Passarono due anni da quel terribile attacco della Manticora.

Annabeth si laureò in pochissimo tempo (per una comune mortale sarebbe impossibile, ma aveva Atena che la appoggiava) e divenne una dei più illustri architetti degli Stati Uniti. Nico la ammirava perché nonostante l'immenso dolore che le aveva procurato la perdita del suo ragazzo, lei era riuscita comunque a farsi forza e a seguire il suo sogno con successo. Altro che debole, come sosteneva lei. In quel periodo gli era stato affidato un incarico non molto importante ma a cui lei teneva moltissimo: doveva riprogettare la piscina vicino l'appartamento di Sally, quella frequentata da Percy prima di morire. Grazie all'aiuto della madre, la figlia di Atena era riuscita a convincere i ceti più alti a chiamare la struttura "Piscina comunale Percy Jackson". La ragazza sosteneva di aver visto il figlio di Poseidone in sogno dove lui le chiedeva di progettare qualcosa di permanente in suo onore e l'architetto pensava che avrebbe fatto più che piacere al ragazzo della sua idea.

Anche Will era diventato un eccellente dottore, e dopo essersi laureato in medicina (anche lui molto in fretta grazie all'aiuto di Apollo) a pieni voti, aveva aperto un grande ospedale gestito da lui e Nico gli faceva da segretario. Adorava lavorare con il figlio del dio Sole.

Tutti i fine settimana tornavano al Campo Mezzosangue lasciando la struttura ospedaliera ad un altro figlio di Apollo, di cui Will si fidava cecamente e durante una di questi successe.

Erano in riva al mare, sotto l'ombrellone, Will era sdraiato su una sdraio con un cocktail a prendere il sole (ma dai!) e Nico stava leggendo un libro sui danni dei viaggi-ombra per i figli di Ade, scritto da Will in persona solo esclusivamente per il suo ragazzo. Ad un tratto Will interruppe la quiete rilassante, molto insolita quando si sta in compagnia di Will Solace. -Ehi Death-Boy, vedo che il mio libro ti sta piacendo molto- ammiccò sorridendo il figlio di Apollo.

-Lo leggo solo perché tu mi hai minacciato di non darmelo più per un mese

-Pervertito!

-Ricattatore!

-Death-Boy pucciosonee

-Io non sono pucciosone! Io sono il principe della morte, DOVREI FAR PAUuUuRA- Nico splancò le palpebre e imitò uno zombie alzando le braccia in aria e sventolandole

-Hai ragione, sei il principe della morte più pucciosone del mondo! E anche il mio futuro marito- Will si alzò dalla sdraio e si inginocchiò davanti a lui. Nico sentì le guance scaldarsi e cominciò a sudare.

-C-come scusa?-

-Mi hai sentito: Mi vuoi sposare?- Will tirò fuori dal borsone da spiaggia una scatolina nera con dei soli qua e là. Nico non ci poteva credere, ma non voleva svenire come faceva sempre Jason, altrimenti Dante Alighieri avrebbe chiesto il copyright anche a lui. Quindi non potè trattenere le lacrime.

-Si, si, si, ovvio che lo voglio-

Dopo quell'ultima affermazione la spiaggia, che fino a quel momento era stata deserta, venne inondata da una mandria di semidei agguerriti con a capo Annabeth, che presero i due innamorati e li buttarono nel mare. Prima di finire in acqua Nico vide la figlia di Atena piangere. Ma non erano lacrime di sofferenza, erano di felicità. Felice di aver rivissuto in qualche modo il suo primo vero bacio con Percy attraverso il suo fratellino.

Angolo autrice:

La storia non è ancora finita, scusate. Pensavo di riuscire a scrivere tutto in questo capitolo e invece la cosa si sta dilungando troppo e per non farlo troppo lungo ho deciso di dividere il capitolo in due parti.

Shippatori della Solangelo, contenti?

Percy's deathWhere stories live. Discover now