Capitolo 5 - Giorno 44

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Maggio era già cominciato e Jae, insieme ai suoi amici, furono sottoposti al primo esame della stagione.
La ragazza continuò a parlare tramite messaggi con quel tizio che si faceva chiamare Bunny e piano piano, costruirono una relazione strana, ma piacevole.
Parlavano di molte cose ma sempre per poco tempo, solo la sera riuscivano a parlare un po' di più, quando il ragazzo le confessava di aver finito il "lavoro".
Jae si chiedeva che razza di lavoro ti faccia svegliare di mattina alle 5 e finisca così tardi la sera, ma Bunny le aveva rivelato che i soldi che guadagnava erano non di poca importanza e Jae sapeva bene cosa vuol dire non avere denaro e quanto sia difficile la vita senza quest'ultimo, per cui, da un lato, riusciva a capire perchè ci mettesse così tanto cuore nel suo lavoro. Dall'altro lato non capiva perchè non volesse rivelarle che tipo di lavoro fosse.
Questo tizio sembrava molto aperto, intelligente e divertente però quando parlavano di alcuni argomenti era come se si chiudesse a riccio, non voleva parlarne, era tutto alquanto strano, ma Jae reputava quei messaggi giornalieri come una pausa dalla vita reale e la possibilità di chiacchierare con qualcuno che non l'avrebbe giudicata, che non avrebbe avuto motivo di mentirle se chiedeva un'opinione e con qualcuno che la faceva anche ridere.


La ragazza stava festeggiando la fine del primo esame in una caffetteria chiamata The Min's, situata proprio vicino all'università con i suoi fidati amici, lamentandosi di quanto fosse stato difficile e stressante, ma consolandosi a vicenda, ripetendo che almeno uno era andato e ne rimanevano solo altri 8 per ciascuno.
- Come va con Bunny? - domandò Daeshim sorseggiando il suo frappè.
- Glie lo chiedi come se fosse il suo ragazzo. - commentò Nari - Francamente è inquietante. -
Jae rise all'affermazione dell'amica.
- Mah, bene. È come se avessi un amico di penna, o in questo caso di messaggio. Durante la giornata non parla molto, e neanche risponde, sembra non abbia il cellulare con sè. Poi di sera intorno alla mezzanotte, comincia a voler chiacchierare di brutto ed è per colpa sua che ora vado a letto intorno alle 2 ogni notte. - disse Jae osservando distrattamente fuori dalla finestra dei piccioni che svolazzavano nella piazza.
- Addirittura? Vai a dormire così tardi per lui? - Nari era scioccata: la sua amica era seria su poche cose, ma il sonno era una di queste.
- Sì, lo so che è strano... ma mi piace parlare con lui sinceramente. - la ragazza fece una pausa guardando il pavimento imbarazzata per qualche secondo - E poi abbiamo tante passioni in comune, per esempio gli piace giocare e guardare anime e poi la musica, ci scambiamo sempre un sacco di musica e riesce anche a farmi ridere quand... -
- Hey! - gridò Nari interrompendola, guardandola con occhi sgranati e stringendo la tazza tra le mani con un po' troppa forza - Da come lo stai descrivendo sembrerebbe tu sia innamorata di questo tizio. - momento nel quale gli occhi di Daeshim caddero su Jae e quest'ultima abbassò nuovamente lo sguardo pensierosa.
- Uhm... Jae? Ti prego dimmi che non ti sei innamorata di un tizio in meno di tre settimane e che non hai mai incontrato per di più. - lo sguardo dell'amico era supplichevole, come se quello fosse il momento in cui avrebbe giudicato la sua salute mentale.
- Ma no... è solo... piacevole parlare con lui. Tutto qui. - rispose con un sorriso Jae.


Nel mentre, Jungkook aveva appena finito di fare le prove ed ora era per terra con braccia e gambe aperte come una stella marina, un fiatone coi fiocchi, gli occhi chiusi ed i muscoli indolenziti.


- Per favore, qualcuno lo faccia smettere.- si lamentò il minore riuscendo a stento a parlare.
- Sì, clemenza! - questa volta Jimin fu quello ad esprimere il suo disappunto.
- Ragazzi, domani c'è il concerto, dobbiamo dare il massimo.- Namjoon aveva ragione ovviamente, come al solito ma gli altri erano addirittura troppo stanchi anche per pensare.
- Ma hyung... abbiamo ballato e cantato Blood Sweat and Tears già migliaia di volte.-
- Solo un'altra volta.- replicò lui con sguardo supplichevole soprattutto rivolgendosi verso Jin che sbuffò arreso.


Dopo altre tre prove finalmente si fermarono.
- Non mi sento più i piedi.- Tae proferì appoggiando la schiena al muro della sala prove con un'espressione disperata.
- Non mi sento più il corpo.- Yoongi aggiunse.
- Veramente io non sento più niente. - aggiunse Jin per poi bere quasi un litro d'acqua tutto in una volta, provocando in Namjoon un consistente stupore.
- Direi che ci siamo meritati un frappè almeno. Offro io!- esclamò Jungkook veloce, sperando fortemente di andarsene dalla sala prove.
Non perchè non gli piacesse ballare, anzi, ma aveva paura che Namjoon avrebbe ricominciato a farli sudare. È troppo scrupoloso certe volte ma è anche vero che quest'attenzione ai dettagli li aveva fatti diventare quello che erano e aveva imparato così tante cose da lui che non gli sarebbe bastata una vita per ringraziarlo.

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