XI

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Mentre saliva l'ascensore, Nico sentiva il cuore pesante. Lo spirito di Percy, poche ore prima, gli aveva spiegato il piano e il figlio di Ade non approvava. Era troppo spericolato e impossibile. Infatti, il figlio di Poseidone aveva esortato il cugino di chiedere udienza con una certa dea, e Nico dubitava che quest'ultima avrebbe accettato volentieri. Finalmente le porte dell'ascensore si aprirono e il ragazzo-emo ne uscì con calma. Non moriva dalla voglia di vedere la divinità in questione. Mentre camminava, Nico ebbr l'opportunità di ammirare il paesaggio. Era qualcosa di incantevole e unico. Il giardino più grande del mondo, adornato da migliaia di piante e fiori di tutti i tipi e attraversato da un vialetto che terminava in cima ad una grossa montagna: Il monte Olimpo, su cui sorgeva l'enorme dimora degli dei.
Nell'aria aleggiavano diversi profumi e una musica in grado di rallegrare persino l'animo buio del ragazzo, sicuramente opera delle muse e dei vari satiri e ninfe che abitavano quel luogo.
Dopo un bel po' di camminata ( e anche di volo grazie ad un pegaso di passaggio, perché alrrimenti non sarebbe mai riuscito a scalare il monte) il figlio di Ade raggiunse l'entrata dell'Olimpo. Le maestose porte d'oro erano spalancate vi entrò, con poco entusiasmo.
Una sola figura era presenta nell'immensa sala dei troni che quando lo notò lo invitò ad avvicinarsi con un gran sorriso.
-NICUCCIO!- La dea spalancò le braccia, come per abbracciarlo.
-ehm, salve, divina Afrodite- salutò il figliovdi Ade con un certo imbarazzo. Nonostante Nico fosse gay e non provava attrazione verso le ragazze, non poteva non ammettere che Afrodite era bellissima perfetta e... il ragazzo scacciò quei pensieri dalla testa, che erano sicuramente frutto della dea.

-Allora, Nicuccio, è successo qualcosa nella tua vita amorosa? Hai problemi con Will? Oppure hai semplicemente intenzione di rivoluzionare il tuo guardaroba? Perchè se è così sai bene che sarei felicissima di aiutarti! Cominciamo subito!- la dea schioccò le dita e in men che non si dica Nico si ritrovò vestito di tutto punto con una costosa maglia di Armani, un giacca di Gucci e dei pantaloni neri strappati con delle silver anch'esse nere. -Almeno aveva conseravato il suo stile- pensò

-veramente io...- Nico squadrò a disagio i suoi nuovi indumenti.

-Tranquillo, Nicuccio caro, non voglio nulla in cambio. È sempre un piacere aiutare qualcuno a vestirsi bene!

-Veramente stavo cercando la bovi...cioè Divina Era, dovrei parlarle- Nico divette mordersi la lingua per non scoppiare a ridere e Afrodite sbattè le sie lunghe viglia con grazia. -Oh, beh, Sua Maestà è in camera sua, impegnata ad escogitare maledizioni per i sem- la dea fu interrotta da un fragoroso rumore, come se qualcuno stesse sbattenso una porta, infuriato.
-AFRODITE!- tuonò una possente voce femminile. La dea scattò subito sull'attenti
-Ehm, mia regina, stavo solo raccontando al nostro caro amico figlio di Ade come sia ehm...simpatica e dolce la nostra sovrana...-
Una figura avanzò nella sala, dirigendosi con passo deciso e alterato verso i due.
-Bene! Io vado a rinorchiare qualche bwl mort...cioè a fare la spesa- la dea Afrodite si allontanò con una risata nervosa salutando Nico con la mano.
La figura, ignorando il comportamento della dea dell'amore si avvicinò al figlio di Ade. Era alta all'incirca due metri, come tutti gli dei, del resto, e indossava un lungo chitone greco con una cinta dorata che metteva in risalto le braccia, anch'esse adornate da grossi bracciali d'oro. Il volto era regale, incoronato da una lunga chioma di capelli argentei.
La divinità squadrò con fare da superiore il ragazzo. - Ebbene, Nicholas Di Angelo? Perchè hai chiesto udienza con me?-
Il figlio di Ade si fece piccolo piccolo, causa di quello sguardo accusatorio. -Per quale motivo?- lo incitò a rispondere lei, aumentando l'ansia di Nico.
-Vorrei chiederle un favore, anche se son sicuro che sprecherò solo fiato, tuttavia vorrei mettere alla prova il vostro buon cuore e diciamo...darvi un'altra possibilità di farvi perdonare- il ragazzo alzò lo sguardo con sfida diretto a quello freddo della dea dimenticandi il timore che essa incuteva. Lei gli rivolse uno sguardo penetrante e Nico ingurgitò. Forse era stato troppo sfacciato e si capiva dagli occhi che la dea lo stesse per fulminare seduta stante. Ma con grande sorpresa del figlio di Ade, la dea, dopo averlo osservato con fare da snob, si sedette con calma sul suo trono invitandolo con un cenno della mano a raccontare. Il ragazzo le spiegò tutta la faccenda e il piano di Percy. Alla fine del racconto la dea sorrise, in un modo leggermente inquietante.
-Quindi tu vorresti che la sottoscritta Regina dell' Olimpo, aiutasse quell'insulsa figlia di Atena facendo risorgere Perseus?- chiese, con un ghigno stampato sul volto.
Nico sentì ribollire il sangue di rabbia, per come quela specie di vacca aveva definito Annabeth, ma decise di non darlo a vedere.
-Esattamente-
La dea lo guardò. -Mi hai convinto, Di Angelo, ma farò molto più di questo.- e scoppiò in uma fragorosa risata sadica.

Angolo autrice
Allora, carissimi semidei greci/romani. Come va? Le vacanze sono finite e si ritorna al lavoro!
So di avervi promesso che avrei fatto in modo di aggiornare il prima possibile, ma non ho potuto dato che i miei hanno deciso che "le vacanze non sono fatte per stare su internet e il cellulare", parole loro. Tuttavia non ho smesso di scrivere questa storia e ho già tutti i capitoli pronti.
Un abbraccio virtuale e buon inizio Società Che Uccide Ogni Libero Alunno!

Percy's deathNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