Parte IV

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Dicembre 2012.

Era dicembre. Il 22 sarei partita, me lo ricordo bene. Avevo l'ansia alle stelle, ed ero diventata piuttosto scorbutica. Avevo aspettato tanti mesi per poterlo rivedere, e non mi sembrava vero che finalmente quel giorno si stesse avvicinando.

Mia madre mi comprò dei vestiti nuovi. Mi sentii grande, pronta per affrontare la sfida più grande della mia vita. Ero pronta a rivedere il ragazzo che mi aveva cambiato la vita senza nemmeno rendersene conto. Ero pronta ad incontrare di nuovo il mio grande amore.

I giorni passavano, e io ero sempre più agitata. Iniziò la mia ossessione per i capelli, per un viso perfetto, senza nemmeno un brufoletto, e per le unghie sempre ben in ordine. Ci tenevo persino a piacermi con l'apparecchio ai denti. Avevo capito che se io non mi apprezzavo, non avrebbe potuto farlo lui.

All'epoca non mi rendevo conto di quanto fosse fondamentale l'amore verso la propria persona. Forse, se mi fossi amata di più, avrebbe potuto farlo anche lui.

Il volo verso la mia meta fu corto, ma mentalmente lungo. Avevo un senso di vuoto alla bocca dello stomaco, e piangevo dalla felicità. Lì non avrei incontrato solo lui. Avrei incontrato il resto della mia famiglia. E c'era una persona che reputavo una sorella, e che mi aveva sempre sostenuta, inondandomi del suo buonumore, e della sua energia. Savannah sapeva il fatto suo. Anche senza che io le dicessi una parola, aveva già capito tutto. E con tutto, intendo davvero tutto.

Quando lo vidi, fu una sensazione inspiegabile. Indescrivibile. Non credo esistano parole per spiegarlo.
Ci proverò con poche, semplici parole: mi sono sentita a casa.
Lui era il mio posto, il mio rifugio, il mio sorriso.

Un sorriso che presto, si spense.


Come stelle cadenti.Where stories live. Discover now