XVII

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Caspita se era in ritardo! Durante il tragitto si era fermata un paio di volte a pensare agli avvenimenti della mattinata ricordando poi le parole di Nico: "È rinato soltando l'altro ieri. Avrebbe due giorni!" Ma sentiva che non era così. La sua testa (e anche il suo cuore) non ci credeva. Poi, però, quando si beccava a pensare queste cose, le scacciava con un "No, Annabeth, sono solo mere illusioni", per convincere se stessa.
E ora era in ritardo fradicio. E lei odiava non essere in orario.
Arrivò a scuola correndo all'impazzata, ma si bloccò in tempo per vedere un tipo, anzi un ragazzo, capelli scuri e molto alto che salutava una bambina. Da dietro, il ragazzo sembrava tale e quale a...
-Percy!?- sussurrò incredula osservandolo rientrare in macchina e andare via.
"Sto impazzendo, sto impazzando. Oh dei! Devo farmi rinchiudere in un manicomio." Pensò sbattendosi una mano in fronte, per poi prendere un bel respiro e correre verso l'entrata

***

-Quindi mi staresti dicendo che lo hai visto?- Nico la guardava con occhi increduli. -Seria?
Annabeth scosse la testa, esasperata. -Sembrava davvero lui. Magari sto impazzendo...
Will si versò un bicchiere d'acqua, intervenendo in quella che sembrava una conversazione alquanto assurda. -O magari è uno dei suoi cinque sosia sparsi nel mondo.
La figlia di Atena scosse la testa. -Però, se ci pensate, ragazzi, tutto coincide. Tu, Nico, mi avevi parlato di un piano che coinvolgeva Era, no? Ecco. Quella strega malvagia deve aver combinato qualcosa di strano, facendogli conservare l'età. E poi, stando a quel che ci ha detto quella commessa sul "figlio" si chiama come lo chiamava il signor D, adora il cibo blu... sempre se la negoziante si riferiva a quel ragazzo che ho visto a scuola io.
-E se fosse stato un mostro? Insomma una tattica per ucciderti?
-Intendi dire che la commessa, camuffata dalla Foschia, ha voluto farle credere che Percy è vivo, per poi far in modo che Annabeth lo vedesse e gli andasse in contro per ucciderla?- chiese Will mentre cercava invano di riempire il piatto del fidanzato con un mucchio di pasta che il figlio di Ade si ostinava a respingere.
-Esattamente- annuì il ragazzo-emo guardando male il figlio di Apollo quando riuscì a riempirgli il piatto.
Annabeth scosse la testa, pensierosa. -Ci avrebbe attaccati direttamente nel negozio, senza creare tutta questa storia. Conosco fin troppo la psicologia dei mostri. E poi gli sarebbe convenuto di gran lunga attaccarci prima.
-Ma se fosse come dici tu, Annabeth, allora Era ti ha fatto un favore. Ha trovato un modo per riportarlo in vita senza farlo rinascere. Magari vuole farsi perdonare, non credi?- ragionò Will, mentre usciva dalla cucina con una grossa teglia di verdure grigliate.
Lei sbuffò, abbattuta. -Non lo so. So solo che lo scoprirò.- Constatò infine
-Hai un piano?- le chiese Nico, infilzando un pezzo di pomodoro e portandoselo alla bocca.
Lei sorrise leggermente. -Ovvio. Ma prima dobbiamo capire se non sono impazzita.

Angolo autrice
E oggi doppio capitolo! Amatemi comeio amo voi. I vostri commenti mi commuovono. Grazie davvero
V.V.T.B

Percy's deathWhere stories live. Discover now