Capitolo 15 - Giorno 53 (ultima parte)

334 16 0
                                    

- Come potrebbe darmi fastidio sapere che ti stai avvicinando a me? -

Il cuore di Jae semplicemente sembrava non volersi calmare dentro al suo petto: la vicinanza di Jungkook, il suo odore e le magnifiche parole che le aveva appena detto, l'aveva obbligata a dimenticarsi completamente del freddo proveniente dal ghiaccio attorno a loro, ed ora il calore nelle gote che diventava sempre più difficile da ignorare, la fece abbassare lo sguardo imbarazzata, facendo sorridere Jungkook che non riusciva a toglierle gli occhi di dosso per quanto gli sembrasse carina.
- Che c'è? – domandò il ragazzo non riuscendo a nascondere il suo sorriso, anch'esso timido.
- Niente! – il tono di lei risultò molto più acuto del solito e di nuovo la ragazza si imbarazzò.

"Stupido cuore smettila di palpitare come un forsennato!" continuava a ripetersi mentalmentema senza alcun risultato.

- Non devi sentirti in imbarazzo, sto solo dicendo la verità. – continuò Jungkook ancora più spavaldo e Jae, ormai ai culmini della timidezza, si coprì il viso con le mani intenerendo così tanto il minore che avanzò di un passo e la nascose tra le sue braccia ancora una volta, ormai fregandosene se fosse rispettuoso o meno – Ora puoi arrossire quanto vuoi, non ti vedrà nessuno. – sussurrò quelle parole dolcemente viciono all'orecchio di lei, mentre le piccole mani di Jae strinsero la schiena di lui.
- Grazie. – la sua voce era ovattata, parlando nel petto di Jungkook – Non me la cavo molto bene quando mi lusingano. –
Jungkook alzò le sopracciglia in segno di stupore.
- Molto strano, pensavo ricevessi complimenti a raffica. –
- No, quello sei tu, il signor celebrità, ricordi? – il ragazzo a malapena riuscì a soffocare una risata – Io sono una semplice e normale ragazza nell'ultimo anno di università che cerca disperatamente di costruirsi un futuro. –
- Che detto così sembra una pena di morte. –
- Non è una pena di morte, ma è molto più difficile visto che tu sei già a posto da questo punto di vista. –

Quella conversazione strana andò avanti per un bel po', ma senza che i loro occhi si incontrino mai: rimasero abbracciati per tutto quel tempo, che ormai, ai due, sembrava quasi non scorrere più, incapaci di mettere fine al contatto tra i loro corpi, mentre i loro amici erano intenti ad osservare ogni loro movimento da un tavolo decisamente appartato, al di fuori dalla pista.

- Stanno in quella posizione da molto tempo ormai. – Nari commentò letteralmente fissando le sagome dei due.
- Magari non li fissi come uno stalker assassino... – Daeshim intervenne guadagnandosi un'occhiataccia da Nari.
- Mi sembra, per caso, di sentire lamentele? – la ragazza poteva incutere timore se lo desiderava – L'unica cosa di cui mi pento è di non aver portato un binocolo. –
- Perchè non l'hai detto subito? – domandò Tae allegro, pescando dal suo zainetto un paio di binocoli piccoli sotto lo sguardo stupefatto dei presenti.

Tutti, ovviamente, lo fissarono a bocca aperta, incapaci di rinvenire.

Nari: - Non che mi dia fastidio, per carità, la pazzia è la qualità che apprezzo di più in un essere umano, ma per l'amore di tutto quello che è santo e giusto su questa terra... che cazzo ci fai con un paio di binocoli dietro?? –
Taehyung scrollò le spalle.
- Non esco mai senza! – la risposta uscì come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Tutti i presenti spostarono lo sguardo dai due piccioncini abbracciati sul ghiaccio a Tae, che stava regalando loro il suo classico sorriso quadrato, non capendo cosa avessero tutti da fissarlo... cioè, erano solo un paio di binocoli a parere suo!

