Chapter Eight

818 20 0
                                    

Mi svegliai e capii subito dalla luce troppo forte che era tardi.
Uno sguardo alla sveglia confermò la mia ipotesi; avevo già perso la colazione e da lì a dieci minuti sarebbe iniziata la prima ora di lezione. Non avevo alcuna voglia di alzarmi, soprattutto quel giorno.
Sorrisi guardando Lauren che era ancora stretta fra le mie braccia, raggomitolata contro il mio petto. Il suo braccio destro cingeva il mio fianco, i capelli gli ricadevano un po' in avanti e venivano spostati leggermente dal suo respiro regolare. Aveva un'aria dolce mentre dormiva, era serena e sembrava una bambina.

"E' davvero bellissima" mi ritrovai a pensare. Ed era vero.

Avevo sempre apprezzato me stessa e il mio corpo, sapevo di essere bella. Me lo diceva lo specchio, me lo dicevano i miei amici, me lo dicevano i numerosi ragazzi che non mi avevano mai rifiutato. Eppure in quell'istante, di fianco a quella ragazza, mi sentii insignificante.
Non sarei mai stata bella come lei, non avrei mai avuto i suoi lineamenti delicati, le sue labbra rosa, il suo sorriso stupendo, i suoi occhi verdi, ora chiusi, che sapevano incantarti al primo sguardo e farti perdere la ragione e i suoi capelli neri che sembravano così morbidi. Improvvisamente mi venne voglia di toccarli così avvicinai lentamente la mia mano alla sua testa. La vedevo tremare, ma non mi fermai, ero come ipnotizzata. Le mie dita accarezzarono i suo capelli una, due, tre volte. Erano anche più morbidi di quello che sembravano. Ero molto nervosa, ma allo stesso quel movimento mi tranquillizzava. All'improvviso la vidi strizzare gli occhi e sbatterli un paio di volte. Il mio cuore perse qualche battito, probabilmente era la paura visto che la mia mano era ancora sui suoi capelli o forse erano i suoi occhi così verdi, un po' umidi dal momento che si era appena svegliata, che mi confondevano.
No, no, no, no ma che stavo dicendo? Non era possibile, doveva essere la paura.

"Camila?" mormorò lei con un filo di voce impastata dal sonno.

"Ehmm... sì?"

"Che stai facendo?" Mi accorsi che non avevo ancora tolto la mano, così cercai di mentire con nonchalance.

"Niente, avevi un po' di segatura sui capelli." Mossi la mano facendo finta di togliere la segatura inesistente, poi mi affrettai a toglierla e a rimetterla sul letto.

"E che cazzo ci fa la segatura sui miei capelli?"

"Che ne so io, sarà caduta dal soffitto!"
Segatura eh? Cazzo, non potevo trovarmi una scusa migliore?
Improvvisamente Lauren si accorse che la sua mano era ancora sul mio fianco e la ritrasse di scatto, come se fosse stata scottata. Mentre lo faceva lo sguardo gli cadde sull'orologio e si accorse che era tardi.

"Porca troia ma sono già e mezza! Non posso entrare a metà lezione! Perché diavolo non mi hai svegliato?"

"Hey, guarda che mi sono svegliata anch'io da poco e poi dormivi così bene..."

"Senti Cabello, non mi interessa, non siamo tutti come te! Forse io ci vado alle lezioni!"
Era tornata come prima, se non peggio. Ora mi urlava contro.

"Lauren..." La mia voce era quasi un sussurro.

"CHE VUOI?"

"Perché devi comportarti in questo modo? Perché devi essere così fredda? Tu non sei così... e lo sai."
Mi guardò e per un attimo sembrò lottare con se stessa, poi vidi le sue spalle rilassarsi e i suoi occhi profondi quanto misteriosi sembrarono guardarmi in un modo diverso. Si avvicinò a me, prima un passo poi un altro. Era ancora molto rigida però e se devo essere sincera avevo paura che mi tirasse un pugno. All'improvviso si buttò fra le mie braccia, cingendomi il collo. Dopo un attimo di esitazione e shock ricambiai l'abbraccio, facendo scorrere le mie mani su e giù per la schiena di Lauren .

Room 224Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora