...e niente cioccolata!

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SMUT

-...e niente cioccolata!- urlo, sgranando gli occhi.

La povera Lilibeth per lo spavento sobbalza dal materasso, riuscendo a bloccarsi appena in tempo da impedire che la Nutella precipiti rovinosamente sulle lenzuola pulite.

-Ma... ma Brian! Cosa succede?- mi chiede risentita, non può immaginare cosa mi stia passando adesso per la mente.
-No, Lilibeth, io... nulla- le mento.

Cosa dovrei dirle? Che in questo momento mi sento come Giovanni Drogo, che per una vita ha atteso impaziente l'arrivo dei Tartari e quando questi stanno per attaccare la sua fortezza lui non può partecipare alla battaglia perché è ormai in fin di vita, a letto, dilaniato da una malattia al fegato? No, non posso dirle la verità, altrimenti questo fantastico gioco finirebbe troppo presto. Però è così che mi sento adesso, come lui. Anche il mio fegato è stato dilaniato dall'epatite e in più il mio stomaco ha subito un'ulcera devastante che per oltre un mese ha debilitato ancora di più le mie forze già scarse. Proprio per questo la cioccolata non dovrei nemmeno guardarla. Sospiro affranto e mi rialzo, portandomi ancora a cavalcioni su di lei che invece resta stesa a letto, costretta in questa posizione dal sottoscritto e dalla sua assurda idea dello spuntino di mezzanotte.

-Ma cosa c'è Brian? Posso aiutarti in qualche modo?- mi domanda ancora, stavolta seriamente preoccupata -Ti senti poco bene?-
-No, no Lilibeth, io sto benissimo- le rispondo e mi fermo ancora a pensare: -Io sto benissimo- ripeto tra me e me -Appunto, io adesso mi sento benissimo-

Non so cosa mi sia successo, ma è da quando mi sono svegliato stasera che mi sento così, così bene. Mi sento forte, forte come un leone. E allora? E allora che andassero pure al diavolo i medici, le malattie, l'infermiera Simpson con la sua voce roca e le sue raccomandazioni. Cosa mi potrebbe succedere? Mal di stomaco? Gastrite? Un'altra ulcera? E anche se fosse non m'interessa, non m'interessa affatto, potrei anche morire, almeno morirei contento, contento di essermi goduto la vita, di essere stato bene, di essermi finalmente sentito bene dopo mesi trascorsi tra ospedali, analisi e medicine di ogni tipo. Abbasso la testa verso Lilibeth, è così bella che solo a vederla così, stesa sul letto tutta per me, mi dimentico di tutto.

-Io sto benissimo, Lilibeth- le dico e mi tuffo su di lei, sulle sue due fantastiche brioches al cioccolato che ho fatto già fin troppo aspettare. Agguanto bramoso il seno destro, spalanco la bocca e m'immergo in questo mare di Nutella. Lilibeth inarca leggermente la schiena, spinge la testa sul cuscino e stringe il lenzuolo sotto di lei.
-Oh, Brian- sospira e chiude gli occhi serrando le labbra.

Le mie invece non si staccano dalla sua pelle più dolce dello zucchero, con mille baci appassionati succhio tutta la cioccolata che ricopre il suo capezzolo e poi, scendendo lentamente più giù, anche quella colata sulla sua pancia. Risalgo, sempre lentamente, lasciando che la mia lingua segua a ritroso il percorso che la Nutella ha compiuto in discesa e giungo al seno sinistro. Stringo anche questo fra le mani, Lilibeth affonda le sue fra i miei riccioli e stavolta è lei a spingere in giù la mia testa. Apro la bocca e anche qui comincio a succhiare la cioccolata partendo dal punto più estremo. Il piacere di Lilibeth è così grande che d'istinto le sue gambe s'aggrappano alla mia vita e il suo bacino si muove verso il mio, con un ritmo lento ma costante.

-Oh mio Dio, Brian, non... non ti fermare, ti prego, non ti fermare- quasi mi supplica, ma io non ho la minima intenzione di fermarmi proprio adesso, anzi.

Ho tanta, tanta fame di lei e del suo amore, le mordo avido la pelle morbida e lei sussulta, stringe i miei riccioli ancora di più, è in preda a un' estasiante tortura che le sta facendo sospirare il mio nome in un modo così eccitante che al solo sentirlo le mie orecchie sanguinano di piacere. Quando anche sul seno sinistro non c'è più traccia di cioccolata, le gambe di Lilibeth allentano la presa, permettendomi così di rialzarmi e di sistemarmi ancora a cavalcioni su di lei. Il mio stupendo peccato di gola, e non solo, è rimasto sdraiato sulle lenzuola fucsia, con la testa adagiata sul cuscino e sta riprendendo fiato.

Tattoo'd Lady (A Brian May Fanfiction) -Italiano-Where stories live. Discover now