33. Nell'ombra...

Começar do início
                                        

"Grande idea! Piacerà a tutti!" esclamò Christian entusiasta.

"La miglior festa di Halloween del Campus!!" esultarono elettrizzati per la mia idea!

"Della casa stregata posso occuparmene io" propose Christian organizzando la sua squadra da lavoro.

"Per la discoteca potremmo coinvolgere i Bullions, loro si che sanno divertirsi" disse la ragazza con la voce squillante, penso si chiamasse Steffy.

"Devo correre agli allenamenti... ci vediamo alla partita amore" parlò Chris lasciando un bacio fra i capelli.

Iniziammo a mettere per iscritto le varie idee e a sistemarle al pc per poi presentarle al preside.

A fine riunione, avevo congedato i componenti del comitato ed ero rimasta sola a firmare i fogli di richiesta per la festa.

Se non volevo arrivare in ritardo alla partita, dovevo raggiungere la palestra ora.

"Ciao sorellina" vidi sbucare Justin da dietro una pila di armadietti.
"Volevi farmi prendere un infarto o cosa?!" chiesi con una mano sul cuore.
"No, volevo parlarti prima della partita"
"È necessario farlo ora? Mi farai arrivare in ritardo" gli chiesi esasperata guardando insistentemente l'orologio.
"Stamattina sei scappata e non ho potuto farlo, mi nascondi qualcosa Selly B?" disse scrutandomi con lo sguardo e iniziammo a girare in tondo finché non mi trovai con le spalle all'armadietto.
"Cosa potrei nasconderti?" chiesi retorica facendo finta di nulla.
"Ad esempio chi ti ha chiamata stanotte?"

Che gli avrei detto ora?

"Non so a cosa ti riferisci" risposi vaga.
"Non. Mentirmi." sibillò arrabbiato dando un pugno all'armadietto dietro di me e facendomi sussultare.
"Non ti sto mentendo! Perché ti costa tanto credermi?"
"Perché lo so che stai mentendo! Lilia me l'ha detto." ringhiò incutendomi paura.
"Mi stai facendo fare tardi" cercai di reggere il suo sguardo e notai che aveva il nodo della cravatta storto.
"Rispondimi e potrai andare" disse freddo.
Gli sciolsi la cravatta e iniziai a fargli io il nodo.
"Che fai?" chiese confuso.
"Ci tengo che tu vada in giro ordinato, avevi il nodo della cravatta storto." sussurrai in modo persuasivo e dopo aver finito gli scoccai un bacio sulla guancia.
"Il look da noiosa persona d'affari come mi sta?" chiese suadente accarezzandomi la guancia con la punta del suo naso.
"Anche se non lo pensi, ti dona" risposi sinceramente.
"Quindi ho qualche speranza per farmi notare dalla rappresentante del corpo studentesco? Dicono sia la ragazza più sensuale, eccitante, affascinante e seducente del Campus... ma non dirglielo, è un nostro segreto" sussurrò al mio orecchio sfiorando con le labbra umide quest'ultimo.
"Non ci provare dolcezza" sussurrai girando il viso verso di lui e guardandolo intensamente.
"Non permettere a nessuno di averti in pugno.. io posso aiutarti" disse abbracciandomi e accarezzandomi i capelli.

Io sapevo a cosa si stesse riferendo, ma ero troppo coinvolta per uscirne illesa.

"Lo so.." sussurrai accanto al suo orecchio e baciandogli il collo.

Sciolto l'abbraccio, raggiunsi la palestra dove le Cherry Girls mi stavano aspettando già pronte.

"Ethan ti sta cercando" mi avvisò Rebecca guardando le altre.
"Come cercando? Cosa vuole da me?" chiesi mentre indossavo la divisa da Cheerleaders.
"Non lo so..." fece spallucce.
"Dov'è ora?" dissi rimettendo le scarpe e sistemandomi i capelli allo specchio.
"Penso che si starà cambiando negli spogliatoi, non ne sono pienamente sicura" rispose Rose mentre si stava sistemando la coda.
"Penso che andrò a fargli una visitina" dissi uscendo dallo spogliatoio e tutte le altre mi seguirono curiose e per supportarmi.

Entrai nello spogliatoio maschile non curandomi se fossero vestiti o meno.
Lo individuai facilmente dai suoi capelli neri, era di spalle e probabilmente si era appena fatto la doccia perché indossava solo un telo che gli copriva l'intimità e scherzava con il suo gruppo.

Appena si accorsero della mia presenza e quella delle Cherry Girls, calò un silenzio nella stanza e quando me lo trovai davanti lo toccai sulla spalla per farlo voltare.

"Ethan" dissi guardandolo con aria di sfida.
"Selina, ho sentito tanto parlare di te" rispose con un sorriso beffardo sul volto.
"Anch'io sai? Perché mi cercarvi?" tagliai corto andando al dunque.
"Spero parlino bene di me. Ti propongo una scommessa" disse scambiando uno sguardo con la sua squadra.
"Una scommessa?" ripetei guardandomi intorno.
"Una scommessa" rispose facendomi sentire in soggezione.
"Se vinceremo noi la partita di oggi, passerai una notte con me zuccherino" disse avanzando verso di me e ponendo due dita sotto il mio mento per costringermi ad alzarlo e a guardarlo negli occhi.

Come una furia, Justin lo prese per il collo e lo sbattè contro l'armadietto immobilizzandolo con il braccio.

"Non fare questi giochetti con mia sorella Ethan." Ringhiò sbattendolo ancora una volta nell'armadietto.

"Tu non ti sei fatto scrupoli a farli l'anno scorso eh" disse a fatica a causa della stretta di Justin che non lo faceva respirare.

"Lo rifarei di nuovo, la tua ragazza non è niente male" rispose istigandolo.

"E se la partita la vinciamo noi? A cosa sei disposto a perdere?" chiesi avanzando verso di lui.

"Non farlo Selina" sputò freddo Justin cercando di persuadermi.

"Allora Ethan?" dissi facendo un occhiolino a uno dei suoi amici.

"Posso aiutarti con lo 'sconosciuto'" parlò a fatica.

Che ne sapeva lui dello Sconosciuto ?

"Mollalo Justin. Mollalo" dissi con tono fermo e che non accettava repliche.

"Non dargli retta Selina, posso aiutarti io" parlò cercando di farmi cambiare idea e dopo svariati minuti lo mollò.

Ethan cadde sulle ginocchia tossendo, mi inginocchiai alla sua altezza per potergli parlare.

"Cosa ne sai tu dello sconosciuto?" sussurrai a bassa voce per non farmi sentire.

"So come contattarlo.." rispose tra un colpo di tosse e un altro.

"Accetto la scommessa." dissi alzandomi in piedi e annunciandolo.

"La ragazza ha fegato" commentò uno dei Crows.

"Ma sei impazzita!? Che ti ha detto il cervello?" disse Justin attaccandomi verbalmente.

"Ho fiducia in voi ragazzi... so che vincerete" dissi accarezzando la guancia a lui e a Chris che si era avvicinato.

Justin si ritrasse dal mio tocco, voltandosi e colpendo un armadietto.

Che la partita abbia inizio.

The other side ⇢jdb. [COMPLETA; IN REVISIONE]Onde histórias criam vida. Descubra agora