Capitolo 20 - Giorno 76 (ultima parte)

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Il silenzio è una delle poche cose che porta una vera sensazione di pace; è il silenzio quello che riesce a portare parole mai pronunciate, direttamente nel cuore delle persone.
Esattamente questo stava succedendo a Jungkook e Jae.
Quella giornata di giugno, cominciata come tante altre, verso la fine aveva regalato ai due esattamente quello di cui avevano bisogno: chiarezza.

Nella mente di Jae, Jungkook era sempre presente, sia che lo volesse ammettere o meno, e la stessa cosa valeva pe lui, solo che le paure, i dubbi, la sensazione di non essere abbastanza per l'altro, li aveva spinti a pensare che tra di loro non potrebbe mai nascere qualcosa, o che sarebbe comunque meglio che non succedesse.

Jungkook si era accorto, però, di come cambiasse quando lei era presente, aveva capito l'attrazione che provava, l'aveva sentita dalla prima volta che l'aveva vista, ma aveva paura.
Aveva paura di non farle del male, aveva paura della sua posizione, di quello che la compagnia, i suoi compagni ed i fan potrebbero dire a riguardo... era semplicemente spaventato dall'idea di non saper gestire quello che gli accadeva, ma quella sera non riuscì più ad ignorare tutti gli istinti che gli gridavano di fare qualcosa, di non lasciarla andare, e per la prima volta in vita sua, si abbandonò ai suoi sensi e fece quello che voleva fare da molto tempo: la baciò.

Le loro labbra si incontrarono come dei vecchi amici, in una danza passionale ma dolce allo stesso tempo, un bacio aspettato e voluto da entrambi, coi cuori uniti quella notte.

Le mani di Jungkook si avviarono verso la vita di Jae e quest'ultima, in preda all'euforia più totale, si mosse lentamente sul suo bacino, e senza mai rompere il bacio, prese delicatamente il viso del ragazo tra le sue mani, continuando quello che poteva descrivere come il bacio migliore della sua vita.

In modo automatico, le mani di lui fecero per andare più in basso, verso i glutei, per scoprire un po' della ragazza che aveva annullato il resto del mondo in quel momento, ma si fermò dal compiere il gesto, staccandosi di solo qualche millimetro da lei, per accarezzarle il viso e riprendere fiato.

- Se stai cercando di capire quanto posso controllarmi, devo dire che hai scelto la posizione giusta. – ridacchiò beffardo.
- Perchè? Ti sembra una posizione indecente? – scherzò a sua volta, muovendo a malapena il bacino sul suo ancora un po'.
Jungkook chiuse gli occhi per un istante, godendosi quel contatto pieno di peccato, riempendosi il cervello di immagini poco caste di lei, e sospirò pesantemente mentre aprì gli occhi con un ghigno presente sul volto.

- Stai giocando col fuoco. – parlò con un tono più basso del normale, una tonalità che quasi inebriò il cervello di Jae, già libertino a causa del vino.
- Io? – domandò in modo innocente portando le mani al petto e facendo gli occhi grandi.
- Ihm. – mentre annuiva, gli occhi del minore erano già chiusi, il viso già si spostava automaticamente verso quello di lei, le sue labbra avide cercavano quelle di lei e Jae accolse quell'unione in modo docile, assaporando ogni centimetro delle labbra del ragazzo che si muovevano in modo terribilmente sensuale.

Jae si immerse totalmente nel bacio, facendo vagare le sue mani sul petto scolpito del ragazzo che sentì la pelle andare a fuoco in ogni punto che veniva toccato da lei.
Mise entrambe le braccia sulla sua schiena e la tirò a sè fortemente, facendo scontrare i loro tronchi, azione che fece uscire un lamento dalle labbra di Jae, direttamente su quelle di lui.
Il gemito uscito dalla sua bocca, annebbiò il cervello del minore, che volle sentirla continuare a emettere quei suoni disperatamente, motivo per cui approfondì il bacio facendo incontrare le loro lingue, sentendo il suo membro irrigidirsi sempre di più ed il controllo su sè stesso diventare sempre più lontano.

Per Jae, invece, la sensazione che le fece perdere la testa completamente, fu solo quella stretta in cui l'aveva intrappolata: le sue braccia forti, le sue gesta decise, ogni sua azione avendo il solo scopo di averla.
In preda all'eccitazione, i movimenti di Jae diventarono più fluenti ma anche più erotici, come per esempio le dita tra i capelli di Jungkook, che ricordavano a quest'ultimo quanto avesse aspettato quel momento oppure il modo in cui strusciava sul suo bacino, sempre più vogliosa, sempre più disponibile, sempre più sua.

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