Parte XII.

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Ottobre 2013.

La mia felicità si rivelò con quattro zampe, un musino bagnato e una coda scodinzolante. Il mio cane, Edwyn, era la cosa più bella che mi fosse capitata. E chi possiede un cane sa bene quanto una coda che scodinzola possa cambiare la giornata di qualcuno.

Edwyn è stato fin da subito il mio amico più fidato, quello che non mi avrebbe tradito mai. Quello che quando mi deprimevo nel mio letto si metteva dietro le mie gambe e ci si appoggiava sopra, e quello che quando mi sentiva piangere mi spingeva via le mani con il suo musino bagnato, e mi leccava tutta la faccia.

E io avevo davvero bisogno di quello.

Affrontare un trasloco era stato difficile. Cambiare città, vita, modo di vivere, ancora peggio. Sì, era quello che avevo voluto anche io, ma questo non vuol dire che non fosse stato difficile, e forse un po' traumatico.

Pensavo spesso a quanto la vita fosse ironica ed imprevedibile, e a quante sorprese ci riservasse dietro l'angolo. Un anno prima, non avrei mai pensato che mi sarei trovata in quella situazione, in una nuova casa, con dei nuovi amici, una nuova scuola e un'altra me.

Cambiare è inevitabile. Fa parte della vita, che ci plasma, a volte non sempre bene e non come vorremmo noi, ma lo fa. E noi da questo dovremmo trarne insegnamento. O comunque dovremmo imparare qualcosa.

Cosa che io non feci. Odiavo ciò che ero diventata. Cambiare città aveva cambiato persino me, e quello non riuscivo ad accettarlo.

Fu un anno pieno. Iniziai una nuova scuola, conobbi persone nuove e feci pulizia di quelle vecchie.

Ci furono amiche che mi abbandonarono. Amiche a cui io volevo un bene dell'anima. Aubrey fu una di queste.

In compenso, conobbi qualcuno che non mi fece sentire la sua mancanza, e che colmò quel vuoto che spesso si presentava insistentemente, facendomi sorridere e comprendendomi, come mai aveva fatto qualcuno prima d'allora: senza giudicarmi.

Io e Gracie, eravamo compagne di scuola. E non potevamo essere più diverse. Ma avevamo qualcosa che ci accumunava, e che continua a farlo tutt'ora. Cos'è? Non lo so, ma c'è una frase che lo ha sempre spiegato al posto nostro.

"Di qualunque cosa siano fatte le anime, certo la sua e la mia sono simili."

***

Descriverei quell'anno con un'unica parola: intenso. Feci delle esperienze positive e non, persi delle amicizie, presi brutti voti a scuola e scoprii di non essere portata affatto per le materie scientifiche. In quell'anno cambiai totalmente, revisionai me stessa e presi decisioni importanti.

In quell'anno, tentai in tutti i modi di dimenticare il mio amore. Quello che mi aveva fatto versare lacrime amare, che mi aveva resa felice come niente prima di allora, e che mi aveva illusa e poi dato speranza. Era un amore complicato, perché non era stato vissuto, non era stato espresso, e a cui non gli era stata data nessuna possibilità.

Angolo Autrice:

Secondo voi è vero che tutti abbiamo quella persona che non riusciremo mai a dimenticare? O sono solo "credenze romantiche"?
Questo libro è stato pubblicato in versione limitata, quindi purtroppo non si può più trovare in forma cartacea. Ma tenterò il tutto e per tutto per realizzare quest'altro mio sogno.
E voi, di questo libro, cosa ne pensate? Che emozioni vi suscita? Cosa provate mentre leggete tra queste righe intime?

Come stelle cadenti.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant