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-O forse dovresti solo baciarmi.-

Stiles non poteva credere di averlo detto sul serio. Non sapeva nemmeno come gli fosse uscita una frase del genere. Era sicuramente una proiezione dei suoi desideri, ma questo non lo autorizzava a dirla ad alta voce, giusto?
Era tutta colpa di Derek ok? Era stato lui ad elencare tutte quelle cose su Stiles senza pensare che sarebbe suonata come una specie di dichiarazione e che il subconscio di Stiles avrebbe preso la palla al balzo.

Gli occhi di Derek erano puntati dritti nei suoi e lui non aveva idea di cosa quell'espressione significasse. Abbassò immediatamente lo sguardo, sentendo le guance andare a fuoco e maledicendosi con tutto sè stesso per la sua propensione a parlare a sproposito.

-Scusa io...-balbettò, il viso che ormai sembrava aver preso fuoco e il cuore che gli galoppava nel petto come impazzito. Dio, quando avrebbe imparato a stare zitto?-Non volevo...-farfugliò, incartandosi con le parole e tirando fuori una mezza risatina isterica. Attese per qualche istante una risposta da Derek che tuttavia non arrivò, aumentando solamente la sua mortificazione. Ovviamente lui aveva frainteso ogni stupida parola del più grande. Poteva mai darsi che uno come Derek anche solo considerasse uno come lui?

-Torno dentro.-disse, più a sè stesso che a Derek, superando il più grande in due falcate e quasi rompendosi l'osso del collo sugli scalini dell'entrata nella fretta di raggiungere la porta.
Appena fu dentro, ebbe a malapena un secondo per sospirare prima di sentirsi afferrare il polso e sentirsi sospingere contro la porta da Derek. Il più grande lo scrutò per un istante, quasi cercando qualcosa nei suoi occhi, e poi si fiondò sulle sue labbra, premendovi le proprie con forza. A Stiles scappò un gemito sorpreso e spalancò gli occhi, perso nella realizzazione di ciò che stava accadendo. Gli ci volle qualche istante per comprendere a pieno che, sì, Derek Hale lo stava baciando, il tempo perchè il suddetto Derek Hale si staccasse lentamente dalle sue labbra dopo quelli che a Stiles erano sembrati solo pochi istanti confusi e bellissimi. Derek lo guardò negli occhi, cercando di capire se aveva fatto la cosa giusta e se era ciò che Stiles voleva, ma il più piccolo non gli lasciò il tempo di farsi altre domande e inseguì le sue labbra, riappropiandosene e allacciando le braccia al collo dell'altro. Questa volta il gemito che emise fu di piacere e non di sorpresa, e Derek sembrò apprezzarlo perchè si spinse di più contro di lui, premendolo contro la porta di ingresso più di quanto già non fosse. Ci volle poco perchè il bacio, iniziato con labbra che si muovevano semplicemente le une sulle altre, si trasformasse in qualcosa di più acceso. Stiles strinse i capelli del più grande tra le mani, cercando di avvicinarlo, se possibile, ancora di più. Derek sembrò apprezzare, perchè emise un verso gutturale e spinse la propria lingua contro le labbra morbide del più piccolo, facendogliele socchiudere e non perdendo l'occasione per spingersi dentro la sua bocca calda. Lasciò la presa sul polso di Stiles e portò entrambe le mani a incorniciargli il viso, sollevandoglielo quanto bastava per avere un accesso migliore alla sua bocca.
Stiles sembrava sciogliersi nella sua stretta e gli faceva solo venire voglia di tenerlo più vicino e prendersi tutto di lui. Il più piccolo dovette pensarla allo stesso modo perchè con un braccio si strinse maggiormente al suo collo, mettendosi in punta di piedi per raggiungere meglio il suo viso, e con l'altro portò la mano a chiudersi a pugno sul tessuto della t-shirt di Derek, quasi a trovare qualcosa a cui ancorarsi. Le loro bocche si muovevano in sincrono e le lingue si accarezzavano l'una con l'altra, i respiri che si mischiavano e gli ansiti che sfuggivano a entrambi e che venivano soffocati contro le rispettive labbra.

-Stiles...-sussurrò Derek sulla bocca del più piccolo, staccandosi per qualche istante prima di tornare a dargli numerosi baci umidi sulle labbra ancora socchiuse, senza tuttavia tentare nuovamente di approfondire il bacio.

-Mh.-articolò a fatica Stiles, cercando di riappropriarsi della sue labbra quando si staccò del tutto e mettendo un broncio adorabile quando non ci riuscì.

-Dobbiamo fermarci.-mormorò Derek, tornando tuttavia a lasciare qualche bacio sulle labbra gonfie e arrossate del più piccolo.-Dobbiamo...-fece per dire, ma si lasciò distrarre dalla mano di Stiles che era andata ad accarezzargli i capelli alla base della nuca e perse il filo di ciò che voleva dire, scendendo invece a baciare la mascella del più piccolo e poi le guance morbide macchiate dai nei.

-Perchè?-domandò Stiles, le labbra arricciate e testa inclinata in modo da facilitare il lavoro di Derek, che era passato a lasciargli dei delicati baci sul collo.
Il più grande si staccò a malincuore, tornando al alzare il capo per fissare il più piccolo negli occhi.

-Perchè se continuiamo così potremmo non riuscire a fermarci.-gli rispose semplicemente.

-E sarebbe tanto male?-ridacchiò Stiles, portando entrambe le braccia a stringere il collo del più grande e inclinando il capo per guardarlo negli occhi. Notò con piacere che lo sguardo di Derek si soffermava piuttosto spesso sulle sue labbra e per la prima volta nella sua vita si sentì bello e desiderato.

-Sei ancora minorenne.-gli ricordò Derek, sospirando e incastrando il viso nell'incavo del suo collo, inebriandosi del suo profumo.

-Solo per qualche mese.-replicò Stiles.

-E sei un mio cliente.-sospirò Derek. Dov'era finita tutta la sua risoluzione nel tenersi a distanza?

-Teoricamente è mio padre il tuo cliente.-scrollò le spalle Stiles.

-Stiles...-sbuffò Derek, alzando gli occhi al cielo anche se il più piccolo non poteva vederlo.

-So che hai paura di "distrarti", di non proteggermi a dovere.-mormorò Stiles, facendo una leggera pressione sulle spalle del più grande perchè si staccasse da lui e potesse guardarlo negli occhi.-Ma ormai sei...siamo coinvolti. Non puoi chiudere gli occhi e fare finta di nulla.-

Derek si prese un attimo per guardarlo, per afferrare con lo sguardo la risoluzione nei suoi occhi liquidi, il contrasto tra le labbra rosse e la pelle di porcellana spruzzata di nei, i capelli in disordine per le dita che lui stesso vi aveva passato in mezzo. Si prese un attimo per guardarlo davvero e per vedere in lui non solo un cliente, non solo un ragazzino e non solo qualcuno che gli faceva inspiegabilmente perdere il controllo, ma per vedere davvero Stiles, le difese totalmente abbassate e la fiducia totale con cui gli si era abbandonato tra le braccia. E forse non sarebbe mai stato la guardia del corpo perfetta, ma non se la sentiva di reprimere tutto e fare un passo indietro, non quando Stiles lo guardava così, non quando il suo cuore batteva in quel modo. Quindi fece l'unica cosa davvero ragionevole e lo baciò di nuovo, sentendo il suo sorriso sulle labbra e sorridendo a sua volta.


Bodyguard ~ SterekWhere stories live. Discover now