Lo spuntino di mezzanotte

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Salve mie care Queenies!

Prima di lasciarvi al nuovo capitolo vi ricordo che da lunedì ho cominciato a pubblicare una nuova storia, Le scogliere di Dover, di soli 4 capitoli e con protagonisti sempre i nostri Brian e Lilibeth. Se volete, passate pure a darci un'occhiata!
Grazie.

Baci
Manuela-Rhapsody

SMUT

-Ti piace la mia camera?- mi chiede, avvicinandosi al letto.
-Sì... è...monotematica, se mi permetti di usare quest'aggettivo- le rispondo, adocchiando i vinili che tiene sistemati sulla mensola che sovrasta la scrivania.
-Beh, sì... è a tema Queen, ma dovrebbe piacerti proprio per questo-
-Infatti ne sono orgoglioso e... Ah! Qui hai i nostri dischi vedo: Queen I e Queen II- proseguo, riconoscendo i nostri primi due vinili, spero solo i primi due di una lunga serie.
-Ovvio, sono una Queenie! Anzi, prima di andar via, potresti autografarmeli?- mi chiede.

Mi volto verso di lei e la vedo poggiata alla pediera del letto, tremendamente sensuale nel suo completino di pizzo nero, il suo sguardo è così malizioso che mi fa sentire nudo ancor prima di spogliarmi.

-Autografarli? Ma io farò di più- le rispondo raggiungendola, non smettendo di fissarla nemmeno per un attimo.
-E cioè?-
-Te li suono tutti dal vivo-

Lilibeth ride e io m'incanto a guardarla sorridere: non posso crederci, ancora non posso credere che sta per succedere di nuovo. L'abbraccio forte e la bacio, intensamente, e lei affonda ancora le mani fra i miei riccioli neri. Senza staccare le mie labbra dalle sue, velocemente le slaccio il reggiseno e lo lascio cadere a terra, lentamente la porto con me dall'altra parte del letto, mi ci siedo e lei si sistema a cavalcioni su di me. I suoi baci scendono sul mio mento, poi sul mio collo, per fortuna che mi sono rasato stamattina altrimenti l'avrei anche punta, le sue dita slacciano i primi bottoni della mia camicia, ma d'improvviso la sento ridere.

-Cosa... cosa c'è Lilibeth? Perché stai ridendo?- le chiedo, sorridendo anch'io.
-Niente è che...- mi dice e china il capo sulla mia camicia -... come immaginavo: nella fretta hai abbottonato asole e bottoni spaiati. Guarda-

Chino anch'io il capo e constato che ha ragione: non ho allacciato nemmeno un bottone con la sua giusta asola, ho battuto il Guinness World Record dell'imprecisione.

-Oh, mio Dio... io... scusami, è che pensando ai miei che stavano arrivando, io....- tentenno imbarazzato, ma che razza di figura ci faccio alla mia età.
-Non ti preoccupare, tanto questa non ci serve adesso- mi sussurra, slacciando i pochi bottoni ancora agganciati e sfilandomi la camicia. L'afferra fra le dita e, ciondolandola nell'aria come una foglia che cade dal ramo, la fa cadere a terra silenziosamente. Mi sorride maliziosa e le sorrido anch'io, facendo scendere lentamente le mie mani sulla sua schiena nuda.

-Ma ci sono anche altre cose che non ci servono adesso- continuo, afferrando i lembi dei suoi slip.
-Giusto, rimediamo subito- e si alza dal letto per toglierseli.

Non appena s'allontana da me, volgo la testa verso il comodino e scorgo un vasetto di Nutella aperto, con un cucchiaino all'interno. Lo guardo per pochi secondi e nella mia mente perversa, perché sì, anche io ho una mente perversa, si fa strada un'idea che mio padre definirebbe alquanto immorale. Agguanto il vasetto e Lilibeth, appena tornata a sedersi a cavalcioni su di me, mi guarda stranita, forse pensa che mi sia venuta fame proprio adesso.

-Che ne dici di uno spuntino di mezzanotte?- le propongo, ma dal mio sguardo suppongo che abbia capito bene a che tipo di spuntino mi sto riferendo.
Lilibeth si morde le labbra: - Potrei mai rifiutare una proposta simile da te, Brian?- e dolcemente mi bacia.

Tattoo'd Lady (A Brian May Fanfiction) -Italiano-Where stories live. Discover now