Primo giorno di scuola.

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Era uno di quei momenti in cui ti senti tranquillo dopo troppo stress, come quando spunta l'arcobaleno dopo la tempesta, come quando suona la campanella dopo 5 ore di lezione.

Fu proprio in quel momento che un suono squillante mi riportò alla realtà: la sveglia segnava le 6:00. Tirai fuori il braccio dalle lenzuola e, dopo aver tastato diverse volte il comodino con la mano, raggiunsi il piccolo aggeggio che stava facendo impazzire i miei nervi e diedi un pugno gettandolo per terra.

Scostai la coperta e mi sedetti sul letto. Osservai le mie pantofole con su disegnata la testa di un unicorno arcobaleno. Erano un regalo della mia migliore amica Emma, lei ama gli unicorni. Sorrisi a quel pensiero.

Contro la mia volontà, mi alzai e mi incamminai verso il bagno, chiudendo la porta alle mie spalle. Tolsi il pigiama e entrai nella doccia. L'acqua calda scorreva sul mio corpo e provavo un immenso piacere. Odio l'acqua fredda, anche d'estate.

Venti minuti dopo ero già vestita e scesi in cucina per fare colazione. Sul bancone trovai un bigliettino e lessi che mamma e papà erano già al lavoro. Presi il telefono e, dopo aver messo lo zaino sulle spalle, misi le cuffiette incamminandomi verso la fermata dell'autobus.

Alle 7:30 ero davanti al cancello della scuola. Il liceo classico non è poi tanto male come tutti credono, a me piace tanto.

Osservai immobile i gruppi di studenti che si rincontravano dopo i mesi estivi, i visi dei professori che si disperavano ancor prima di entrare in classe; quando all'improvviso due mani si posarono sui miei occhi facendomi sussultare.

«Indovina chi sono!» disse un ragazzo alle mie spalle. Avrei riconosciuto quella voce sempre e ovunque.

«Liam!» esclamai voltandomi e abbracciandolo.

Liam è il mio migliore amico, è come un fratello per me. Lui è inglese e, sapendo che io amo l' Inghilterra, mi ha promesso che ci saremmo andati insieme un giorno.

«Mi sei mancata, piccola.» mi sussurrò baciandomi la guancia.

«Beh, tu non mi sei mancato per niente.» lo presi in giro.

«Sempre stronza tu, eh?» si finse offeso.

«Sta' zitto! Sai che ti adoro.» lo rassicurai con un pugnetto sul braccio.

La campana segnò l'inizio delle lezioni e io e Liam ci dirigemmo in classe. Prendemmo posto e poco dopo entrò la professoressa di latino e greco.

«Discipulae!» esclamò.

«Ecco che inizia a parlare in latino!» mi sussurrò Liam e io risi.

«Payne, ti ho sentito!» lo rimproverò lei.

La classe scoppiò a ridere: ad ogni modo, l'anno scolastico sembrò iniziare alla grande.

Le 5 ore trascorsero in fretta. Io e Liam andammo a mangiare al McDonald's. Quando ci fummo seduti, lui prese a parlare.

«Quest'anno hanno programmato un corso di inglese a scuola.»

«Davvero? Che bello! Mi piacerebbe tantissimo imparare a parlarlo perfettamente. » risposi eccitata.

«Se vuoi posso insegnartelo io.» mi propose.

«No, perché quando parli in inglese lo fai così velocemente da non farmi capire un accidente! », risi guardando la sua espressione.

«Fingerò di non essere offeso. Stavo dicendo che questo corso comprende anche un viaggio...» fece una pausa «...in Inghilterra! »

Spalancai gli occhi. «COSA?»

«Già. Si finiscono lì gli studi ed è lì che prendi il diploma al 5° anno.»

«È MERAVIGLIOSO!» urlai.

«Già. Per questo ho già iscritto entrambi al corso!»

«COSA? IO TI ADORO, SEI IL MIGLIORE!». Mi fermai.

«Aspetta: i miei non mi lasceranno mai andare.» ammisi delusa.

«Non devi preoccuparti. Ho già chiesto il loro permesso. Partiremo tra 7 giorni.»

«Cosa? Tra 7 giorni? I miei ti hanno dato il permesso? Prenderò il diploma lì? Oh mio Dio, Liam! Grazie, grazie, grazie!» esclamai abbracciandolo.

Tornammo a casa e durante il tragitto non feci altro che parlare del corso. Arrivati alla porta, abbracciai Liam ringraziandolo per l'ennesima volta. Chiusi la porta alle mie spalle e salii in camera mia.

Mi spogliai, misi il pigiama e mi infilai sotto le coperte. Inghilterra: il mio sogno, la promessa di Liam. Non potevo crederci.

La vibrazione del mio cellulare mi portò alla realtà. Un messaggio, Liam: "Ho dimenticato di dirti che verremo ospitati dal mio amico Harry a Holmes Chapel. Così finalmente conoscerai i miei amici. Buonanotte piccola. x"

Sorrisi di nuovo. Era tutto vero. Un sogno, il mio sogno si stava realizzando. Eppure non sapevo che la mia vita stava per cambiare totalmente.

Risposi: "Non vedo l'ora! Buonanotte Payno. x".

The Bradford bad boy.Where stories live. Discover now