Capitolo 19 - Giorno 76 (parte 3)

273 16 3
                                    

- Ciao Jeremy. – la voce di Jae era diversa da come la ricordava Jungkook, era quasi ovattata, sognatrice, emozionata.
Il minore ridacchiò capendo l'effetto che aveva avuto su di lei e la ragazza portò l'indice alle labbra disegnate in un sorriso, facendogli capire di non fare rumore.

- Sono con... – Jae fece una pausa per guardare Jungkook che semplicemente inarcò le sopracciglia con fare arrogante - ... un amico. – concluse per poi guardare un punto indefinito della stanza, il sorriso solare ancora stampato sul suo volto.

- Lavoro? Per me? Sarebbe stupendo! –
Jungkook osservava la ragazza in silenzio: il modo in cui gesticolava, come gli angoli della bocca si alzavano quando sorrideva e le illuminava l'intero viso, come si spostava ciocche di capelli continuamente per metterle dietro all'orecchio.
Sempre a destra, mai a sinistra.

Il fatto che stesse parlando con questo "Jeremy" gli dava fastidio però il ricordo del bacio che stavano per scambiarsi prima infose nel suo cuore una felicità che nulla sarebbe stato in grado di placare ora.

Non si rese conto nemmeno di quando finì la conversazione, non sentì quello che disse poi, era troppo concentrato ad ammirarla, a notare i minimi particolari che facevano di Jae la persona unica davanti a lui.
- Lavoro? – domandò il minore una volta che la ragazza riprese posto accanto a lui sul divano, essendo l'unica cosa che si ricordò della conversazione.
- Già, a quanto pare Jeremy è riuscito a trovarmi qualcosa per l'estate, o almeno credo, ci vedremo domani per discuterne. –
Jungkook inarcò un sopracciglio.
- Da soli? –

Jae lo squadrò per qualche secondo.
- Beh... sì. Credo di sì. –
Il ragazzo semplicemente annuì.

Non poteva certo dirle che l'ideea di lei, con un ragazzo e da soli per giunta, non gli andava per niente a genio, però non poteva neanche dirle qualcosa a riguardo: non ne aveva il diritto.

- Perchè sembri così preoccupato tutto d'un tratto? –
Jungkook ghignò.
- Beh, non mi sembra molto prudente da parte tua uscire da sola con ragazzi. Sto solo salvaguardando la tua incolumità. –
- "Ragazzi"? – Jae ridacchiò divertita – Kookie, è solo UN ragazzo, per non parlare del fatto che siamo amici da un bel pezzo, quindi non preoccuparti della mia "incolumità". – parlò, facendo le virgolette in aria con l'indice ed il dito medio – E poi mi so difendere, non devi proteggermi. –
- Davvero? E se ti chiedessi ora di uscire, alle 11 di notte, a comprare un'altra bottiglia di vino tutta sola, ci andresti? –
- Jeon, mi vuoi ammazzare? – disse la ragazza con gli occhi sgranati, per poi scoppiare in una risata.
- Visto tutto il coraggio che ti ritrovi... – replicò scrollando le spalle, incapace di nascondere l'espressione divertita che gli rendeva il viso luminoso.
- Visto che entrambi godremo del vino, propongo che tu venga con me. – proferì provocatoria.

Senza darle una risposta vera e propria, Jungkook si alzò dal divano dirigendosi verso la porta, seguito da una Jae decisamente allegra.
Una volta fuori dal palazzo, i due si guardarono in giro attentamente; l'ultima cosa di cui avevano bisogno erano paparazzi, fan o altre persone che possano complicare la vita ad entrambi, ma a quell'ora di notte, non c'erano in giro che i gatti randagi nel quartiere della mora.
Questo non fermò Jungkook dal coprirsi comunque il viso con una mascherina prestatagli da Jae.

Il negozio aperto 24 ore era proprio dietro l'angolo, e per tutto il traggitto, i due non fecero altro che comportarsi come due bambini: rincorrendosi, nascondendosi l'uno dall'altro dietro le macchine parcheggiate ed acchiappandosi a vicenda fino a quando, una volta girato l'angolo per arrivare al negozio, davanti ai due apparì un enorme cartellone appicicato ad un edificio ancora più enorme che ritraeva i BTS, quindi naturalmente anche Jungkook era tra loro.

