Sempre la solita scenetta

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Londra - 27 Agosto 1974

Mattina, ore 11:00

I miei occhi si aprono lentamente, molto lentamente. Li sento umidi, appiccicosi e le palpebre sono così pesanti che a fatica si sollevano per consentirmi di vedere la luce anche oggi. La luce, quella luce del sole che tante volte, in questi ultimi tre mesi, ho temuto di non riuscire più a vedere. Tutto è cominciato a New York, nel pieno del tour da supporters ai Mott The Hoople: mi alzo dal letto, vuoto visto che la sera prima ero tornato in albergo troppo stanco e nauseato per portare insieme a me una delle tante ragazze disponibili, vado in bagno, mi guardo allo specchio e...

-Mio Dio Brian! Ma cos'hai?- mi chiedo scioccato, il mio viso e la mia lingua completamente gialli -Cosa è successo? Cosa... cosa sta succedendo... io...-

E da lì, il caos. Tour concluso prima del previsto, ospedali, medici e la diagnosi, l'infelice diagnosi: epatite. Tutto per colpa di quel maledetto ago infetto della vaccinazione per l'Australia. Che poi, fosse almeno valso a qualcosa, ci hanno pure preso in giro in Australia! Tornato a Londra temevo che i ragazzi decidessero di escludermi dal gruppo, che scegliessero un altro chitarrista e invece non l'hanno fatto. Hanno deciso di aspettarmi e questa scelta, lo ammetto, mi ha stupito, non pensavo che Freddie ci tenesse così tanto a me, cioè, non so se ci tenga più a me o al modo in cui suono la chitarra, ma sta di fatto che anche lui ha scelto di aspettarmi nonostante una fantastica ulcera abbia deciso di compromettere il mio stomaco dopo che l'epatite aveva compromesso il mio fegato.

-Suo figlio dovrà restare qui in ospedale per altre due settimane- spiegò a mia madre la grande, in tutti i sensi, infermiera Maggie Simpson. Ricordo come se fosse ieri quando, con la sua voce roca da fumatrice incallita, le raccomandava: -Quando poi tornerà a casa dovrà seguire una cura, trascorrere un periodo di lunga convalescenza e, mi raccomando: niente alcol, niente sforzi...-

Certo, niente sforzi! Dobbiamo registrare il nuovo album, che ne sa l'infermiera Simpson, e dobbiamo farlo adesso, già siamo stati costretti a interrompere un tour proprio sul più bello. Che poi, è stato davvero bello questo tour? Sì, ho visto gli Stati Uniti, i grattacieli, i locali notturni, il Dungeon e...

-...e ho conosciuto Peaches- penso, stiracchiandomi un po' le braccia.

Era bellissima quella sera, ballava tra i tavolini del Dungeon muovendosi sinuosa, sensuale come una sirena e io, povero ragazzo ingenuo d'oltreoceano, mi ci sono impigliato per bene nella sua rete. La notte con lei è stata stupenda, ma il risveglio non lo è stato altrettanto. Quando il telefono della mia camera d'albergo ha squillato, non sono riuscito a voltarmi in tempo verso il comodino per afferrare la cornetta e rispondere prima che lo facesse lei. Niente di strano in effetti, l'unico problema era che a telefonarmi per sapere come stavo, visto che la sera prima ero stato troppo occupato per farmi sentire, era Amalia, la mia fidanzata, o meglio, la mia ex fidanzata. Certo, perché se chiami il tuo fidanzato nella sua camera d'albergo e a rispondere è un'altra ragazza, la prima cosa che fai ovviamente è lasciarlo. E Amalia mi ha lasciato direttamente per telefono, quando sono tornato a Londra non è mai passata in ospedale a salutarmi, ad accertarsi che fossi ancora vivo e quando ho provato a telefonarla non ha mai risposto alle mie chiamate. Sono morto per lei e, forse, sarebbe stato meglio se fossi morto davvero.

Ma non l'ho sempre pensata così in realtà. Quando ho avuto paura di morire per davvero, quando ero in quel letto d'ospedale dove tutto era bianco intorno a me e l'unico rumore che sentivo erano i battiti del mio cuore riprodotti meccanicamente dall'elettrocardiografo a cui ero attaccato, in quel momento ho pregato Dio che non mi facesse morire. Tante cose voglio fare ancora nella vita, nella musica, per gli altri, ho ancora tante storie da raccontare e tante canzoni da scrivere. I'm just a new man ho scritto componendo Now I'm Here durante il mio ricovero in ospedale, perché sì, ora sono un uomo nuovo, ho davanti una nuova vita, una carriera in ascesa come musicista, sono apprezzato come chitarrista da tanti miei colleghi, eppure... eppure sento che mi manca qualcosa. Mi manca quel brivido, quell'emozione, quell'anelito romantico che è motore della mia vita, del mio essere artista, del mio essere uomo. Forse perché Amalia mi ha lasciato, ma sarà davvero solo per questo? Ultimamente, dato che ho avuto molto più tempo del solito per pensare, ho riflettuto sulla nostra storia: all'inizio era idilliaca, perfetta, ma poi tutto si era affievolito, tutto era diventato una routine e anche a letto, ecco, non era più eccitante come le prime volte.

Tattoo'd Lady (A Brian May Fanfiction) -Italiano-Où les histoires vivent. Découvrez maintenant