di giornalisti pronti all'attacco. Chiamo la reception, chiedo di parlare con la ragazza che mi ha ricevuta questa sera se c'è ancora, me la passano.

"Ciao, scusami la domanda indiscreta, ma ormai tu sai chi sono e così diversi altri qui, per caso nell'hotel ci sono altri personaggi famosi? O c'è qualcosa nei dintorni che possa aver attirato l'attenzione dei giornalisti?"

"No non credo, ho paura che siano qui per il suo ritorno. Ma io non ho detto niente lo giuro!" cerca di giustificarsi mortificata.

"Lo so non ti preoccupare, sarà stato qualcuno che mi ha visto quando sono arrivata, qualcuno con la lingua troppo lunga. Ancora una domanda ci sono uscite secondarie, domani mattina volevo poter uscire, ma così sono bloccata" Chiedo preoccupata.

"C'è l'uscita del personale, ma è pochi metri più avanti di quella principale"

"Questa non ci voleva proprio, ok grazie delle informazioni. Buona notte"

"buona notte a lei"

Ancora una volta sono in trappola, sono andata via apposta e poi mi faccio fregare così? Mi sono distratta troppo facilmente. Non so come fare, provo a chiamare Naozumi, è l'unico che possa aiutarmi.

Il telefono squilla ma non risponde nessuno, poi mi rendo conto dell'ora, starà sicuramente dormendo, gli mando un messaggio "ti prego chiamami appena puoi".

Cerco di tornare a dormire, ma ormai è impossibile, sono agitata, inizio a cercare su internet dei negozi che facciano consegne rapide, ma quelli che servono a me anche pagando cifre spropositate ci impiegherebbero almeno tre giorni a consegnarmi quello di cui ho bisogno. Devo tranquillizzarmi perché tanto fino a domani non potrò comunque fare niente.

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