- Va bene, avevo sentito che sei quello strano del gruppo ed a quanto pare la tua stranezza mi torna utile, per cui, Tae, possiamo essere amici, ufficialmente. – Nari disse velocemente facendo Yoongi e Jin ridere dopo essersi scambiati un'occhiata veloce – Ora dai qua quei binocoli. –
- Uhm... Nari-noona... - Jimin tentò di intrufolarsi rispettosamente nella missione non-così-segreta di Nari - Magari così attiriamo troppo l'attenzione... –
- Beh, Jimin, se hai un'idea migliore sono tutta orecchi. – rimbeccò prontamente, già guardando Jae e Jungkook con l'aiuto dell'oggetto.

- Io ne avrei una! – intervenne Jin – Magari potresti lasciare che la tua amica ed il mio amico abbiano un po' di privacy. – e così dicendo, il ragazzo, con movimenti lenti, prese dalle mani di Nari il binocolo, posandolo sul tavolo.
- Non siete per niente divertenti. – concluse la ragazza incrociando le braccia e sbuffando – Ora non sapremo mai cosa sta succedendo. –
- Beh, posso dirti che qualcosa sta succedendo: stanno venendo in questa direzione. – Daeshim commentò a bassa voce sorseggiando dalla sua tazza mentre i presenti tentarono di spostare lo sguardo da loro, visibilmente impacciati.

Jungkook e Jae erano terribilmente in imbarazzo, anche se, per dirla tutta, non era successo assolutamente nulla di compromettente o spinto, si erano semplicemente abbracciati per un lungo periodo di tempo siccome nessuno dei due voleva lasciare l'altro, ma dopo aver finito quella strana discussione, si staccarono l'uno dall'altra a malavoglia, e cominciarono semplicemente a ridere.
Lei, dall'imbarazzo e dalla frustrazione di non sentirlo più così vicino a sè, lui per il desiderio, perchè voleva continuare a sentirsi il suo protettore, voleva battibeccare ancora, con lei tra le sue braccia.
Una volta separati i loro corpi, si sentirono completamente storditi, si guardarono intorno per localizzare i loro compagni ed a quanto pare le emozioni giocarono loro brutti scherzi, in quanto nessuno dei due fu capace di vederli, per cui semplicemente decisero di uscire dalla pista e bersi un thè fino a quando non avrebbero incontrato gli altri.

- É una mia impressione, o quei due ci stanno volutamente ignorando? – domandò Yoongi quasi a bocca aperta, sorpreso dal fatto che Jungkook stesse dimostrando un coraggio diverso, che i Bangtan non avevano mai visto e soprattutto col quale non erano decisamente abituati.
- Secondo me non ci hanno visti. – anche Hoseok, sorpreso dal comportamento del più piccolo, tentò di giustificare quest'ultimo.
- Non c'è dubbio ragazzi: sono rincoglioniti. – Jimin annuì in modo energico col capo all'affermazione di Daeshim.
- Il nostro piccino sta crescendo. – Jin fece finta di togliersi una lacrima immaginaria dall'occhio sotto lo sguardo quasi paterno di Namjoon che pensava la stessa cosa.

Mentre i ragazzi commentavano l'assenza di attenzione da parte dei due, Jungkook e Jae avevano preso posto ad un tavolo, notevolmente lontano dal gruppo, ed avevano già ordinato due thè: per lei alla fragola e per lui alla vaniglia.

- Allora, signor celebrità, come sta andando la vita? –
- Non c'è male, sai... fama, soldi... me la cavo insomma. –
- Oh, quanto deve essere difficile vivere la tua vita. – Jae posò una mano sulla fronte e l'altra sul cuore in modo drammatico – E di Bunny invece? Che mi dici? –
Il sangue gelò nelle vene del minore: aveva completamente dimenticato della piccola bugia che ora stava diventando alquanto grande.

- Sei abbastanza fissata con questo tizio, non è che ti piace? – chiese lui facendo spazio al cameriere che stava posando le tazze di fronte a loro.
- Cosa? Ma se non l'ho neanche mai visto! È solo che sono molto curiosa di sapere chi sia, è entrato nella mia vita per puro caso e parlando con lui ogni giorno... è naturale che voglia sapere più cose su di lui. –
Jungkook annuì guardando la ragazza che stava trafficando col miele: i suoi gesti sembravano ipnotici per il minore.

StarstruckWhere stories live. Discover now