Jae sorrise alla vista dell'enorme cartello pubblicitario.
- E pensare che invece di dedicarti alla tua carriera sei con me per le strade di Seoul in cerca di vino. –
- A pensarci bene non hai una buona influenza su di me. –

Jae lo colpì dolcemente sul braccio.
- Se non mi sbaglio sei stato tu a chiedere una seconda bottiglia di vino. –
- É vero, ma sei stata tu ad accettare. – completò la frase offrendole un sorriso sincero che nuovamente imbarazzò la povera ragazza.
- Va bene Jeon, visto che sono la maggiore qui, è mio dovere accollarmi la responsabilità delle tue azioni. –
- Quindi...-
- Quindi, ho finalmente finito l'università, dopo anni di studio, fatica, disperazione e sudore... francamente non me ne fotte un cazzo della mia influenza su di te oggi. Voglio solo festeggiare. –
Jungkook esplose in una fragorosa risata sentendola imprecare proprio prima di entrare nel negozio, ed accompagnato da Jae, riempirono il posto di allegria.

Comprarono vino, ma non solo, passarono dal Mc'Donalds, nascondendo la bottiglia di vino come meglio potevano e divertendosi delle reazioni dei pochi passanti che li guardavano con rimprovero, soprattutto i più anziani.
Dopo quasi un'ora rientrarono finalmente nell'appartamento di Jae, con Jungkook che teneva saldamente la bottiglia di vino nella mano destra e Jae con la busta del fast food.
Continuando a chiacchierare e scherzare, Jungkook si sedette sul divano intanto che Jae tentava di fare ordine sul tavolo per mangiare.

- Mangiamo qui. – propose il ragazzo, indicando con la mano il pavimento sul quale poi s'accasciò.
Jae inarcò un sopracciglio.
- Per terra? Sei per caso un cavernicolo? –

Con uno scatto veloce, Jungkook aggrappò Jae per il polso e la fece cadere su sè stesso che si trovava già sul pavimento seduto e con la schiena appoggiata alla parte inferiore del divano.
I due cominciarono a ridere per l'imbarazzo, vista la posizione decisamente perversa in cui si ritrovarono, con Jae che si accomodò sul bacino di Jungkook e posò le mani sul petto del minore.
- Jeon Jungkook, un uomo d'azione. – ridacchiò la maggiore per poi fare una leggera pressione sulle braccia di Jungkook per liberarsi dalla sua stretta, ma le sue braccia non ne volevano sapere di lasciarla andare, e man mano che i loro sorrisi si dileguavano ed i loro occhi si parlavano, un'altra emozione prese il sopravvento su entrambi: attrazione.

I loro sguardi si incrociarono per l'ennesima volta quella sera, ma questa volta nella testa di Jungkook non c'erano più dubbi, niente più inibizioni, niente più imbarazzo, aveva capito quanto la desiderasse, era finalmente palese. Il poco tempo insieme aveva chiarito i suoi sentimenti più di quando si scervellava da solo nella sua stanza, i suoi occhi lo invitavano, il suo sorriso lo tranquillizzava ed il lato infantile che aveva visto prima in lei, gli fece martellare il cuore così come mai gli era capitato.

- Jae... – ancora tenendola stretta tra le braccia, la sua voce risultò come un sussurro sensuale a qualche centimetro dal viso di lei.
- Hm...? – se all'inizio la ragazza volle scappare dal suo abbraccio, ora non avrebbe voluto muoversi di un millimetro, completamente ipnotizzata dalla sua voce, dalla sua presenza, dal calore del suo corpo. Si sentiva la ragazza più fortunata del mondo.
Jungkook le spostò alcune ciocche di capelli dal viso, per poi sorriderle dolcemente.
- Sei molto bella. –

Un leggero rossore si fece spazio nelle guancie di lei, chiaro segno dell'effetto che le sue parole avevano avuto, ed abbassò la testa, in preda all'imbarazzo.
La mano di Jungkook viaggiò dalle sue gote fino al mento, per poi obbligarla ad alzare la testa e tuffarsi nei suoi occhi ancora una volta.

- Ho un desiderio lacerante di baciarti. – disse in un eccesso di sincerità, intanto che il suo cuore cominciò a galoppare vertiginosamente pronunciando quelle parole, incapace di guardare altrove che alle sue labbra.
Jae, non seppe come reagire a tutto ciò, non sapeva cosa dire, o se doveva dire qualcosa a questo punto, nella sua testa era caos.

Jungkook non attese per molto la sua risposta, non aveva bisogno di sentire il suo permesso perchè sapeva da come lo guardava che non aspettava che una sua mossa.

Con una lentezza quasi esasperante, bruciò la distanza tra di loro e potè gustare per la prima volta le labbra della ragazza che gli aveva fatto perdere la testa.

StarstruckWhere stories live. Discover now