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Dave non era male. Non si poteva dire che le conversazioni con lui fossero estremamente coinvolgenti, forse anche perché sembrava molto preso da qualcosa sul suo cellulare (una ragazza, presumeva Stiles), ma se non altro gli aveva portato la sua terza birra della serata e gli stava facendo compagnia mentre la beveva a grandi sorsi, buttando ogni tanto una frase qua e là ("la band fa schifo", "la birra non è male"). Ogni tanto Stiles poteva sentire lo sguardo di Derek su di sé, ma quando la canzone che stava ballando finì e lo vide avvicinarsi al tavolo dove si erano spostati, Stiles si alzò di scatto.

-Devo andare in bagno.-borbottò, ricevendo un cenno di assenso da Dave e barcollando verso il punto in cui era stato messo un bagno chimico. Sentiva la testa più leggera del normale e, nonostante non fosse propriamente ubriaco, sapeva bene che il suo già semi-inesistente filtro bocca-cervello era ancora meno funzionante del solito e non ci teneva a fare una scenata a sciocca a Jennifer, a Derek o a entrambi.

Si chiuse nel bagno chimico prima che Derek potesse raggiungere il tavolo e storse la bocca alle condizioni pietose del buco in cui era andato a infilarsi. Uscì quasi immediatamente, decidendo nella sua poco lucidità che lì dentro non sarebbe riuscito ad espletare i suoi bisogni e che sarebbe stato meglio addentrarsi un po' nel bosco circostante e trovare un posto isolato dove poter fare pipì senza rischiare di vomitare tutto ciò che aveva ingerito (e soprattutto bevuto) a causa dell'odore nauseante.

Aggirò il bagno chimico e si guardò intorno. La piazzetta in cui si svolgeva la fiera era circondata su ben due lati dal bosco, quindi aveva solo l'imbarazzo della scelta nel decidere dove dirigersi. Optò per il punto che gli sembrava meno inagibile e si addentrò tra le frasche, tenendo gli occhi puntati verso il basso per non inciampare. I suoi pensieri non erano del tutto coerenti, e la testa gli sembrava incredibilmente leggera, ma nonostante ciò riuscì a raggiungere un punto che gli sembrava abbastanza isolato e ad espletare i suoi bisogni in tranquillità. Il problema si pose quando dovette tornare indietro, perché si distrasse a guardare le luci della festa da cui proveniva e dimenticò di fare attenzione al terreno, finendo per inciampare su una radice e cadere. Il dolore alla caviglia lo colpì immediatamente come una frustata, facendolo boccheggiare e stringere i denti.

-Merda.-imprecò, andando a tastare la parte lesa e mugolando dal dolore. In quel momento avrebbe tanto voluto sbattere la testa contro un albero e svegliarsi la mattina dopo nello chalet, con Derek che preparava la colazione e gli sorrideva e lo baciava. Ma la realtà era che si trovava in un bosco con una caviglia probabilmente slogata, Derek aveva quell'arpia bionda attaccata al braccio e lui aveva solo voglia di urlare il suo disappunto.

-Stiles?-si sentì chiamare dopo appena qualche minuto.-Va tutto bene?-

-Derek?-rispose, cercando di mantenere la voce ferma. Ci mancava solo che mugolasse come un poppante per una semplice storta.

-Dave mi ha detto che dovevi andare in bagno, hai fatto?-domandò il più grande, muovendo qualche passo nella boscaglia.

-Sì ma sono caduto.-spiegò Stiles, cercando di alzarsi ma ricadendo quasi immediatamente a terra.

Derek gli fu accanto in meno di un attimo.-Cosa è successo?-quasi urlò, allungando le mani per tastargli il corpo alla ricerca di qualche ferita.-Ti sei fatto male?-

-Penso di aver preso una storta alla caviglia.-rispose Stiles, gemendo quando Derek gliela andò a tastare.

-Come riesci a farti male anche facendo una cosa banale come andare in bagno?-sbottò Derek. Stiles scrollò le spalle, irritato.

-Riesci ad alzarti?-chiese il più grande.

-No.-rispose secco Stiles, incrociando le braccia al petto con uno sbuffo e sentendosi estremamente infantile l'attimo dopo.

-Cazzo, sei proprio un disastro. Non posso perderti di vista nemmeno mentre vai a pisciare?-sbottò Derek, al che Stiles gli rivolse un'occhiataccia.

-Beh scusa tanto se la mia caduta ha rovinato la tua serata.-disse. Se non fosse stato annebbiato dall'alcool probabilmente si sarebbe preso a calci per una frase del genere e per il tono arrabbiato -e soprattutto geloso-con cui la aveva pronunciata, ma in quella situazione non si pentì nemmeno per un secondo delle sue parole.

-La mia serata?-domandò Derek, chiaramente confuso, mentre lo sollevava di peso. Stiles si aggrappò alla sua maglietta, cercando di non farsi distrarre dal suo buon profumo e dal modo in cui lo stava stringendo a sé.-Doveva essere la tua serata, non la mia. Io non sopporto le sagre.-

-Beh, non mi sembra che ti sia dispiaciuta la compagnia però.-ribatté Stiles.-E perché mi hai proposto di venirci se non sopporti le sagre?-aggiunse poi, irritato.

-Perché pensavo ti potesse far bene uscire un po' e socializzare.-

-Socializzare con Jennifer?-lo incalzò Stiles, al che Derek sospirò esasperato.

-Sì, con lei, con Dave, non lo so. Sapevo che i tuoi amici ti mancavano e la vita normale ti mancava, ho solo pensato che potesse farti piacere passare una serata in compagnia di persone nuove, come un ragazzo normale. Che poi è il motivo per cui ho deciso di abbassare un po' la guardia e lasciarti vivere la serata in tranquillità, senza essere costantemente sotto il mio sguardo. E guarda cosa è successo.-sbuffò Derek.

-Forse a me piace essere costantemente sotto il tuo sguardo.-si imbronciò Stiles.

-Cosa?-si bloccò Derek, fermandosi per cercare gli occhi del più piccolo, che invece facevano di tutto per sfuggirgli.

-Hai capito benissimo. E con questo non intendo che mi piace essere controllato a vista, ma che mi piace stare con te.-

-Anche a me piace stare con te.-disse Derek, il tono fattosi immediatamente più morbido.

-Beh, non sembrava per nulla.-replicò Stiles, nonostante si sentisse uno stupido a dirlo. Ma ormai le parole erano fuoriuscite e non poteva fare niente per rimangiarsele.

-Cosa vuoi dire?-si accigliò Derek, fermandosi nuovamente quando raggiunsero il limitare del bosco e adagiando Stiles su una delle panche della sagra.

-Io... Lascia stare.-scosse la testa Stiles.-So che non stiamo insieme e che... Niente, scusa, torniamo al tavolo.-

-Stiles, non capisco cosa stai dicendo. E non intendo tornare al tavolo, ora ce ne andiamo e medichiamo quella caviglia.-

-Ma...-fece per dire il più piccolo.

-Niente ma. E non ci muoviamo di qui finché non mi dici cosa sta succedendo.-

Stiles fece per aprire bocca, ma venne immediatamente interrotto da una voce femminile.

-Derek? Hai finito con il ragazzino?-quasi strillò, la voce resa più acuta dall'alcool che nel frattempo aveva ingerito.-C'è una canzone che adoro. Balliamo?-

Bodyguard ~ SterekWhere stories live. Discover now