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Stiles non capì bene come fossero finiti sul divano-letto, ma non lo disturbò affatto non riuscire a ricostruire per bene le dinamiche che li avevano portati lì, non quando poteva stare comodamente seduto a cavalcioni sulle cosce di Derek a continuare la loro sessione di baci. Il più grande gli stringeva con forza la vita ed era sceso a baciargli il collo, macchiandolo con tutta probabilità di qualche segno scarlatto, ma a Stiles non sarebbe potuto importare di meno, abbandonato com'era contro il corpo solido di Derek. Non riusciva a ricordare un solo momento della sua vita in cui si fosse sentito così bene, così felice, eccitato, esaltato, venerato, amato. Era troppo presto per parlare di amore, naturalmente. Non poteva dire di amare Derek, nè poteva pretendere che Derek lo amasse, ma questo non faceva sì che non gli piacesse crogiolarsi nell'idea che il sentimento così forte che sentivano in quel momento potesse trasformarsi davvero in amore.

Derek si concentrò su un punto particolarmente sensibile appena dietro il suo orecchio e Stiles non potè fare a meno di emettere un gemito di apprezzamento, spalmandosi completamente sul corpo del più grande nel tentativo di avvicinarglisi ancora di più. Quando fece ciò, a Derek scappò un gemito di apprezzamento per la piacevole frizione che aveva prodotto nello strusciarsi involontariamente contro il suo bassoventre. Stiles sorrise soddisfatto, tentando nuovamente un movimento simile e ottenendo quasi immediatamente una nuova reazione di Derek, il cui gemito gutturale somigliava quasi ad un ringhio.

-Stiles.-lo avvertì il più grande, sollevandogli il volto con entrambe le mani per poterlo guardare negli occhi. Stiles, da parte sua, ce la mise tutta per mettere su il suo migliore sguardo innocente, ma servì a ben poco quando ripetè lo stesso movimento per la terza volta, questa volta in modo deliberatamente lento. Derek chiuse gli occhi di scatto, stringendo i denti come a volersi trattenere, ma poi sembrò perdere la battaglia contro sè stesso perchè ribaltò la situazione di scatto, spingendo Stiles a stendersi sul letto e sovrastandolo, per poi cercare immediatamente la sua bocca e fiondarcisi sopra, venendo immediatamente accolto.
Portò le mani a intrecciarsi tra i capelli di Stiles mentre lo baciava e li tirò leggermente quando il più piccolo portò le sue ad esplorare la sua schiena. Arrivato al bordo della maglietta, Stiles esitò appena qualche secondo prima di far scivolare le dita sotto, a toccare la pelle nuda. Derek sembrò apprezzarlo, perchè lo coinvolse in un bacio più profondo e disordinato, andando contemporaneamente a premere il proprio inguine contro quello del più piccolo con cautela, come a voler tastare il terreno. Stiles rispose con un gemito soffocato nella sua bocca, e questo lo spinse a ripetere il movimento, questa volta con più decisione.

-Derek.-farfugliò Stiles direttamente sulla sua bocca, facendo sorridere il più grande per come sembrava perso nelle sensazioni che stava sperimentando.

-Va bene?-volle accertarsi Derek, staccando le labbra dalle sue e aprendo gli occhi per catturare il suo sguardo. Quando Stiles annuì con foga, Derek si concesse un altro sorriso e tornò ad attaccare il suo collo morbido, spingendosi contemporaneamente contro il suo inguine e creando una frizione piacevole per entrambi, beandosi dei piccoli gemiti soffocati di Stiles. In quel momento non riusciva a pensare a nulla che non fosse il corpo caldo e fremente sotto di lui. Non pensava alla lista di motivi per cui era sbagliato lasciarsi andare in quel modo, non pensava al fatto che Stiles fosse più piccolo di lui, che fosse suo cliente, che fosse una distrazione. Non pensava a niente e forse andava bene così, andavano bene i loro corpi che si muovevano all'unisono, i rispettivi nomi sussurrati nel silenzio dello chalet, il rumore cigolante del divano-letto che accompagnava ogni loro spinta per venirsi incontro. Spinta, gemito, cigolio. Spinta, gemito, cigolio e così fino a quando entrambi non tremarono uno tra le braccia dell'altro, sconvolti dall'apice del piacere che avevano raggiunto senza neanche togliersi i vestiti di dosso.

Derek interruppe il suo movimento e Stiles rilasciò la forte presa che non si era accorto di aver esercitato sulle spalle di Derek, abbandonandosi contro il materasso con un sospiro e beandosi dei piccoli baci che il più grande passò a lasciargli sulla mascella.

-Dovremmo farci una doccia.-sussurrò Derek a un certo punto, quando Stiles se lo tirò contro e si accoccolò contro di lui, come a voler tornare a dormire. Derek si accorse in quel momento che il più piccolo era ancora in pigiama e ridacchiò, scuotendo la testa e lasciando un altro bacio sulla tempia di Stiles.

-Dopo.-biascicò il più piccolo.-Ora rimani qui.-

Derek ridacchiò ancora, e si rese conto con un certo stupore che era da tempo che non si sentiva così leggero, come libero da ogni peso e da ogni pensiero. Contava solo il corpo di Stiles contro il suo e i piccoli baci che il più piccolo continuava a lasciargli nell'incavo tra il collo e la clavicola, facendogli un po' di solletico.

-Dai, facciamo in un attimo.-lo spronò Derek.-Poi possiamo...-fece per dire, interrotto dal suono di un cellulare che squillava.

-Lascialo suonare.-biascicò Stiles, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo e cogliendo l'occasione per lasciarvi un altro piccolo bacio.

-Fammi almeno vedere chi è.-rise Derek, allungando una mano per afferrare il cellulare.

-Mh.-borbottò Stiles. Poi, quando passarono alcuni secondi senza che Derek dicesse nulla e senza che il cellulare smettesse di suonare, si decise a chiedere :-Ma chi è?-con tono piuttosto seccato.

Derek si schiarì la voce, allontanandosi leggermente dal suo corpo per potergli passare il cellulare.

-È tuo padre.-






Bodyguard ~ SterekWhere stories live. Discover now