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-Derek, figliolo, ti va di seguirmi nel mio ufficio?-esordì il signor Stilinski dopo il pranzo consumato tra chiacchiere e sorrisi. La sua espressione era bonaria e distesa, ma Derek e Stiles non poterono fare a meno di irrigidirsi.

-Certo.-rispose comunque il più grande, cercando di non far trapelare il proprio turbamento. Appena prima che potesse alzarsi per seguire il suo datore di lavoro, sentì la mano di Stiles andare a stringere brevemente la sua, come per rassicurarlo. Quando incontrò i suoi occhi, il più piccolo gli stava sorridendo con dolcezza e, nonostante Derek sapesse bene che era forse più nervoso di lui, non potè fare a meno di ricambiarlo, stringendo a sua volta la sua mano sotto il tavolo prima di lasciarla andare per alzarsi.

L'ufficio del signor Stilinski era grande, ma era così disordinato da dare l'impressione trovarsi in uno spazio molto ristretto. O forse era solo Derek che percepiva le pareti restringersi, trasmettendogli la sensazione di essere un topo in trappola.

Noah andò a sedersi al tavolo, facendo cenno a Derek di accomodarsi davanti a lui e incrociando le mani sotto il mento, il sorriso benevolo ancora stampato in faccia.

-Allora.-esordì.-Come si è comportato Stiles in questi giorni?-

Derek non sapeva bene come rispondere. Lui era una guardia del corpo, non un babysitter.
-Ecco... Non si è messo nei guai.-articolò alla fine. La sua espressione risultava impassibile, ma dentro stava sudando freddo.

-Già. Beh, è sicuramente un traguardo.-rise il signor Stilinski.-Immagino che come primo incarico ti abbia dato del filo da torcere.-

-Qualche volta si mette in situazioni pericolose, ma lo fa sempre per ingenuità o per proteggere le persone a cui tiene.-rispose Derek scrollando le spalle. Era la verità: Stiles si metteva in pericolo sempre e soltanto per gli altri, nella fattispecie suo padre.

-È sempre stato così.-sorrise il signor Stilinski, e la sua espressione aveva qualcosa di nostalgico.-Lo ha sicuramente preso da sua madre.-aggiunse dopo qualche istante di silenzio. Adesso il suo sorriso si era fatto amaro, ma non mancava un pizzico di quell'amore che, Derek ne era sicuro, aveva caratterizzato il suo rapporto con la moglie.

-È una qualità di cui andare fieri.-disse soltanto.

-Lo è davvero. Ma mi dà un sacco di grattacapi, e immagino abbia fatto penare anche te.-ridacchiò il signor Stilinski. L'atmosfera si fece immediatamente più leggera, e Derek dispensò il primo vero sorriso da quando quella conversazione era iniziata.

-Un po'.-annuì, ripensando a tutti i momenti in cui aveva temuto che a Stiles potesse capitare qualcosa a causa di quella sua predisposizione a cacciarsi nei guai.

-Però hai svolto un ottimo lavoro, nonostante fosse il tuo primo incarico.-lo lodò il signor Stilinski.

-Grazie mille signore.-rispose Derek, nonostante si sentisse un po' in colpa ad accettare quei complimenti. La sua relazione con Stiles era andata decisamente oltre l' "ottimo lavoro" e non era sicuro che il signor Stilinski sarebbe stato felice di saperlo.

-Bene, direi di parlare del tuo compenso adesso.-affermò Noah, tirando fuori il blocchetto degli assegni.-Il tuo lavoro come guardia del corpo di mio figlio è terminato, ma avrei una proposta per te.-aggiunse poi.

                                 *****

Quando Derek si alzò per seguire suo padre, Stiles lo osservò con ansia finché non fu sparito dietro la porta dello studio, e anche a quel punto non potè fare a meno di rimanere a fissare il legno spesso che lo divideva dal più grande.

-Hai niente da raccontarci?-esordì a quel punto Ethan, che aveva osservato con interesse la scena. Aiden, che stava preparando del caffè, gli rivolse a sua volta uno sguardo che non prometteva nulla di buono.

-Non direi.-pigolò Stiles, provando l'improvviso impulso di fuggire e rifugiarsi in camera sua.

-Cosa ci dici del fatto che vi siete presi per mano appena due secondi fa e gli hai lanciato uno sguardo da soap opera?-lo incalzò Aiden, ammiccando in modo irritante in direzione della porta chiusa.

-Non so di cosa state parlando. Forse siete voi che dovreste smetterla con le soap opera.-scrollò le spalle Stiles, con tutta la calma che riuscì a racimolare nonostante si stesse schiaffeggiando mentalmente.

-Allora, a letto com'è?-chiese subito quella pettegola di Ethan, beccandosi uno sguardo esasperato dal fratello e rischiando di uccidere sul colpo Stiles.

-Oh mio dio non ci sono stato a letto!-quasi urlò.

-Ah no?-Ethan sembrava molto deluso.

-No.-ringhiò Stiles, sperando di suonare minaccioso come pensava.

-Beh, almeno vi siete baciati?-tornò all'attacco Ethan. Ok, evidentemente Stiles non era minaccioso come pensava di essere.

-No io...-balbettò Stiles, sentendosi tradito dal suo stesso corpo quando sentì il calore affiorargli alle guance.

-Ooh questo è decisamente un si.-gongolò Ethan. Stiles si girò verso Aiden in cerca di aiuto, ma quest'ultimo stava seguendo la conversazione con molto interesse e non sembrava intenzionato a venire in suo soccorso.

-Adesso vogliamo almeno qualche dettaglio.-si emozionò Ethan, portando la propria sedia più vicina a quella del più piccolo, che si scansò istintivamente e gli rivolse uno sguardo arrabbiato.

-Non avrete nessun dettaglio.-

-Quindi ammetti che ci sono dei dettagli.-lo incalzò Aiden. Traditore.

-No, non c'è nessun dettaglio.-si impuntò Stiles, le guance ormai color porpora.

-Certo. E allora...-fece per dire Ethan, interrotto dalla porta dello studio che si aprì, rivelando Derek e Noah che si stringevano la mano prima di uscire.

Seguì un attimo di silenzio carico di attesa, prima che il signor Stilinski si guardasse intorno ed esordisse con un - Il caffè è pronto?- che spostò l'attenzione dei gemelli da Stiles al caffè che nel frattempo avevano fatto traboccare dalla macchinetta.

-Oh merda.-sibilò Aiden, spegnendo il fuoco di botto ed andando a recuperare uno straccio.-Ne faccio subito un altro.-sospirò.

Mentre Aiden, Ethan e il signor Stilinski erano impegnati a rimettere su il caffè, Stiles afferrò furtivamente la mano di Derek e lo trascinò su per le scale con sé. Non poteva aspettare un secondo di più: aveva bisogno di sapere cosa gli avesse detto suo padre e, soprattutto, cosa tutta quella situazione significasse per la loro relazione appena nata.

-Allora?-esordì, appena si fu assicurato che la porta di camera sua fosse ben chiusa.-Cosa ti ha detto mio padre?-chiese, agitato.

Prima che potesse sparare altre domande, Derek gli prese il viso tra le mani e lo baciò, facendolo sbattere contro la porta che aveva appena bloccato e infilando le dita nei suoi capelli. Si baciarono come se quella potesse essere l'ultima volta, con una passione travolgente e allo stesso tempo con struggente dolcezza.
Quando si staccarono per riprendere fiato, Stiles portò le mani ad incorniciare il viso di Derek e fece in modo che i loro sguardi si incrociassero.

-Cosa è successo?-

Bodyguard ~ SterekWhere stories live. Discover now